IL MANIFESTO del 05 Novembre 2005
ROMA «No alla Coca Cola olimpica» Il Municipio XI blocca il passaggio del tedoforo.
Causa sponsor MARINA ZENOBIO,
ROMA «Vogliamo dare il nostro benvenuto alla fiamma olimpica,
vorremmo però che il tedoforo venisse in pace nel Municipio Roma XI,
che la fiamma olimpica venisse accompagnata dalle bandiere
arcobaleno e che rinunciasse alle cattive Compagnie, quelle
multinazionali che violano i diritti della persona e che, per questa
via, umiliano il senso stesso delle Olimpiadi... Ribadiamo che la
Coca cola company non è la benvenuta sul suolo pubblico del nostro
municipio e che adotteremo tutte le iniziative amministrative e
pubbliche per evitare la presenza di tale sponsor...». E' cortese ma
determinato il tono della lettera che Massimiliano Smeriglio,
presidente dell'XI Municipio del Comune di Roma, ha inviato a
Valentino Castellani, presidente del Comitato organizzatore delle
Olimpiadi di Torino 2006, città di cui è stato anche sindaco. Nei
giorni scorsi Massimiliano Smeriglio si è visto recapitare una
lettera dalla Ignition srl, incaricata dalla società Coca cola
services di organizzare e coordinare le attività promozionali,
collegate alle tappe del tedoforo in occasione dei XX giochi
olimpici invernali Torino 2006. Si tratta della richiesta di
autorizzazione ad occupare il suolo pubblico dell'XI municipio, per
promuovere prodotti Coca Cola, il prossimo 8 dicembre, giorno in cui
la fiaccola olimpica partirà da Roma per intraprendere il lungo
viaggio sul territorio nazionale che la porterà a Torino il 9
febbraio 2006.
Probabilmente non pensavano di dover fare i
conti con un ordine del giorno, approvato nell'ottobre 2004, con cui
l'XI municipio capitolino decideva di escludere, dagli spazi
pubblici di propria competenza, i prodotti della Coca cola company.
All'origine di questa radicale posizione c'è l'accusata di
violazione dei diritti umani e sindacali subiti dai lavoratori degli
impianti di imbottigliamento della Coca cola company in diversi
paesi del mondo, in particolare in Colombia.
A parte però il
serio problema con la multinazionale americana, per Massimiliano
Smeriglio è inaccettabile che la richiesta non sia arrivata
direttamente dal Comitato olimpico, organizzatore dell'evento.
Protesta il presidente dell'XI: «E' arrivato prima lo sponsor, che
si tira dietro il tedoforo. Una privatizzazione di fatto di un
evento pubblico che non si può sostenere». In attesa di reazioni,
che finora non ci sono state - anche perché Castellani in questi
giorni è a New York per intervenire alla 60esima sessione dell'Onu,
proprio nell'ambito in cui viene presentata e votata la risoluzione
per la Tregua olimpica con lo slogan «costruire un mondo pacifico e
migliore attraverso lo sport e l'ideale olimpico» - Smeriglio
rilancia: «Sto mandando la lettera a tutti gli aderenti alla Rete
del Nuovo municipio che si riunisce oggi a Bari, e spero che in
quella sede possa trasformarsi in una campagna di tutta la Rete.
Proveremo anche con l'Anci (Associazione nazionale dei comuni
italiani) anche se avremo meno possibilità di riuscire». Intanto
alla proposta ieri si è associato anche il Municipio X, guidato da
Sandro Medici.
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