La nostalgia è sentimento spesso rispettabile. Non sempre. I "bei tempi andati" variano da una testa (e un'esperienza) all'altra, ed è questo tutto sommato, che rende anche la nostalgia soggetta al giudizio di valore. I nostalgici del nazifascismo, ad esempio, come scriveva Claudio Magris l'altro giorno sul "Corriere", covano nostalgie "che non si devono neanche ignorare"; già questo sarebbe troppo, un implicito ammetterne l'esistenza (quindi una qualche legittimità ad esistere). In tempi in cui la maggior parte dei giudici da prima pagina - quelli che ci vanno spesso e gli altri che farebbero di tutto per andarci - si occupa preferibilmente di corruzione o di mafia, ce ne sono altri che nostalgicamente continuano la loro caccia al "sovversivo di sinistra". Il genere sembra ormai da inserire nelle liste dei protetti dal Wwf? Non fa niente; ci sono pur sempre degli anarchici a questo mondo! E che gli anarchici abbiano smesso di compiere attentati grosso modo dai giorni di Umberto I, chi vuoi che se lo ricordi... Nell'immaginario mediatico vanno ancora in giro in cappa nera e bomba con la miccia accesa in mano. I tre arrestati di Milano (per l'esplosione a palazzo Marino e la "rivendicazione" recapitata a Radio Popolare, con tanto di ripresa fotografica) sono costretti a recitare questo copione contro le loro stesse idee e intenzioni.
La pagina anarchica ospitata in Tactical Media Crew (http://vivaldi.nexus.it/commerce/tmcrew/movime/@nhome.htm) ricostruisce la vicenda, dando conto della linea di difesa assunta e contestando particolareggiatamente (e persuasivamente) le prove d'accusa. In questi giorni il tribunale della liberta' sta esaminando la richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati difensori, ma nessun giornale ne parla: l'esatto contrario degli strilli d'apertura sparati il giorno dell'arresto. La comunità anarchica sulla rete è ben presente, e vivace.
A parte la pubblicazione di testi e notizie "di propaganda e cultura" (come la rivista Cane nero - http://www.ecn.org/zero/canenero.htm - di cui è stata annunciata la volontaria chiusura), sono numerosi gli interventi da classica "democrazia della rete" al fianco delle strutture storiche, come "ecn" (http://www.ecn.org/). Temi come la privacy sulla rete, la "sicurezza" (che significa cose esattamente opposte a senconda se la si guardi dal punto di vista dell'utente o da quello dei governi!), i software di "difesa", ecc., meriterebbero un'attenzione ben più seria di quella che promettono di dedicargli i giudici nostalgici.