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#4 - 21 febbraio 2001 senza prezzo

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DA DAVOS A NAPOLI

A Davos come ogni anno si sono riuniti, sotto la sigla del WEF - World Economic Forum, i ricchi del mondo con la loro elite di scienziati, economisti, giornalisti e militari.

Questi autodefinitisi Global Leaders questa volta, sotto la sempre più forte spinta dei movimenti di contestazione, si sono incontrati per cercare di dare un volto umano alla loro inumimanizzabile globalizzazione. L'ipocrisia di facciata, che nasconde miliardi di persone in miseria e una devastazione ambientale senza limiti, è stata subito smascherata dal dispiegamento militare utilizzato per poter far svolgere tranquillo questo vertice e per IMPEDIRE (alla faccia della democrazia!) lo svolgersi delle manifestazioni di protesta.

Circa 5.000.000 di franchi (6 miliardi di lire!) sono stati spesi per i dispositivi di sicurezza, ovvero per chiudere le frontiere, blindare (col filo spinato!)

Davos, per mobilitare 2000 poliziotti e 600 soldati dell'esercito.
Dal 27 al 30 gennaio, quindi, la Svizzera si è presentata come uno stato militarizzato per difendere un pugno di delegati delle multinazionali che devono decidere sulle nostre vite.

Pulcinella NO GLOBAL


In quei giorni 6000 persone sono state respinte dalle dogane (sia dal lato italiano che da quello francese e austriaco); decine sono state arrestate; a Davos, il sabato fatidico, sono state caricate 300 persone con gli idranti (con un freddo polare); a Landquart, il paese a valle di Davos, la polizia con mezzi semicorazzati, lacrimogeni, pepper spray ha disperso 1200 manifestanti senza attendere neanche che si compattasse un corteo.

Nella notte a Zurigo le guardie hanno tentato di impedire lo svolgimento del Radical Rave Against the WEF, ma 2000 persone si sono rivoltate per le strade assediando (e talvolta frantumando) le banche della bella, linda e ricca cittadina elvetica. Dopo tre ore di scontri e barricate ci sono stati 121 arresti e fermi.

E' ormai evidente che allo sciacallaggio nei confronti della terra e dell'intera popolazione mondiale operato dalle multinazionali, si affianca sempre più una puntuale e capillare operazione militare per impedire il più possibile qualsiasi voce di dissenso alle forsennate scelte neoliberiste che questi "padroni globali" portano avanti.

I loro organi decisionali, infatti, come per esempio il WTO, la Banca Mondiale o il Fondo Monetario Internazionale, costituiti da staff di delegati non eletti, non votabili, non destituibili.

Quindi continuano a decidere sulle nostre teste da un meeting all'altro e, prossimamente, lo faranno in Italia, a Napoli, dal 15 al 17 marzo sotto la sigla del Global Forum.
Anche il Global Forum, giunto alla terza edizione, si ripete ogni anno e si preoccupa di rimodernare la forma stato e i sistemi di governo.
In poche parole quello che viene deciso nei grandi vertici (tipo appunto Davos, quelli del WTO e simili) deve essere in qualche modo ricondotto e applicato nei singoli stati. Il Global forum si adopera per trovare le soluzioni migliori affinchè questo passaggio avvenga nelle forme più idonee.
Queste "grandi trovate" poi, sempre attraverso questo incontro, vengono trasmesse ai governanti dei paesi in via di sviluppo, con costosissimi e iperspecializzati "corsi di formazione".
Insomma oltre al mercato globale, per loro, urge trovare un'unica forma di stato idonea per tutto il pianenta per garantire l'applicazione e l'espansione dei loro commerci.

Quest'anno, a Napoli, più specificamente si discuterà su come applicare a tutto questo le nuove innovazioni tecnologiche, come appropiarsene e come sfruttarle ai loro fini.
E quindi vai con la limitazione della libertà su internet, con il copyright, con le carte di identità digitali, col trading online, con il welfare state trasformato in "servizi al cittadino" gestiti da aziende private online, con il lavoro interinale flessibile e schedato in mega.
Ma tutto questo lo vorrebbero fare in una città esplosiva per le tensioni sociali con il 60% della disoccupazione giovanile e con una marea di immigrati e altri soggetti non garantiti.
Avranno la contraddizione sotto i loro occhi, e avranno di fronte anche migliaia di persone, lì a tentare di sabotare i loro progetti criminali.


Per qualche voto in più

"E' stata una pessima scelta politica della sinistra - dice Antonio Buono, psichiatra abitante in Via Ballarin 86, un condominio con la piscina e i campi da tennis - si vuole forzare l'inserimento di un gruppo sociale estraneo. Qui abitano tutti professionisti. Sono troppe 350 case per quel tipo di persone".
(Il Messaggero 18.02.2001)

In queste settimane i fascisti di Alleanza Nazionale, Forza Italia, CCD e CDU (la casa delle libertà) stanno facendo una infame campagna per impedire che delle famiglie che fino ad oggi hanno vissuto in situazioni di emergenza abitativa (case occupate, residence, sfratti etc.) possano andare ad abitare, come deliberato dalla giunta comunale, nelle case INPDAP di Via Ballarin e Via Solario al Tintoretto.

I fascisti di Alleanza Nazionale che prima delle elezioni usano andare dalla gente che vive in emergenza abitativa nei residence, a promettere una casa sono gli stessi che oggi per raccattare qualche voto soffiano sul fuoco della paura e dell'avidità e hanno inventato un cosiddetto "Comitato Spontaneo Tintoretto Serafico" per impedire l'arrivo di queste famiglie nel loro "quartiere per bene".

E pensare che pochi anni fa alcune case del Tintoretto vennero occupate dai senza casa che ci vissero per parecchi mesi senza che la vita di quel quartiere fosse minimamente sconvolta.

Il motivo per il quale non potrebbero andare ad abitare li è che non sono abbastanza RICCHI. Gli occupanti assegnatari delle case del Tintoretto sono famiglie come quelle che abitano nel nostro quartiere, il LAURENTINO 38 (ognuno di noi ha avuto a che fare nella sua vita con la LOTTA PER LA CASA... occupazioni, sgomberi, sfratti, morosità, mutui e affitti da pagare... grandi sacrifici). Ma i fascisti/razzisti di AN, FI, CCD e CDU non vogliono che la socialità, la vitalità e la gioia popolare possano entrare nei loro sterili quartieri fortezza.

La casa è un diritto!
SOLIDARIETA' CON GLI OCCUPANTI ASSEGNATARI
FASCISTI MERDE - FUORI DAI QUARTIERI POPOLARI


C'E' BISOGNO DI SPAZIO

SPZKMartedi 13 febbraio di buon mattino qualcuno ha pensato bene di alzarsi e andare con i suoi complici in divisa a sgomberare il centro sociale di Ostia Spaziokamino.
Alle sette una decina di cellulari e altrettante macchine circondavano lo stabile occupato mentre altri "colleghi" presidiavano tutte le altre occupazioni di Ostia, facevano posti di blocco sul Lungomare e sulla Via del Mare e controllavano attentamente tutte le stazioni del trenino Roma-Ostia,ovviamente ci sono stati anche dei fermi, 8, 2 ore in compagnia delle forze dell'ordine per i nostri sfortunati amici.
Questa è una brevissima cronaca di una parte dello splendido lavoro di pulizia e ricostruzione che ci donano tutti i giorni i protettori degli interessi di pochi. Infatti al posto del centro ci sarà una ludoteca e nel giardino circostante veranno costruite 2 nuove costruzioni un club house e un discopub.Un bel colpo per gli spacciatori del caro divertimento, tante banconote nelle loro tasche invece di uno spazio libero e fuori dai loro sporchi circuiti commerciali e repressivi.
Ovviamente una pima riposta già c'è stata, un corteo con tanto di musica di sabato pomeriggio è riuscito a bloccare la Via del Mare e tutto il centro di Ostia per qualche ora.

11 anni di occupazione non si possono cancellare con uno sgombero


NEWS--NEWS--NEWS-

16 dicembre 2000
Visita al Vaticano del governatore della Carinzia Haider. Ma la visita di un nazista nelle nostra città non e' gradita ai più, e così circa 2000 antirazzisti di Roma e non si incontrano a Castel S.Angelo. La Polizia deve però garantire l'ordine e allora decide di caricare violentemente i manifestanti. Scontri e sassaiole durano 45 minuti, proprio di fronte al Cupolone sacro. 7 arresti (con pestaggi criminali) e 40 denunce.

15 gennaio 2001
Netstrike (corteo su internet) contro il sito della SIAE per la libera circolazione dei saperi e contro il copyright. Nonostante la nota Società sui diritti abbia speso milioni per "difendersi", il suo sito resta inacessibile per due ore circa.

25/30 gennaio 2001
A Porto Alegre, in Brasile, in contemporanea e in contrapposizione al WEF, si svolge il Forum Social Mundial, dove si sono incontrate circa 10000 persone appartenenti a 1000 associazioni e gruppi antiglobalizzazione di 120 paesi del mondo.

27/28 gennaio 2001
Fermi, arresti, dogane chiuse e idranti per permettere ai ricchi di "lavorare" in pace fra le innevate cime di Davos al WEF. Nella notte parte degli indesiderati, circa 2000, invadono Zurigo che si incendia di fronte agli idranti ei lacrimogeni della celere.

28 gennaio 2001
Ad Ancona si "incontrano" casualmente numerosi compagni con un banchetto di Forza Nuova. La Celere carica, il banchetto si ribalta, i fasci fuggono.

3 febbraio 2001
Tornano in piazza gli immigrati a Roma con un folto corteo che parte da piazza Vittorio passando per le vie del centro.

4 febbraio 2001
Hacker vs WEF. I "pirati" informatici entrano nei database degli ospiti del vertice di Davos. Copiate i numeri delle carte di credito, i numeri di telefono, cellulari, indirizzi di tutti i presenti. Un cd (con tutto il materiale) spedito ai giornali locali rivendica l'attacco come azione antiglobal.

13 febbraio 2001
Alle 7, dopo 11 anni, sgomberato il CSOA di Ostia Spaziokamino con un esagerato dispiegamento di guardie. Il posto viene chiuso e tutto il materiale all'interno sequestrato.

16 febbraio 2001
Netstrike contro il sito della Coop. La protesta è stata organizzata in difesa del CPA di Firenze, sotto sgombero, e in solidarietà del csa Auro di Catania e lo Spaziokamino.

17 febbraio 2001
Corteo con 500 persone per le strade di Ostia per ribadire che lo Spaziokamino esiste e resiste.
Imponente corteo contro lo sgombero del CPA di Firenze.



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