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TORINO 2006: PRC A ORGANIZZATORI, CONTINUEREMO A MANIFESTARE
NON CHIEDETECI PIU' DI SOSPENDERE DIMOSTRAZIONI, SONO LEGITTIME (ANSA) - ROMA, 20 GEN - Con una lettera ai vertici del Comitato per i Giochi Olimpici di Torino, Paolo Ferrero, responsabile Economia e Lavoro della segreteria prc, chiede che gli organizzatori smettano di chiedere a Rifondazione Comunista di intervenire per la cessazione delle manifestazioni che avvengono al passaggio della fiaccola olimpica. ''Carissimi, abbiamo letto la vostra lettera con un certo stupore - scrive Paolo Ferrero, della segreteria nazionale del prc - E' la seconda volta in pochi giorni che organizzatori delle Olimpiadi invernali si rivolgono a Rifondazione Comunista per ottenere la cessazione o la presa di distanza dalle manifestazioni che avvengono in occasione del passaggio della fiaccola olimpica. Mi sfugge il senso di questa coazione a ripetere, tanto piu' che (come e' noto) e' finito il tempo in cui i partiti disponevano e la societa' si adeguava. Grazie a Dio la gente che manifesta e' in grado di intendere e di volere e non chiede certo il permesso a Rifondazione Comunista per manifestare le proprie opinioni''. ''Mi risulta inoltre strano - scrive ancora Ferrero agli organizzatori dei Giochi invernali - che non comprendiate le ragioni delle manifestazioni. Com'e' del tutto evidente, non e' in discussione lo spirito olimpico, che credo sia condiviso da tutti gli italiani. Il fatto e' che l'evento olimpico e' sempre piu' accomunato (a ragione) al mondo del business. Vuoi perche' le Olimpiadi sono sponsorizzate dalla Coca Cola, vuoi perche' sono sempre piu' caratterizzate da grandi opere, alcune inutili e altre decisamente dannose per l'ambiente. Se a questo aggiungiamo che ci troviamo in un paese in cui il forte disagio sociale registra la totale sordita' del potere, il quadro e' fatto''. ''Mi pare del tutto normale - conclude - che anche il passaggio della fiaccola olimpica possa essere l'occasione per richiamare l'attenzione sulle ragioni di un proprio disagio sociale o per contestare il business che cresce attorno ai Giochi. Per queste ragioni non ha senso chiederci la presa di distanza da manifestazioni pacifiche e non violente, del tutto legittime. Come diceva un compianto Presidente, che di democrazia se ne intendeva, 'libero fischio in libero stato'''. (ANSA).
COM-DU 20-GEN-06 18:43 NNNN