Per biometrica si intende lo studio delle caratteristiche fisiche umane finalizzato al riconoscimento ed alla identificazione delle persone.
Meglio ancora: tecnologie che riconoscono automaticamente le persone distinguendo i tratti biologici.
Nella società digitale quello che prima era frenato dal raffronto manuale/umano assume contorni a dir poco inquietanti.
Tra queste pratiche in uso da molto possiamo ricordare quelle che adotta la Polizia come gli capitiamo fra le mani: fotografia ed impronte digitali, ma questo era il mondo analogico...
Comunque proprio le impronte digitali sono diventate uno dei perni della biometrica ed oggi anche nell'elttronica di consumo abbiamo dispositivi portatili per il riconoscimento delle impronte per, ad esempio, accedere ad un computer. Recentemente in Italia le banche hanno proposto, e non hanno trovato ostacoli, nel proporre di permettere l'ingresso solo dopo l'acquisizione dell'impronta del "cliente". La schedatura totale della popolazione malgrado le rassicurazioni del garante della privacy è un rischio molto consistente.
Chiaramente le industrie e le polizie vogliono cogliere immediatamente questa opportunità offerta dalla tecnologia. Ma ridurre la nostra faccia ad un codice a barre vuol dire precipitare in una società del controllo più stringente di quella orwelliana.
Altro elemento della biometrica molto studiato e già da tempo utilizzato è il riconoscimento attraverso la scansione dell'iride o il riconoscimento della voce.
Ma quello che dopo gli attentati del 11 settembre sembra emergere con più pericolosità è la tentazione di un controllo, di una scansione, di massa della popolazione. Riguardo a questo assume particolare rilevanza la combinazione di diverse tecnologie di controllo nei sistemi di riconoscimento del volto: