Storia del Laurentinokkupato / L38 Squat | 
        
Il 1989 fu caratterizzato politicamente da tre cose il sostegno continuo all'Intifada, la campagna NE' EROINA, NE' POLIZIA contro le leggi proibizioniste, la legge Craxi Jervolino e poi ad agosto quello che è rimasto un passo importante della storia del movimento di quegli anni, la resistenza, lo sgombero, la demolizione, la rioccupazione e la ricostruzione del Leoncavallo.
Noi stavamo ancora al Casale per i primi mesi dell'anno, poi il cantiere dove prendevamo la luce chiuse, e così rimanemmo al buio, non mi ricordo da quale mese, ma mi ricordo che ormai eravamo coinvolti in così tante cose che il fatto di avere o no un posto attivo, in quel momento, non era così importante, perchè di posti ce ne erano tanti e si stava bene in tutti quanti e così piano pianolasciammo il Casale.
Continuammo a stare insieme come collettivo, andavamo a sfondare ai concerti, mi ricordo che a quello dei Ramones ci ritrovammo li insieme a quelli del Forte e ad altri e che alla fine il cancello crollò addosso ai celerini che stavano dietro e ci rimasero sotto, senza farsi troppo male (noi naturalmente gli camminammo sopra).
Nel frattempo ci fu la repressione di Piazza Tienamen e tutti i paesi dell'europa dell'est che insorgevano, fino al crollo del muro di Berlino. Per noi del Centro Sociale che eravamo cresciuti ascoltando Radio Onda Rossa che aveva sempre definito l'URSS uno stato imperialista ed il socialismo reale come qualcosa che non aveva assolutamente nulla a che vedere con quello che volevamo noi, non fu un grosso trauma, tutt'altro. Uno degli slogan dell'epoca, che non sentiremo mai più vista la scomparsa dell'Unione Sovietivca era: USA URSS, la terra non è vostra, Palestina libera, Palestina Rossa.
Contro la legge proibizionista tutto il movimento si mosse con forza, il nostro 
  slogan NE' EROINA NE' POLIZIA riassumeva la nostra soluzione, noi 
  eravamo la soluzione all'emarginazione. Ai quartieri ghetto contrapponevamo 
  i centri sociali occupati, l'aggregazione autogestita, mentre al governo Craxi 
  rubava a mani basse e per distogliere l'attenzione puntava il mirino contro 
  i tossicodipendenti già emarginati dalla società.
  Fu la guerra totale ai socialisti, Craxi Boia (dove la x diventava una 
  svastica) fu la scritta più diffusa d'Italia, le sezioni del PSI vennero 
  imbrattate, la contrapposizione arrivò fin nelle nostre famiglie... questa 
  legge non doveva passare.
  Poi i socialisti si vendicarono, il cognato di Craxi, sindaco di Milano, diede 
  l'ordine per il 16/8/89... ci fu lo sgombero del Leoncavallo, che cambiò 
  tutto. Adesso gli spazi bisognava tenerli o cercare di tenerli come avevano 
  fatto dai tetti del Leoncavallo. Mi 
  ricordo che i più scafati di noi partirono per il Leoncavallo(vedi 
  foto), andammo su a Milano il 22 settembre per il convegno nazionale dei 
  Centri Sociali Autogestiti CONTRO 
  I PADRONI DELLA CITTA'.
Dai primi di novembre tornammo a vederci collettivamente nei locali occupati 
  di Via Lipparini al terzo ponte, che erano poi gli spogliatoi del campetto di 
  pallone, che erano stati riadattati prima a sede di un giornaletto locale (il 
  nettare) e poi il grosso dei locali (piuttosto piccoli) vennero via via trasformati 
  in sala prove dai pischelli che suonavano al Casale e che non potevano fisicamente 
  stare senza suonare o senza stare insieme (loro erano proprio piccoli 14, 15 
  anni e si muovevano poco dal quartiere).
  Ci vedevamo quelli che avevano occupato il Casale con altri compagni, e stavolta 
  quelli che facevano riferimento alla LSR, ma che non avevano molto partecipato 
  al Casale erano venuti più determinati.
  Facemmo riunioni tutti i giovedi di quell'autunno, tirammo fuori anche un volantino 
  che distribuimmo in quartiere, che "invocava" il bisogno di un centro 
  sociale autogestito. Mi ricordo anche che scazzammo con alcuni della LSR perchè 
  avevamo fatto il volantino con scritto in fondo APRIRE DIFENDERE DIFFONDERE 
  SPAZI SOCIALI AUTOGESTITI che loro ritenevano essere uno slogan che li accostasse 
  troppo agli autonomi, per forza molti di noi lo erano!
Poi tra la fine del 1989 ed il 1990 tutti i nostri programmi di piccoli passi e riunioni pallose andarono a farsi benedire arrivava il movimento...
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