COCA-COLA E ILLY SI PREPARANO A INVADERE IL MERCATO
Testata: Carta
Autore: Sarah Di Nella
Data: 28 marzo 2008
Versione originale:
http://www.carta.org/campagne/dal+mondo/13355
Sono stati presentati oggi i primi frutti del matrimonio tra The
Coca-Cola Company e illycaffè SpA: tre nuove bevande in lattina a
base di caffè. Ilko Coffee International, così si chiama la nuova
joint-venture con sede a Milano, lancerà i suoi prodotti sul mercato
ad aprile. Negli scaffali dei supermercati greci, croati, austriaci,
ucraini e di altri sei paesi europei, appariranno lattine al gusto
di caffè, cappuccino e latte macchiato. Il nome di queste bevande
non è stato reso noto, si sa solo che quella al caffè avrà, secondo
la promozione pubblicitaria della Ilko, «carattere deciso, corposo,
il vero ‘caffe’ freddo’ all’italiana. Il primo caffè espresso nero
[senza latte] pronto da bere che ha lo stesso gusto del caffè freddo
illy preparato fresco». Mentre quella al cappuccino sarà dall’«aroma
intenso ed energetico del caffè espresso illy miscelato a latte
vellutato ed esotico cacao scuro» e per chi preferisse un latte
macchiato, «il gusto morbido e fresco del caffè espresso illy unito
a piacevoli note di latte». Nei mesi successivi, i prodotti Ilko
approderanno anche in Italia, in Asia, Nord america, e nell’area del
Pacifico. Una diffusione globale che può contare sulla rete della
Coca-Cola company, attratta dal mercato delle bevande a base di
caffè, stimato a 16 miliardi di dollari.
«Quando alcuni mesi fa abbiamo annunciato la partnership tra The
Coca-Cola Company e illycaffè ci siamo impegnati a dare vita alla
perfetta esperienza dell’espresso pronto da bere–ha dichiarato
Muhtar Kent, president e chief operating officer, The Coca-Cola
Company–Oggi siamo convinti di aver rispettato quella promessa con
un’esperienza autentica di caffè all’italiana». Per Andrea Illy,
presidente di illycaffè. «Ora il nostro obiettivo consiste
nell’affermare, insieme a Coca-Cola, il segmento premium dei Ready
to drink [Rtd]. Nella sua storia Coca-Cola ha saputo inventare nuove
categorie di prodotti. Illy è l’azienda che ha notevolmente
contribuito, a livello globale, alla definizione e all’affermazione
della categoria del caffè espresso. Insieme sapremo ridisegnare il
modo in cui le persone si pongono nei confronti del caffè pronto da
bere, facendo loro assaporare il lusso di un vero piccolo piacere».
Un’alleanza che non è del gusto della Reboc, la rete di boicottaggio
coca-cola. Per Giulio Sardi, della Reboc, «questa mossa meramente
commerciale ci fa capire quanto premano ai cosiddetti ‘imprenditori
di sinistra’ le questioni sociali». Dal 2006 e fino al 16 ottobre
2007, la Reboc aveva sospeso le sue attività, su richiesta della
Coca-cola, durante le trattative a New York con il Sinaltrainal. Il
sindacato colombiano ha accusato la multinazionale statunitense di
essere responsabile in Colombia di una feroce strategia
antisindacale, attuata con la complicità degli squadroni della morte
dei paramilitari. «La violenza dei paramilitari si è intensificata
dopo che le Confederazioni sindacali hanno promosso a Bogotà la
marcia ‘Per la Dignità delle Vittime’ in omaggio e in solidarietà
con tutte le vittime dell’arbitrarietà e del conflitto armato tra lo
Stato e le guerriglie di Eln e Farc: oltre 4 milioni di profughi,
oltre diecimila desaparecidos, centinaia di persone sequestrate,
migliaia di persone assassinate in decine di massacri e in
numerosissimi attentati contro leader e attivisti dei movimenti
sociali e delle comunità di pace» precisa la Fim-Cisl.
Dopo il fallimento dei negoziati, la rete si sta riorganizzando.
Anche perché in Colombia la situazione continua a peggiorare e nei
primi mesi del 2008 sono già stati assassinati 11 sindacalisti. In
Italia, si stanno creando nuovi nodi locali. Venerdì 28 marzo
nascerà per esempio il nodo Reboc di Napoli, che per l’occasione
organizza una «Coca cola killer party» all’auditorium di Scampia.
E per la prima volta, anche Amnesty international ha lanciato
un’azione urgente di solidarietà con il sinaltrainal
[www.nococacola.info].
Giulio Sardi aggiunge però «che non ci sarà un boicottaggio del
marchio illy».
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