G7 e censura in Internet
G7 e censura in Internet
Questo messaggio viene diffuso contemporaneamente da dodici organizzazioni
in diversi paesi
This message is being broadcast simultaneously by twelve organizations in
different countries
--------------------------------------------------------------------
Messaggio da un'alleanza internazionale di organizzazioni per la
libertà telematica
Il G7 minaccia di reprimere libertà e riservatezza di
comunicazione
-----------------------------------------------------------------
Con il pretesto di combattere il terrorismo il G7 ha l'intenzione
di limitare la libertà di espressione e violare la "privacy" di
chi utilizza l'Internet
7 AGOSTO 1996
Si prega di distribuire questo documento con il suo "banner"
intatto, di diffonderlo solo nei siti appropriati e non oltre il
30 settembre 1996
-----------------------------------------------------------------
In questo messaggio:
* Sommario
* Premessa
* Che cosa potete fare
* Come saperne di più?
* Organizzazioni
-----------------------------------------------------------------
Sommario
Il 30 luglio il gruppo di nazioni "G7" si è riunito a Parigi
per parlare di terrorismo. Fra altre decisioni, il G7 ha proposto
una serie di restrizioni e controlli sull'Internet. Queste
comprendono il divieto o la censura di fonti che possano
contenere informazioni "pericolose", restrizioni sulla libertà di
comunicazione elettronica di organizzazioni politiche non
gradite, e l'imposizione del "key escrow" (deposito obbligatorio
delle chiavi) o altri strumenti che permettono ai governi di
violare la corrispondenza privata crittografata.
Questa minaccia particolarmente grave, che trae origine da
fatti recenti come la bomba alle Olimpiadi di Atlanta e la caduta
del volo TWA 800, continua una lunga serie di tentativi di
reprimere la libertà di parola nelle reti telematiche, di cui si
sono esempi allarmanti in molti paesi fra cui Arabia Saudita,
Australia, Belgio, Cina, Francia, Germania, Singapore, Stati
Uniti e Vietnam, con una varietà di pretesti che vanno dalla
"pornografia" al "terrorismo" ed a opinioni considerate
politicamente "scorrette".
* I testi, le informazioni e le opinioni che si vogliono
perseguitare non sono diverse da quelle analoghe disponibili
liberamente nelle biblioteche e librerie. Cio' che è libero
e legale fuori dalla rete deve essere libero e legale anche
nella rete. Se un testo non puo' essere censurato in un
giornale o nella biblioteca di una università, non deve
essere censurato nelle edicole e biblioteche del nostro
futuro.
* Legislatori e pubbliche amministrazioni stanno facendo ogni
sorta di pressioni per far passare velocemente leggi e norme
di censura e violazione della riservatezza personale,
sfruttando la paura del terrorismo per impedire una seria
verifica e un significativo controllo dell'opinione pubblica
sulle reali conseguenze di questi provvedimenti.
* Poiché l'Internet è diffuso su scala globale, e ogni cultura
ha le proprie regole su che cosa è permesso o proibito, la
natura aperta della rete deve essere protetta. A nessuna
giurisdizione locale puo' essere permesso di imporre le
proprie regole al resto del mondo.
-----------------------------------------------------------------
Premessa
Questo "segnale di pericolo" è emesso da un'alleanza di
organizzazioni che operano nella rete in difesa della
riservatezza personale, della libertà di parola e dei diritti
umani. I nomi di queste organizzazioni sono riportati alla fine
di questo messaggio con le indicazioni su come raggiungerle sul
"world wide web".
Fin dall'inizio, la dimensione dell'Internet è più che
raddoppiata ogni anno. Se questa crescita continua, potrà esserci
un miliardo di persone collegate all'inizio del prossimo secolo.
Ognuna di queste persone puo' pubblicare cio' che vuole con la
stessa facilità con cui lo puo' leggere. L'Internet ha la
possibilità di migliorare enormemente la partecipazione dei
cittadini e il funzionamento delle istituzioni democratiche, e di
diffondere la libertà in tutto il pianeta.
In seguito a recenti esplosioni di bombe negli Stati Uniti e
altrove, ci sono di nuovo richieste di intervento sull'Internet
per vietare le informazioni sugli esplosivi e su qualsiasi altra
cosa che possa essere connessa con il "terrorismo". La reazione
isterica alle minacce terroristiche è diventata il pretesto per
tentativi di reprimere la libertà di espressione, in violazione
delle garanzie imposte da costituzioni e leggi come dalla
Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo delle Nazioni Unite.
Informazioni su come fabbricare bombe, così come molte altre
cose che sarebbero vietate, sono largamente disponibili; spesso
diffuse da quegli stessi governi che vogliono imporre la censura.
Bandire queste informazioni dall'Internet non le renderebbe meno
facilmente disponibili. Ma potrebbe diventare lo strumento per
censurare ogni dibattito od opinione che possa, per qualsiasi
motivo, dispiacere alle autorità, o a "gruppi di pressione" che
hanno opinioni diverse. Questa, comunque sia mascherata, è una
pura e semplice violazione della libertà di parola.
Attualmente, mandare un messaggio via Internet è come mandare
una cartolina. Chiunque lungo il percorso fra l'emittente e il
destinatario puo' leggere il messaggio. La tecnologia di
"crittografia" permette di assicurare la riservatezza della
corrispondenza. Come mettere una lettera in una busta. Benché
questa tecnologia sia largamente disponibile, non è divenuta una
componente abituale della rete a causa dei divieti esistenti in
alcuni paesi e alle pressioni dei "servizi" di spionaggio e di
polizia.
I governi di alcuni paesi, come gli Stati Uniti, considerano
la crittografia come se fosse un'arma da guerra, come un missile
o una mitragliatrice, e ne vietano l'esportazione. In altri
paesi, come la Francia, la crittografia è del tutto vietata.
Queste repressioni minacciano di violare l'infrastruttura non
solo localmente, ma su scala mondiale, lasciando le reti
elettroniche alla mercè dello spionaggio industriale e, come
abbiamo visto nel recente caso di infiltrazioni alla Comunità
Europea, di spionaggio politico, oltre che di ricatti criminali.
Cio' che il G7 chiede è di poter leggere tutti i messaggi
scritti da terroristi. Per far questo pretendono di poter leggere
tutti i messaggi scritti da chiunque. Cioè il G7 chiede che la
riservatezza di tutti sia violata nel nome della difesa contro il
terrorismo. Solo che nessun vero terrorista userà un sistema così
compromesso, quando puo' disporre di molti altri strumenti, del
tutto inattaccabili. Insomma il G7 chiede a tutti noi di
rinunciare alla riservatezza delle nostre informazioni... senza
alcuna utilità per chi combatte il terrorismo.
-----------------------------------------------------------------
Che cosa potete fare
1. Tenete d'occhio cio' che fa o progetta il vostro governo.
Agite sui vostri parlamentari perché proteggano la
riservatezza e la libertà di espressione nell'Internet. Fate
pressione sui giornali e altri mezzi di informazione perché
mettano in evidenza le attività liberticide di cui hanno
notizia.
2. Iscrivetevi alle associazioni che lavorano per le libertà
civili. Come quelle che trovate elencate alla fine di questo
messaggio.
3. Se non c'è un'organizzazione di questo tipo nel vostro
paese, perché non farla nascere? Alcuni suggerimenti su come
farlo si trovano su:
http://pobox.com/~mbaker/creating.html
http://www.well.com/~jonl/bonfire.html
-----------------------------------------------------------------
Come saperne di più?
Altre informazioni sulla riunione del G7 ed i suoi effetti
sulla rete si trovano in un comunicato della Global Internet
Liberty Coalition:
http://www.aclu.org/gilc/index1.html
Per una sintesi delle attività o tentativi di censura sulla
rete in varie parti del mondo, vedi il rapporto "10 May 96
Silencing the Net" sul sito gopher della Human Rights Watch:
gopher://gopher.igc.apc.org:5000/11/int/hrw/general
Per informazioni generali sui tentativi in tutto il mondo di
imbavagliare la rete, vedi questi siti Web:
http://www.eff.org/~declan/global/
http://www.eff.org/~declan/fight-censorship/
http://www.io.org/~sherlock/doom/threat.html
Per informazioni sui temi internazionali di libertà della rete
vedi il sito Web della Electronic Frontier Foundation:
http://www.eff.org/pub/Global/
Sono disponibili traduzioni di questo messaggio:
in catalano: http://www.lander.es/~jlmartin/
in francese: pforsans@in-net.inba.fr
in italiano: http://www.nexus.it/alcei.html
in spagnolo: http://www.lander.es/~jlmartin/
[Il testo inglese è disponibile sui siti Web di tutte le
organizzazioni che firmano questo messaggio]
-----------------------------------------------------------------
Organizzazioni
Questo messaggio è emesso dalle seguenti organizzazioni:
ALCEI - Electronic Frontiers Italy
* http://www.nexus.it/alcei.html
CITADEL - Electronic Frontier France
* pforsans@in-net.inba.fr
EFF-Austin (Texas)
* http://www.eff-austin.org
Electronic Frontier Foundation (USA)
* http://www.eff.org
Electronic Frontier Canada
* http://www.efc.ca/
Electronic Frontier Ireland
* http://www.efi.ie/
Electronic Frontiers Australia
* http://www.efa.org.au
Elektronisk Forpost Norge (Electronic Frontier Norway)
* http://www.sn.no/~efn
Fronteras Electronicas España (Electronic Frontiers Spain)
* http://www.lander.es/~jlmartin/
HotWired
* http://www.hotwired.com/
Human Rights Watch
* http://www.hrw.org
Reporters sans frontieres
* http://www.calvacom.fr/rsf/
-------------------------------------------
Any contact and suggestions to tmcrew@mail.nexus.it
TM Crew c/o Radio Onda Rossa - Via dei Volsci 56, 00185 Roma (Italy)
Tel. + 39 6 491750/4469102 Fax. + 39 6 4463616