WORLD FOOD SUMMIT

Venerdì 15 novembre

Rapporto giornaliero


Continuano i lavori del Vertice Mondiale sulla fame nei quartieri generali della FAO a Roma. La giornata è stata caratterizzata da importanti interventi delle delegazioni, ma l’arrivo a Roma di Fidel Castro, l’evento più atteso, è stato rinviato dal momento che sembra che le condizioni atmosferiche non permettano al leader cubano di lasciare l’isola. Comunque, a detta di funzionari dell’ambasciata, la partecipazione di Castro al Vertice non sarebbe in discussione, e alcune voci lo darebbero in arrivo.

La giornata di oggi ha visto tra gli altri l’intervento del ministro degli esteri italiano Lamberto Dini, dell’ex presidente cileno Patricio Alylwin , del Premier cinese Li Peng, del primo ministro francese Alain Juppé, il messaggio del leader iracheno Saddam Hussein . Molto importante la dichiarazione del premier cinese che ha ufficialmente dichiarato che la Cina ha superato i problemi di insicurezza alimentare, che é sostanzialmente un paese autosufficente e che continuerà ad esserlo in futuro, contrapponendosi cosi a quanti continuano a sollevare la questione cinese.

Il messaggio iracheno ha ovviamente sottolineato la gravità della situazione alimentare interna generata dall’embargo in vigore dal 1991, auspicando una soluzione al problema.

Il premier francese ha rivendicato il grande impegno del suo paese nelle questioni dello sviluppo, e in particolare ha manifestato la disponibilità francese per un intervento armato multinazionale « di pace » nella regione dei grandi laghi.

Quattro argomenti hanno invece caratterizzato la giornaliera conferenza stampa dei responsabili dell’informazione della FAO:

· l’arrivo , o meglio , il ritardo di Castro che sembra sia stato bloccato dalla condizioni atmosferiche.Altro non é sato aggiunto.

· l’annuncio che la FAO ha stanziato 4.9 milioni di dollari per l’intervento umanitario nella Regione dei grandi laghi, un intervento che riguarderà 2.2 milioni di persone. L’annuncio dato dal funzionario della FAO Marcello Lastella ha sollevato alcune perplessità che non sono state chiarite in sala stampa. Infatti il funzionario ha annunciato che entro la settimana prossima l’ONU deciderà definitivamente sulla questione aiuti, e che probabilmente considerando i tempi tecnici per istituire i corridoi umanitari, gli aiuti non arriveranno a destinazione prima di due-tre settimane. In realtà i materiali sarebbereo già nelle disponibilità dell’organizzazione, e l’allungamento dei tempi deriverebbe da contrastate decisioni politiche. Da una parte ci sarebbero numerosi stati, soprattutto la Francia, che premono per l’intervento militare immediato per garantire la distribuzione e l’arrivo degli aiuti, dall’altra la delegazione zairese è stata molto dura ieri in proposito dichiarando l’indisponibilità dello stato africano di consentire il passaggio degli aiuti. Il problema sembra più che altro convergere sul destino dei territori contesi e sul tentativo di legare la concessione degli aiuti al reimpatrio dei rifugiati nei loro paesi d’origine.La Fao da parte sua non ha fugato questi sospetti affermando di non poter fornire i dati dei beneciari dei futuri aiuti divisi per collocazione geografica, e ammettendo di lavorare su basi d’informazione risalenti allo scorso agosto.

· dopo l’azione dei giovani ecologisti di mercoledi, si sono rafforzate le misure di sicurezza soprattutto per quello che riguarda gli accessi stampa, dal momento che si sono verificati episodi di accrediti falsificati . Addiritura sono state effettuate perquisizioni agli ingressi che tentavano di stabilire l’origine dei documenti scritti, temendo l’introduzione di materiale contrario al vertice o cmunque critico. Questo sconfinamento delgli organi di polizia, la cui direzione è totalmente di responsabilità italiana, ha infastidito non poco i giornalisti e gli stessi dipendenti FAO che hanno apertamente parlato di episodi di « stupidità » da parte delle forze dell’ordine , generando qualche imbarazzo in sala stampa.

· Sono state minimizzate le notizie che si erano diffuse sulle riserve che molti paesi avrebbero espresso nei confronti del piano d’azione, riserve che comunque saranno comunque comunicate ufficialmente alla fine del Vertice, e che quindi potrebbero invalidare la reale applicazione e rispetto degli impegni presi con l’adozione del piano d’azione.





Dal nostro inviato al Vertice FAO

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