DOCUMENTI
ALCUNE RIFLESSIONI
SULLA SCUOLA
L’analisi che abbiamo portato
avanti in questi ultimi mesi, ci ha fatto identificare l’istituzione scolastica
come la riproduzione in scala della società borghese. Il periodico appiattimento
della “spinta propulsiva” del capitalismo, costringe il sistema alla ristrutturazione
dei rapporti economici tra i soggetti che interagiscono all’interno del
mercato. Uno degli aspetti necessari alla borghesia per oggettivare il
cambiamento, è riformare la scuola in maniera compatibile alle continue
variazioni imposte dal mercato. Oggi il processo di ristrutturazione ha
portato alla globalizzazione dei mercati, questo, in un quadro ristretto
ai paesi occidentali, costringe i governi sottomessi alla dittatura capitalistica
a ridurre la spesa per il wellfare state e, a livello scolastico a formare
nuovi soggetti flessibili, precari e sempre più specializzati. La specializzazione
attuata nelle scuole per mezzo di stages e tirocini (non retribuiti) permette
una più alta produttività del lavoro umano che coincide con un più alto
grado di sfruttamento del proletariato. La specializzazione si serve dell’autonomia
scolastica per amplificare i suoi effetti, regalando alle imprese forza
lavoro ricattabile sia in ambito scolastico che in quello lavorativo.
A questo poi va aggiunto l’aberrante finanziamento che il governo socialdemocratico
di D’Alema garantendo alle scuole gestite da preti e padroni per assecondare
i diktat della confindustria e della chiesa cattolica. E’ evidente dunque
che gli interessi delle imprese manipolano a loro vantaggio i cambiamenti
attuati da questo governo, che stravolgono didattica, orari di lezione,
e parametri di selezione. Di fronte a questa realtà sarebbe errato e controproducente
analizzare e criticare solo aspetti parziali della riforma Berlinguer.
Identifichiamo dunque le squallide iniziative di UDS, UDU e sindacati
vari, come ostacoli capaci solo di frenare la spinta di un reale movimento
antagonista che sappia uscire dallo studentismo, abbattere il riformismo
e creare-organizzare conflitto a partire dalle specificità che i/le proletari/e
vivono quotidianamente dentro e fuori le scuole.
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