12 DICEMBRE 1969.................. 12 DICEMBRE 1997...
LA STRAGE E' DI STATO
12 DICEMBRE 1969, 12 DICEMBRE 1997....LA STRAGE E' DI STATO..
Dalle bombe di GLADIO alle leggi speciali costantemente utilizzate come
strumento di repressione di uno Stato che sempre più va dimostrandosi,
attraverso la riforma presidenzialista, regime autoritario, contro ogni
forma di dissenso. Dissenso verso una politica economica che, attraverso
privatizzazioni e regali alle imprese di ogni genere (legge Bassanini e
pacchetto Treu), elimina le minime garanzie sociali, strappate da 30 anni di
lotte dei lavoratori. Dissenso, contro quelle forze politiche e sindacali
che, con vari compromessi, volevano la sottomissione dei proletari al
dominio del grande capitale e che oggi riescono a far marciare speditamente,
dopo aver spezzato ogni resistenza organizzata dal basso.
Il 12 dicembre del 1969 fu la prima risposta che lo Stato, rappresentante
delle forze borghesi, dava a tutti i settori che in quel momento si
battevano nelle piazze, nelle fabbriche, nelle scuole. In quei giorni si
preparava la strategia della tensione che ha insanguinato questo paese, che
si poneva come obiettivo la sottomissione totale del proletariato al disegno
dei padroni.
Oggi il revisionismo della sinistra di governo rappresenta la naturale
continuità di quello scontro, nella dialettica del potere, consegnando cosi,
il ruolo di continuatore della repressione dello stato a chi è più capace di
esprimere controllo sociale: ieri attraverso la politica clientelare con la
DC, oggi attraverso la concertazione con L'ULIVO!!!
Ma per noi oggi la vera emergenza e' rappresentata da condizioni materiali
di vita, ormai quasi insopportabili. Flessibilità, precarizzazione e
disoccupazione rappresentano sul fronte del lavoro il nuovo modello di
sfruttamento, oggi sempre più bestiale, per chi lega la possibilità di
reddito al meccanismo del profitto, diventando così una variabile
dipendente. Non va meglio sul fronte della cosiddetta "giustizia", dove
assistiamo ad un abbrutimento dei codici e della procedura penali,
peggiorando le condizioni di migliaia di proletari, di immigrati quindi
l'unica risposta che questa "democrazia" da alle emergenze sociali è il
carcere, il carcere duro. Inoltre l'attuale maggioranza continua senza
sostanziali differenze la prassi di isolamento e differenziazione contro
quella parte di storia ancora dietro le sbarre, anche come deterrenza per
le presenti e le future generazioni. Se non bastasse, guardiamo quel
ministro Napolitano, rappresentante quello schieramento politico, da alcuni
considerato di sinistra, quali risposte da alle emergenze sociali, che con
gravità vengono sempre più alla luce. Il disegno di privatizzazione della
scuola, il regalo fatto con i nostri soldi alle scuole vaticane e di marca
borghese, ripongono da un lato la creazione delle scuole per censo di serie
A e di serie B e dall'altro portano alla luce il giustizialismo degno di
Scelba e dei governi piemontesi di vecchia data; tutto ciò nel segno della
continuazione di un potere del grande capitale e del massimo profitto.
Oggi, affrancati dalla recente kermesse elettorale che ha visto confrontarsi
come sempre, non interessi reali di milioni di lavoratori, di donne, di
immigrati, ma apparati e lobbie, della grande impresa e del terziario in
sviluppo, come il non profit, del capitale finanziario e di quello mafioso,
si apprestano ad una modifica di segno reazionario della costituzione e
dello stato. Rispondendo così, alle richieste di delocalizzazione che i
padroni avanzano per voce del partito dei sindaci; adeguando lo sviluppo
diseguale, frutto della vecchia gestione clientelare di marca DC, ad un
modello flessibile di impresa, sia per quanto riguarda le retribuzioni, che
per gli investimenti, in maniera tale da conseguire il massimo profitto
senza alcuna regola sociale.
Per questo il 12 dicembre 1997 siamo in piazza contro le emergenze di
sempre. Perché la verità risiede nella lotta ad un modello di società che
ci vuole precari e flessibili a vita, immigrati per fame, servi del
capitale, carcerati sociali e seppelliti nei lager.
VENERDI' 12 DICEMBRE, H.17.00
CORTEO CITTADINO DA P.ZZA GIOACCHINO BELLI AL CARCERE DI REGINA COELI.
Ass. per l'autonomia di classe, coord. Naz. Cobas, coord. Citt. Di lotta per la Casa, Coord. Naz. Mumia Abu jamal Collettivo politico antagonista universitario, autorganizzati della Sapienza, collettivo autonomo Malcom X,