FINCHÉ LA VIOLENZA DELLO STATO SI CHIAMERÀ GIUSTIZIA,
LA GIUSTIZIA DEL PROLETARIATO
SI CHIAMERÀ VIOLENZA!
Ancora una volta uno Stato che si definisce "democratico" non esita a saziare il suo spirito vendicativo nei confronti della classe proletaria in lotta; questo avviene perché il conflitto di classe non è una parentesi storica, bensì l'inevitabile e costante contrapposizione sociale insita nella storia del sistema capitalista.
La lotta di classe non è una curiosa peculiarità degli anni '70, ma è presente in ogni luogo di lavoro, in ogni scuola, in ogni quartiere: tutto sta nel renderla evidente, smascherando l'ipocrisia della finta "PACE SOCIALE" borghese.
L'impegno radiofonico di SALVATORE è la chiara dimostrazione di tutto ciò; la lotta rivoluzionaria non è il nostro passato: è la costruzione di un futuro diverso, senza sfruttati e senza sfruttatori, senza borghesi e senza proletari.
E, proprio perché la lotta rivoluzionaria è costruzione del futuro, continuerà ad esistere finché questo futuro non diventerà presente, finché le nostre catene non saranno altro che un lontano ricordo.
SMASCHERIAMO LA REPRESSIONE PADRONALE!
LIBERTÀ
PER IL COMPAGNO SALVATORE RICCIARDI
E PER TUTTI GLI SFRUTTATI DEL MONDO!
-FEBBRAIO 1998-