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La legge belga sulle intercettazioni informatiche

Tratto/tradotto da Protesta News apparso sulla lista movimento di ECN


Mentre Gran Bretagna e Russia installano apparati spia nelle reti, il Belgio si prepara ad adottare una legge simile a quella adottata una settimana fa in Gran Bretagna.

Il progetto di legge belga e' stato presentato ed accettato alla camera ed e' passato al senato per tornare ai deputati a Settembre, probabilmente senza storie e nonostante i pareri estremamente negativi del consiglio di stato e la commissione per la protezione della vita privata. Secondo Yves Poullet, professore nell'Universita' di Namur e direttore del centro di ricerca informatica e diritto la legge modifica le procedure d'ascolto e obbliga gli operatori delle tlc a collaborare con le autorita' e mettere a disposizione le informazioni in termini comprensibili (dedigitalizzate e decrittate). Il termine operatore e' molto vago e puo' essere applicato anche ad una autorita' di certificazione di segnatura elettronica.

Un articolo della legge prevede che i dati d'identificazione dell'utente siano conservati per 12 mesi; ma questi dati non sono definiti nella legge stessa, contravvenendo alla convenzione europea dei diritti dell'uomo, che stabilisce ogni intrusione nella vita privata deve essere oggetto di una legge precisa, motivata e necessaria rispetto ad un obiettivo preciso. Inoltre la durata del provvedimento e' sproporzionata, la stessa commissione europea dice che non deve eccedere i 3 mesi. Giudicando gli emendamenti pero' questo testo non agita nessuno nel mondo politico belga. "E' una conseguenza dell'affare Dutroux conclude il professor Poullet. Si adotta una politica di sicurezza e la paura permette di giustificare ogni cosa. Comprese misure totalmente sproporzionate...."

Fonte: Le Matin - Benont Gilson



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