Mumia Abu Jamal è
un militante rivoluzionario afroamericano, nonchè un famoso giornalista
radiofonico, rinchiuso nel braccio della morte da 14 anni in attesa dell'esecuzione,
condannato a morte, dopo un processo farsa, con l'accusa di aver ucciso un poliziotto.
Non ci interessa
troppo il caso giudiziario di Mumia ne la sua "innocenza" o "colpevolezza";
quello che ci muove è la solidarietà verso un oppositore, un rivoluzionario,
un prigioniero politico negli Stati Uniti d'America, che viene condannato a
morte, sostanzialmente per "colpe", commesse durante la sua vita che lo ha visto
militare dai 16 anni nel Black Panther Party e divenire giovanissimo Ministro
dell'Informazione del Black Panther Party di Philadelphia, per la sua attività
a sostegno della battaglia dei MOVE, per la sua attività di giornalista
radiofonico... Mumia è conosciuto come la voce dei senza voce.
Da diversi anni
è in atto una forte campagna internazionale
di massa per liberare Mumia Abu Jamal, questa campagna ha fatto si che venisse
fermata l'esecuzione programmata per la metà di agosto 1995.
L'aver fatto
propria la campagna per la liberazione di Mumia Abu Jamal da parte del movimento
dei Centri Sociali Autogestiti, dell'autorganizzazione e di grandi settori della
sinistra di base, nonchè di molti compagni e compagne in carcere in Italia
ha permesso che la storia di Mumia, la storia della pena di morte razzista,
la storia di una grande parte della popolazione afroamricana degli USA che è
detenuta o che comunque passa parte della vita nei penitenziari, divenisse un
fatto conosciuto, un sentire comune tra chi ha partecipato alle manifestazioni,
o è passato/a per i Centri Sociali Autogestiti, magari anche solo per
un concerto; questo deve avvenire sempre di più, ed è per questo
che invitiamo tutti e tutte a contribuire, diffondere... lottare per la libertà
di Mumia Abu Jamal e di tutti i rivoluzionari e le rivoluzionarie in carcere.
Per molti in Europa
la pena di morte è causa di incredulità.
Ho ricevuto innumerevoli lettere, in modo particolare dall'Italia, che esprimono
questo senso di profondo stupore.
Posso solo sorprendermi della loro sorpresa.
In LIVE FROM DEATH ROW tento di eprimere parte di questa orribile realtà
americana, dato che scrivo direttamente dalle sue celle della morte.
- Quali sono le condizioni di vita? - chiedono alcune lettere.
- Quali sono veramente? - chiedono altre.
Il libro risponde a queste ed altre domande.
Esso rivela il sottosuolo che e il complesso industria-prigione che sta crescendo
mentre l'economia americana si sposta oltreoceano.
E' un racconto veritiero, e spesso doloroso, di come appare l'America se guardata
dal basso verso l'alto
- una terra non di promessa ma di minaccia di morte; una terra lacerata da razza,
classe, ricchezza, potere.
Si può solo sperare che le società europee non seguano la strada
dei loro cugini americani e non istituiscano di nuovo la pena di morte.
Per questo, hanno ben ragione di essere orgogliose.
Ciao,
Long Life John Africa
MUMIA ABU-JAMAL
Inverno 1996
Mumia Abu Jamal