Ore 17/17.30
Tutte le entrate di piazza Navona continuano ad essere bloccate da polizia e carabinieri. Così molti giovani, provenienti da Trastevere e da via Arenula, e già dispersi e brevemente inseguiti, si rifugiano in piazza Campo de' Fiori, dopo avere invano tentato di attraversare Corso Vittorio, completamente invaso dal fumo dei candelotti lacrimogeni. All'inizio sono una cinquantina. Molti appartengono a Lotta Continua. Pochi gli autonomi, pochissimi i radicali, che si sentono un pò spersi nel clima duro e teso della piazza. Nessuno di loro è armato e non si vedono bottiglie molotov in giro.
Schierati con le spalle a piazza Farnese cominciano a gridare slogan e insulti verso gli agenti di polizia nascosti dietro alcune auto sistemate lungo Corso Vittorio e piazza della Cancelleria. Partono i primi candelotti che arrivano fino alle bancarelle dei fiori e vanno a sbattere contro la fontana di Campo de' Fiori. Il gruppo dei giovani si ingrossa con il passare del tempo, mentre il lancio dei candelotti si fa sempre più fitto. L'aria della piazza è irrespirabile: molti cercano di mitigare il bruciore agli occhi con patate e limoni. Ore 17.45
D'improvviso si sentono colpi secchi, ripetuti. Chi è affacciato verso piazza della Cancelleria si tira bruscamente indietro: "Ci sono agenti in borghese, sparano ad altezza d'uomo". In quattro o cinque portano via un ragazzo ferito a una mano. Scene di panico, quasi tutti cercano di scappare verso piazza Farnese o in direzione di via Arenula: alcune strade d'uscita della piazza sono libere e affollate di curiosi e abitanti del quartiere. Poi l'ondata dei giovani rifluisce verso piazza della Cancelleria. Ancora insulti contro i poliziotti, ma nessuno tira fuori un'arma. Qualcuno disselcia un tratto della piazza con una sbranga di ferro, i sanpietrini vengono spaccati in due-tre parti e lanciati contro la polizia. Continua la pioggia dei candelotti: adesso prendono di infilata tutta la piazza con tiri parabolici. I proiettili vanno a sbattere anche contro le finestre delle case. Un giovane riceve un candelotto in pieno viso, sull'occhio sinistro. Un altro è ferito a una gamba.


Ore 18.15
La polizia sembra che stia per caricare: ha occupato anche la parte finale di via dei Baullari e si sta muovendo dietro le autoblindo. Invece avanza fino a un certo punto e poi si ritira: è una scena che si ripete più volte. Evidentemente si vuole tenere lontani i giovani da corso Vittorio e da piazza Navona e non c'è l'intenzione, per ora, di prendere d'assalto Campo de' Fiori. Ma il fuoco di sbarramento dei candelotti è il più massiccio di tutti quelli visti a Roma negli ultimi anni. E poi si continua a sparare con le pistole. I giovani rispondono con sassate e rilanciano contro la polizia, prima che questi esplodano e affumichino la piazza, i candelotti. Qualcuno riesce a forzare un auto, a spingerla per quindici metri lungo via dei Baullari, presa di infilata da decine di candelotti, e a girarla di traverso, bloccando la strada.
Ora nella piazza compaiono le prime molotov (due o tre al massimo). Ma sono in molti che urlano:"fermi, siete pazzi". La situazione si fa sempre più tesa.

Ore 18.50
A questo punto Renzo Rossellini, dopo aver parlottato con due o tre giovani, si affaccia su via dei Baullari e sventolando un fazzolettone si incammina verso la polizia, facendo segno di non sparare. Ritorna dopo dieci minuti. "Bisogna sgomberare e scioglierci al più presto" dice "c'è l'impegno della polizia a farci ritirare lungo via Giulia" "altrimenti?" chiede qualcuno. "Altrimenti caricano. Sono incazzati, incazzatissimi. Tira un'aria assai brutta. Sono decisi a tutto". "E chi ci garantisce che poi non caricano?" "Emma Bonino, deputato radicale, e numerosi giornalisti faranno da garanti". "Ti fidi della polizia?" "Non mi fido, ma non mi pare che ci sia altro da fare. Ripeto, tira un'aria molto brutta".
Le discussioni durano sette-otto minuti. Infine si decide di improvvisare un'assemblea alla statua di Giordano Bruno. Rossellini ripete la protesta: secondo lui è meglio ritirarsi lungo via Giulia per raggiungere poi alla spicciolata Valle Giulia e lì tenere una grande assemblea con altri compagni: "ci aspettano". Molti non sono d'accordo. "Bisogna resistere qui, a Campo de' Fiori" urlano in due o tre. "Ma come cazzo vuoi resistere, hanno le autoblindo e sparano" rispondono gli altri.


Ore 19.00
La violenze degli scontri sembra diminuire. Un gruppo di dimostranti si riunisce a piazza S. Maria in Trastevere, scandendo slogan, poi comincia a sciogliersi. Dalla zona di Campo de' Fiori altri gruppi raggiungono Trastevere attraverso Ponte Sisto. Carabinieri e polizia insistono a caricarli, in modo da convogliarli verso piazza Belli e piazza Sonnino, all'imbocco di Ponte Garibaldi, su viale Trastevere. Qui vengono fermati degli autobus e alcune auto vengono poste di traverso sul ponte. Si assiste a un curioso andirivieni sul ponte: i dimostranti mettono di traverso qualche macchina, i carabinieri caricano tra rumori di candelotti che esplodono e spari, sgomberano il ponte e poi tornano a ritirarsi sul lato di via Arenula.
Verso le 19 gli scontri riprendono di intensità, anche perchè altri dimostranti affluiscono da Campo de' Fiori. Forse in questa fase l'allievo sotto ufficiale carabiniere Francesco Ruggiero, di 25 anni, viene ferito a un polso. Il fotografo di "Panorama", Rudy Frei, viene malmenato dalla polizia, che lo costringe a consegnare il rullino impressionato.

continua

......1977.....IL MOVIMENTO



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