Due attivisti anarchici israeliani si raccontano e condividono un percorso di lotta autorganizzato al fianco dei settori popolari palestinesi per l'abbattimento del Muro della Vergogna innalzato da Sharon. Il mezzo è l'azione diretta, spesso nonviolenta. Ma il vero muro che questa esperienza sembra abbattere è essenzialmente quello del pregiudizio, unendo gli sforzi di una resistenza dal basso oltre i confini imposti (militarmente e culturalmente) dalla colonizzazione e occupazione sionista.
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