La Liberazione
21 aprile 1945, la Liberazione di Bologna
a cura di Gastone Malaguti
"All'ippodromo ci sono le corse domani" era il segnale che sarebbe
stato trasmesso dalla BBC come segnale della contemporaneità dell'attacco
diretto alla città da parte alleata e dell'azione partigiana. Le formazioni
partigiane di città e dei comuni limitrofi dovevano operare per salvaguardare
ed impedire la distruzione degli impianti civile e controllare i punti nevralgici
di accesso alla città onde favorire la liberazione da parte delle truppe
alleate.
Le prime unità alleate ad entrare in Bologna nelle prime ore del mattino
di sabato 21 aprile 1945 furono il 2° Corpo Polacco dell'8° Armata Britannica,
i reparti avanzati delle divisioni USA 91° e 34°, avanguardie dei gruppi
di combattimento Legnano, Friuli, Folgore e parte della brigata partigiana Maiella,
aggregata anche quella all'8° Armata.
All'arrivo delle truppe alleate i partigiani avevano già preso possesso
della Prefettura, della Questura, del Comune, del Pirotecnico, del carcere,
delle caserme e controllavano tutti i punti nevralgici della Città. Alla
testa di un corteo che raggiungerà Piazza Maggiore, Onorato Malaguti
- che poi sarà il primo segretario generale della camera del lavoro -
salendo su un tavolino da caffè indirizzò ai partigiani e ai soldati
alleati il primo caloroso saluto: "I nazifascisti sono stati cacciati e
non ritorneranno mai piò. Ma se Bologna è libera non è
così per tutta l'Italia. La guerra deve continuare contro i tedeschi
e i fascisti fino alla loro completa sconfitta".
Per gli occupanti e i loro servi fascisti non c'era piò storia. Infatti
lo sganciamento verso il Nord non fu raggiunto come da loro previsto e a sud
del Po, tra Piacenza e il mare, furono distrutte 25 divisioni tedesche e catturati
oltre 120.000 prigionieri servi fascisti GNR, brigate nere, volontari della
morte, SS italiane, squadre autonome di vario tipo che, protetti dai nazisti
avevano dominato la città col terrore, si sciolsero come neve ala sole,
trasformandosi in una folla di disperati in fuga verso il Nord. Non un solo
reparto fascista tento un minimo di resistenza armata per contrastare l'avanzata
degli alleati in direzione della città.