Da come abbiamo potuto apprendere dalla stampa borghese italiana, c'e' stato
un tentato attentato contro la corte di cassazione in Piazza Cavour di Roma.
Visto che non disponiamo di altre informazioni, riportiamo stralci di ció che si é potuto leggere nei due quotidiani italiani "Corriere della Sera" e "La Repubblica".
La descrizione dell´accaduto va preso chiaramente con le dovute precauzioni e il solito scetticismo che richiede la stampa borghese in genere:
Martedí 11 novembre 1997 un turista belga nota una valigetta vicino alla corte di cassazione romana. Quando il turista osserva la valigetta da piú vicino, pare che notí dei fili elettrici sporgenti. Avvisa la polizia, la quale con un robot disinnesca la bomba.
Mercoledí 12 novembre il "Corriere della Sera" riporta questo annedoto con il commento che non esistono indicazioni ne in merito al motivo, ne in merito agli autori. La tesi che si trattasse di un azione da parte degli anarchici, venne esclusa. Vengono fatte peró speculazioni, cosa mai avrebbe potuto accadere, se la bomba, programmata per esplodere alle ore 17.30, sarebbe realmente esplosa. I contenenti pezzi di ferro della bomba, avrebberó potuto colpire con piena forza, tutti passanti che sarebberó passati di la. Nello stesso frangente peró il "Corriere della sera" scrive pure, che si dovrebbe trattare di veri professionisti, visto che la valigetta era talmente ben nascosta, che difficilmente sarebbe stata scoperta, visto che era ben prottetta dalle machine parcheggiate circostanti. Ma che si mettano d´accordo: la valigetta si trovava in un luogo dove passavano masse di persone, o si trovava in un punto assai isolato, coperta pergiunta da macchine? Questo ce lo spiegheranno sicuramente domani, in base alla scelta politica che verrá presa in merito. Giovedí 13 novembre il quotidiano "La Repubblica" dedica tre pagine alla questione. Citazioni di "La Repubblica":
...Nel frattempo, ecco le rivendicazioni tutte, secondo chi indaga ugualmente inattendibili. ... "Ecco, l´organizzazione che rivendica l´attentato si chiama Brigate comuniste combattenti" ha detto un giovane "io sono solo il portavoce". Altrettato improbabile é giudicata la rivendicazione, fatta, stavolta da una donna: "di Pietro é avvertito"."
Viene cercato peró un possibile obbiettivo dell´attentato e se questo era diretto piuttosto alla pista "politica" che a quella "giudiziaria". In ultimo viene supposto una relazione tra entrambi gli obiettivi. Viene riconosciuta valida anche la pista dei "servizi", che viene smentita peró immediatamente dal ministro degli Interni, che esclude il coinvolgimento degli 007.
Pochi dubbi nutre il giudice Rosario Priore: "Non credo che l´obiettivo fosse la manifestazione elettorale: la bomba é quasi certamente un messaggio anarchico alla magistratura". Questa posizione la prende anche la polizia: gli uffici giudiziari sono l´obbiettivo tradizionale degli anarchici. Ma perché gli anarchici?" si chiede "La Repubblica" - "uno dei tanti indizi é un lungo comunicato letto da due militanti il 20 ottobre scorso durante un'udienza del processo contro 55 attivisti di Azione rivoluzionaria e in cui si preannunciava in sostanza, una nuova serie di attentati. ... Secca smentita della Federazione anarchica ",viene reso noto. Riguardo alla tesi dell´obiettivo d´attacco "giustizia" dobbiamo aggiungere che il quotidiano romano "Il Messaggero" parla di una ulteriore rivendicazione: " l´obiettivo dell´attentato era Otello Lupacchini, il Gip della Banda della Magliana."
Fino a qua la descrizione dei fatti del quotidiano "La Repubblica".
1* in merito é da far notare, che mai nessun gruppo "Azione Rivoluzionaria" abbia mai
rivendicato questo attentato. Anzi, il 18 settembre 1996 lo stesso quotidiano "La Repubblica" scrive in relazione con le perquisizioni e gli arresti del 16 settembre 1996: "....nonostante sapessero di essere ormai nel mirino, gli anarchici "insurrezionisti" (e giá anche l´italiano lascia a desiderare, n.d.t.) non sarebbero rimasti inattivi neanche in questi ultimi mesi.
Sarebbe loro, secondo i sostituti Ionta e Marini, la mano degli attentati contro la caserma dell´aeronautica a Roma il 23 febbraio scorso e contro la caserma "Predieri" di Firenze il 7 marzo."
Inoltre non esistono alcun attentati i quali venneró rivendicati negli ultimi anni da un gruppo denominato "Azione Rivoluzionaria". Parlare oggi di "Azione Rivoluzionaria" come gruppo attivo, sarebbe come trascinare per gli capelli oggi in Germania la "2.Juni" per risolvere i casi irrisolti. L´azione contro il palazzo Marino a Milano il 25 aprile venne rivendicata da "Azione rivoluzionaria anarchica" la quale nella stessa rivendicazione evidenzia che: "... ció che é
stata l´esperienza di AZIONE RIVOLUZIONARIA COMBATTENTE, diciamo subito che - per
noi - quell´esperienza si é chiusa da oltre una decina d´anni."
Perció parlando chiaro: non esiste nessuna possibilitá di creare confusione, visto che si tratta di esperienze separate, e ció é stato chiarito esplicitamente.
Ma che gliene frega di ció ai servitori di Stato, alla Stampa o alle istituzioni giudiziarie? Sono proprio loro che hanno tutto l´interesse di creare alquanta piú confusione possibile, per
poter disporre a proprio bisogno, di piú capi espiratori possibili. O.R.A.I - Azione
Rivoluzionaria - servizi segreti - maniaci dell´esplosivo - Mafia - criminalitá comune - é tutto la stessa cosa, l´importante é di confondere la gente, da poter creare altre bande e costruzioni. Si arriverá ancora al punto che ci spiegheranno che la (fantomatica) O.R.A.I. dispone di un proprio servizio segreto, che insieme alla Mafia procura armi per la criminalitá comune, per dare delle commissioni ai maniaci d´esplosivo della (de facto da tempo scioltasi) Azione Rivoluzionaria. Vedremo!
Se tutta la faccenda non fosse cosí maledettamente seria, visto che ci sono persone che per questo sono rinchiuse in un carcere, si potrebbe valutare se scrivere il piú assurdo dei bestseller di satira politica.
Riteniamo che sia superfluo di discutere, cosa ne pensiamo noi di un attentato contro una struttura repressiva. Come riconosce correttemente la polizia italiana, qualsiasi persona che si ritiene anarchica, puó solo desiderare che qualsiasi struttura della repressione caschi una volta per sempre in mille pezzi. Non é peró ne il nostro compito, ne il nostro problema, a rimurginare in merito di chi siano i reali autori.
Chiaramente il pm Marini é stato colto immediatamente dalla sua penosa e perniciosa paranoia, cosí il 13 novembre "La Repubblica" scrive:
"Roma - Bollettini anarchici via Internet. Ad essi si interessa il sostiuto procuratore Antonio Marini che a Roma indaga su "Azione rivoluzionaria" (n.d.t. ma non si trattava mica di indagini contro la fantomatica O.R.A.I.?) , sigla di un gruppo di anarco-comunisti (n.d.t. anarco-comunisti, anche questa una novitá!) sotto processo. ... Pare che gli anarchici abbiano acquistato un sito Internet in California per pubblicare messaggi e comunicati. La magistratura romana tiene d´occhio il bollettino Internet, con notizie in lingua inglese sul processo ai gruppi insurrezionalisti rivoluzionari (n.d.t. ora non piú "Azione Rivoluzionaria" ?!) sullle inchieste giudiziarie di Roma e Milano. I documenti sono aggiornati sino al 2 novembre scorso. Anche la rivista "Canenero" é disponibile in versione on-line. ... A Palazzo di giustizia si aspettano di trovare presto, su Internet, riferimenti (inviati ovviamente senza la possibilitá di identificare gli autori dei messagggi) alla bomba di martedí. ..."
"La Repubblica" di venerdí 14.11.97 continua ad "informare" ... che " si rafforza la pista degli anarchici" ... "In qualche modo" la bomba di Roma sarebbe simile a quella esplosa il 25 aprile a Milano. L´origine della materia esplosiva sarebbe la stessa, cioé di provenienza da dalle cave, mentre cambierebbe il tipo di materia di per se.
Che scoperta megagalattica!
Una materia esplosiva chiunque la prenderá laddove si trova, e ció non di certo sono i fornai.
Gentilmente il quotidiano oggi si pone anche la domanda, sé gli autori veramente volevano ottenere un massacro. La risposta viene aspettata dai tecnici che stanno analizzando l´ordigno: potrebbe essere, che il timer era posto alle ore 5.13 invece che alle ore 17.30?
I nostri confusionari arrivano alla conclusione che probabilmente qualcosa non avrebbe
funzionato tecnicamente, inquanto dei gesti demostrativi, quindi senza vittime né feriti, sarebberó molto piú in linea con le azioni degli anarchici (le bombe di Azione Rivoluzionaria, sarebbero sempre esplose di notte).
In ogni caso, a questo punto venga reso noto a Marini: gli anarchici non hanno mai acquistato un sito Internet in California; hanno peró mezza California e 2/3 della Microsoft sotto il loro controllo infernale. Bill Gates é il reale capo dell´ O.R.A.I. e il mondo é rotondo (ma questo forse lo sa gia, o non l´ha ancora dimenticato, sia come sia) e in ultimo: anche in lingua tedesca esiste un Sito Internet d´informazione riguardo alla repressione contro i nostri compagni e le nostre compagne in Italia:
http://www.tao.ca/~lgh/italien/index.html
Informazioni attuali possono venir chiamate tramite A-Infos:
http://www.tao.ca/ainfos