IL
LATO COCA-COLA DEL LAVORO IN COLOMBIA
RAPPORTO 2007: GLI ATTACCHI SUBITI DAL
SINALTRAINAL E LE CONDANNE GIUDIZIARIE SUBITE DALLA COCA-COLA IN
COLOMBIA
Autore: Sinaltrainal
Data: 12 gennaio 2008
Traduzione: REBOC
Originale in spagnolo:
http://www.sinaltrainal.org/index.php?option=com_content&task=view&id=145&Itemid=1
Scarica il rapporto in
PDF (148 Kb)
Le segnalazioni irresponsabili del governo di "Sicurezza
Democratica", nello schiamazzo creato dal suo vicepresidente
Francisco Santos, le azioni indebite delle imbottigliatrici e le
minacce di morte per mezzo dei gruppi paramilitari, oggi denominati
Aquile Nere delle Autodifese Unite della Colombia A.U.C, sono state
tre strumenti molto importanti che hanno beneficiato la
transnazionale e le hanno permesso di aggravare la precarizzazione
dei lavoratori ed aumentare le difficoltà dell'organizzazione
sindacale. Le violazioni permanenti dei diritti umani dei lavoratori
della Coca Cola e le minacce continue contro le loro vite, sono
state nel 2007 un grande problema per il rafforzamento del
Sinaltrainal.
Periodo dicembre 2006 - dicembre 2007
Gravi atti commessi per conto o a beneficio della transnazionale
Coca Cola
1. Il Vicepresidente della Colombia, Francisco Santos, in Caracol
Noticias del 12 Dicembre 2006, riferendosi all'intervento fatto
dalla Procura Generale della Nazione sulle finanze dei club di
calcio colombiani, ha parlato anche delle note campagne di
discredito contro la Coca Cola e la Nestlé ed altre imprese private
e, cosa molto più delicata, quando afferma che questi atti sono
suscitati da "settori dell’estrema sinistra, radicale, infiltrati in
ambiti sindacali, che stanno realizzando contro le imprese campagne
assolutamente assurde".
2. Il giorno 10 Febbraio 2007, sono pervenute gravi minacce contro i
compagni Javier Correa, Nelson Pérez, Domingo Flores y Luís García,
dirigenti del SINALTRAINAL e lavoratori nell'impianto di
imbottigliamento della Coca Cola a Bucaramanga. La lettera di
minacce è firmata dal Fronte Aquile Nere regione Lebrija delle A.U.C,
Aquile Nere.
http://www.sinaltrainal.org/index.php?option=com_content&task=view&id=65&Itemid=34
3. A Marzo dell'anno in corso, a Villavicencio 17 lavoratori si
erano affiliati al SINALTRAINAL, 16 di essi erano terziarizzati ed
uno dipendente diretto. L'amministrazione dell'impresa di
imbottigliamento della Coca Cola, rappresentata da Juan Carlos
JARAMILLO e Juan Manuel ARBELAEZ, li ha licenziati tutti.
Contemporaneamente il Ministero della Protezione Sociale ha deciso
di cancellare, con la direttiva 00066 di Marzo 2007, l'iscrizione
della Giunta Direttiva del SINALTRAINAL di Villavicencio.
4. Il 28 Dicembre 2006, verso le ore 12:00, lungo la via tra
Ariguaní e Villa Alejandra a Villavicencio, il compagno Omar
Gutiérrez, componente della Giunta Direttiva del SINALTRAINAL e
lavoratore della Industria Nacional de Gaseosas, FEMSA
imbottigliatrice della Coca Cola a Villavicencio, è stato avvicinato
da un uomo sconosciuto che era su una motocicletta di colore nero e
che gli ha detto: “tu e quelli del sindacato verrete spezzati, va al
01 e chiedi di Caliche che ti darà l'informazione di come è il
giro". Lo 01 è una zona conosciuta di Villavicencio.
5. Il giorno 14 Dicembre 2006, a Barranquilla, a casa di Euripide
Yance, lavoratore della Coca Cola e componente della Giunta
Direttiva Nazionale del SINALTRAINAL, è stato lasciato un comunicato
intitolato "Aquile Nere", dove si minaccia e si da un termine di una
settimana affinché vari dirigenti studenteschi, sociali e sindacali,
tra cui vari membri e dirigenti del SINALTRAINAL e lavoratori della
Coca Cola (Eurípides YANCE, LIMBERTO CARRANZA, CAMPO QUINTERO)
escano dalla città.
6. Le imbottigliatrici della Coca Cola in Colombia hanno
subappaltato più del 70 percento del personale, con salari ingiusti,
senza i benefici dei contratti collettivi, con condizioni di lavoro
disumane e sotto il terrore, per impedirgli di associarsi al
sindacato e di lottare per i loro diritti.
Il 5 Settembre 2006, il SINALTRAINAL, ha presentato alla Coca Cola
ed alle imprese subappaltanti la richiesta di stabilire alcuni
diritti minimi per questi lavoratori, ma l'impresa si è rifiutata di
trovare una soluzione e, al contrario, vari lavoratori
subcontrattati sono stati licenziati, sono stati sottoposti a
pressioni affinché non si sindacalizzino e perfino le
Imbottigliatrici della Coca Cola gli programmano un'attività
ricreativa a carattere obbligatorio con lo scopo di occultare la
situazione non regolare dei lavoratori.
Il 26 Agosto 2006, sono stati licenziati a Bucaramanga: HOFFMAN
ENRIQUE PICO, ALDO RENE PRIETO, DIEGO RAMIREZ , PABLO RANGEL,
OSVALDO BARRERA, YESID HERNANDEZ, e di nuovo, il 16 Settembre 2006 a
Medellin, sono stati espulsi Mónica Ramírez Rojas, Luny Vélez
González, Carlos Mario Patino, Álvaro De Jesús Medina, Carlos J.
Arango Morales, Jorge Vélez, Wilmar Ospina, Edinson Alzate, Edinson
Ortiz, Jorge Vivero, Luís Alfredo Álvarez Hernández, Luís Daniel
Restrepo Giraldo, Eider Alfredo Durango, Alberto Cano Sierra Y
Vladimir Toro Cadavid. I lavoratori licenziati lavoravano nella
prevendita, nella televendita, nella produzione e nella zona di
carico.
Oltre a quanto detto, l'impresa EFICACIA con l'appoggio della Coca
Cola, si rifiuta di trattenere le quote sindacali, non riconosce le
adesioni al SINALTRAINAL e neanche il comitato per i reclami.
Il 1 Novembre 2006, è stato licenziato illegalmente il lavoratore
Javier AFANADOR DUARTE che dal 21 Novembre 1996 lavorava a
Bucaramanga per l'imbottigliatrice della Coca Cola, sotto la
facciata della EFICACIA, impresa che subappalta personale per le
imbottigliatrici della Coca Cola in Colombia. L'impresa EFICACIA che
subappalta lavoratori per le imbottigliatrici della Coca Cola in
Colombia, ha aumentato unilateralmente di un 5,5%, a partire dal 1
Luglio 2006, il salario dei precari della transnazionale.
L'impresa ha dato questo aumento salariale per tentare di eliminare
il dissenso degli operai e giustificare la non negoziazione delle
richieste presentate dal SINALTRAINAL il passato 26 Settembre 2006.
Potremmo dire che questo aumento è una conquista ottenuta con la
lotta dei lavoratori e che se continuiamo ad avanzare nell'unità ed
il rafforzamento del sindacato, saranno maggiori i risultati che
raggiungeremo.
7. Sabato 4 febbraio 2006, PLUTARCO VARGAS ROLDAN, dirigente del
SINALTRAINAL (sezione di Bogotà) e lavoratore dell'imbottigliatrice
della Coca Cola in quella città, ha ricevuto un comunicato di
minacce contro di lui e la sua famiglia, che è stato lasciato sotto
la porta di casa sua e il cui testo dice: “HAI UN PROBLEMA, NON TI
CONVIENE DARCI UN CALCIO, FORSE UN GIORNO ARRIVERÀ E NON TROVERAI
NIENTE QUI … STAI ATTENTO PERCHÉ TI VOGLIAMO SISTEMARE, AH! OCCHIO A
FARE IL FURBO PERCHÉ TI TENIAMO D’OCCHIO, BENE …. SOLDATO AVVISATO
NON MUORE IN GUERRA ….” (SIC).
Questo è successo immediatamente dopo che l'impresa aveva fatto
firmare dei documenti ai lavoratori, che non conoscevano quanto era
accaduto realmente, affinché appoggiassero l'impresa affermando che
non viola i diritti umani. L'azienda, inoltre, ha emesso dei
comunicati con i quali responsabilizza alcuni lavoratori di
“calunniarli e denunciarli”.
Il 31 gennaio 2006, inoltre, verso le 4:30 p.m., di fronte alle
strutture di Corferias a Bogotà, dove veniva esposta la Coppa del
Mondo della FIFA, vari lavoratori dell'imbottigliatrice di Bogotà,
mentre protestavano per i soprusi di cui eravamo stati vittime, sono
stati aggrediti verbalmente e fotografati da persone in uniforme e
che portavano dei nastri dell'amministrazione della Coca Cola, che
si erano posti sulla bocca per non essere identificati. Questi
individui hanno minacciato di chiamare la SIJIN affinché prendesse i
nomi dei presenti per passarli all'impresa e farli licenziare,
inoltre, attraversarono la strada arrivando dove erano i compagni e
con un atteggiamento ostile e provocatorio incominciarono a prendere
foto dei presenti.
8. Il 23 Aprile 2007, verso le 6:00 a.m., mentre gli affiliati al
SINALTRAINAL stavano di fianco all'entrata dell'impresa
imbottigliatrice della Coca Cola di Barrancabermeja, protestando per
la violazione del diritto di Associazione e di Libertà Sindacale,
per il licenziamento dei lavoratori subappaltati che si erano
affiliati al sindacato di Bucaramanga, Villaviciencio e Bogotà, il
direttore Gabriel GOMEZ, arrivò all’entrata della fabbrica per
sfidare i lavoratori e ordinò ai supervisori ed ai livelli medi di
usare la forza per rompere la protesta, e minacciosamente cercò
perfino di investire con la sua macchina William Mendoza, che
nonostante tutto non si mosse e ricevette dall'interno dell’auto
insulti.
9. Il 23 aprile 2007, alle 9:00 a.m., le autorità per il controllo
dello spazio pubblico del Comune di Villavicencio, su sollecitazione
dell'impresa Coca Cola Femsa, richiesero ai lavoratori subappaltati,
affiliati in SINALTRAINAL e che erano stati licenziati, di togliere
la protesta (gli striscioni, le tende) o altrimenti sarebbero stati
sloggiati con la forza dalla Polizia Nazionale. Edgar Monclou,
direttore della distributrice della Coca Cola a Villavicencio, è
colui che è stato incaricato di tentare di reprimere la
manifestazione. Questi 14 lavoratori licenziati dalla Coca Cola
FEMSA, dal 9 Aprile 2007 protestano per richiedere il rispetto del
diritto di Associazione e di Libertà Sindacale ed il reintegro.
10. Nella settimana del 19 marzo del anno corrente, a Villavicencio
17 lavoratori decisero di affiliarsi al SINALTRAINAL, 16 di essi
concessionari (distributori indipendenti – trasportatori) ed uno
diretto. L'amministrazione dell'imbottigliatrice della Coca Cola,
rappresentata da Juan Carlos JARAMILLO e Juan Manuel ARBELAEZ, ha
proceduto nel licenziamento dei 16 concessionari e ha fatto
pressione, con la minaccia di licenziarlo, sull'altro compagno
affinché rinunciasse al sindacato.
11. Il 28 febbraio 2007, il SINALTRAINAL notificò
all’imbottigliatrice della Coca Cola di Bogotà che Andrés Olivar,
affiliato del SINALTRAINAL, sarebbe stato in permesso sindacale,
così come è previsto negli Accordi Collettivi, per assistere ad una
riunione del comitato per i diritti umani. Dopo che il compagno
Andrés aveva assistito alla riunione, l'impresa, violando la dovuta
procedura, lo chiamò a discolparsi e per alcuni giorni gli sospese
unilateralmente il contratto di lavoro.
12. La Coca Cola inquina gli acquitrini. Secondo un rapporto della
Contraloría Distrital, del Maggio del 2007, dei 50 mila ettari di
zone umide che esistevano a Bogotá (Colombia) 50 anni fa, oggi
rimangono solo 660 ettari di acquitrini. Si sono persi 49 mila
ettari a causa dell'inquinamento prodotto da imprese come la Coca
Cola.
Casi gravi come quello della zona umida di Capellanía, situato a
Fontibón (Bogotá) dove l'impresa Panamco S.A (Coca Cola) scarica
acque industriali non trattate, creando un alto impatto ambientale
nell'ecosistema idrico e non rispettando i requisiti di ph
richiesti, scaricando grasso, olii e residui solidi, violando la
Risoluzione 1074/97 del Dipartimento Amministrativo per il Medio
Ambiente (Dama).
Di fronte a questo grave danno la Contraloría, il 27 Maggio 2007 ha
lanciato la campagna “Crea una zona umida nel tuo cuore”, con la
quale formerà, con i cittadini ed i leader comunitari, squadre per
la difesa degli acquitrini di Bogotà.
13. Il giorno 12 Aprile 2007, i lavoratori subappaltati
dall'imbottigliatrice della Coca Cola di Bogotà, Edgar Alfredo
Martínez Moyano, Carlos Alberto Guzmán Rojas, Luís Enrique Pacheco
Contreras, Luís Eduardo Rubio Morales, si sono affiliati al
SINALTRAINAL ed immediatamente l'amministrazione
dell'imbottigliatrice della Coca Cola, ha proceduto a licenziare a
Edgar Alfredo Martínez Moyano, così come aveva fatto a Bucaramanga e
Villavicencio.
14. Il 19 Aprile 2007, il SINALTRAINAL ha presentato all'impresa
Ayuda Integral S.A., che è la facciata che utilizza la Coca Cola per
subappaltare questi lavoratori, un documento con delle richieste.
Continuiamo ad aspettare che la Coca Cola risolva ciò che il
SINALTRAINAL ha richiesto ad Agosto 2006 per stabilire alcune
condizioni minime per i lavoratori subappaltati, che sono mantenuti
precarizzati e sono sottoposti ad un trattamento indegno.
15. Il 15 febbraio 2007, l'amministrazione dell'imbottigliatrice
della Coca Cola di Bucaramanga, ha riunito i lavoratori che ha
subappaltati attraverso l'impresa EFICACIA S.A. e gli ha notificato
il termine del contratto e la proposta di firmare un documento con
cui rinunciavano al contratto di lavoro e ad ogni diritto di reclamo
in cambio di essere subappaltati attraverso l'impresa PROSERVIS.
Quando son stati portati agli impianti della EFICACIA S.A. pochi
sono stati subappaltati, come avevano detto, e gli altri, compresi
coloro che erano affiliati al SINALTRAINAL, non sono chiamati a
lavorare.
Mentre i lavoratori subappaltati sono sottoposti a condizioni di
lavoro indegne, non beneficiano dei contratti collettivi, il loro
salario è miserabile, non si rispetta il loro diritto di
associazione sindacale e sono vittime di abusi, l'impresa
imbottigliatore della coca cola riporta vendite di $ 795.512 milioni
per il 2005, $ 883.488 milioni per il 2006, con guadagni superiori a
$ 94.765 milioni nel 2006, che rappresentano un aumento del 21% in
relazione all'anno precedente.
A quanto sopra si aggiunge che in Colombia la Coca Cola FEMSA S.A.
e/o l’Industria Nazionale di Bibite Gassate, certamente con il
proposito di far fronte alla concorrenza della Peruana Kola Real,
hanno progettato una strategia di subappalti per un valore di 5.790
milioni di pesos con la Expertos y Servicios Especializados, di
13.152 milioni di pesos con EFICACIA S.A. e di 10.000 milioni di
pesos con Friomix.
16. Abbiamo sollecitato le imbottigliatrici della Coca Cola e le
autorità colombiane affinché si estenda alla Colombia, per
proteggere la popolazione infantile, l'accordo che è stato fatto
negli Stati Uniti tra le compagnie Cadbury Schweppes, Coca Cola,
Pepsi ed Associazione Americana di Bibite ABA per ritirare dalle
scuole i distributori e rinunciare alla vendita delle loro bibite
gassate per tentare di mettere fine alle critiche sul ruolo che
queste compagnie ed i loro prodotti giocano sempre di più nella
crescente obesità infantile.
Vogliamo che i bambini colombiani abbiano accesso ad
un'alimentazione sana, ma la Coca Cola non ha risposto alla
richiesta del SINALTRAINAL e le autorità si sono pronunciate con una
giustificazione aberrante argomento che le caratteristiche
dell'organismo della popolazione infantile degli Stati Uniti è
differente, non importandogli della salute della popolazione
infantile della Colombia.
17. Nell'anno 2006 la Coca Cola ottenne entrate per un valore di
1.527.851 milioni di pesos e guadagni operazionali per un valore di
97.280 milioni di pesos.
18. Tutti i giorni in Colombia si odono le dichiarazioni dei
paramilitari che coinvolgono le imprese, i membri del governo ed i
congressisti come diretti finanziatori, alleati, e come operano a
favore di questi gruppi di assassini. In mezzo a queste denunce, il
10 aprile 2007 a Santiago di Cali, abbiamo denunciato Gustavo
Valencia, capo della Sicurezza dell'imbottigliatrice della Coca
Cola, per i suoi nessi con i paramilitari e per le persecuzioni che
ha realizzato contro gli affiliati del SINALTRAINAL
nell'imbottigliatrice di Barranquilla. C’è una denuncia penale nei
suoi confronti; si è dimesso dall'impresa.
19. Ad Aprile 2007 divenne pubblico che Maribel Galvis, ex candidata
al consiglio Municipale del comune di Dorato Caldas, aveva un ordine
di cattura emesso dalla Procura che la segnala di fare estorsioni a
nome dei paramilitari, per 10 milioni di pesos, alla sede della Coca
Cola. L'impresa non ha mai presentato denuncia e solo ora presenta
il fatto come una estorsione.
20. Un consumatore richiede una riparazione alla Coca Cola per un
prodotto inquinato. Il 24 Maggio 2007, Carlos Rafael Durano Polo, fu
ricoverato nella clinica Mar Caribe di Santa Marta (Colombia) per
dolori addominali, diarrea e vomito come conseguenza di aver
ingerito il giorno prima il prodotto di una bottiglia di Coca Cola
che conteneva una sporcizie nonostante non identificate, che gli
causarono i disturbi precedentemente descritti.
Carlos Rafael Durano Polo, attraverso una procura all'avvocato sta
sollecitando che il Giudice Civile della circoscrizione di Santa
Marra dichiari in sede civile la Embotelladora Román della Coca Cola
responsabile di avergli causato lesioni per l’ingestione della
bevanda della Coca Cola contaminata e condanni l'impresa al
pagamento del danno causato.
Come risultato di questo ricorso presentato dal consumatore Carlos
Rafael Durano Polo, il Centro di Conciliazione dell’Università
Cooperativa di Colombia, il 19 Ottobre 2007 riunì le parti per
tentare una conciliazione, ma l'Imbottigliatrice della Coca Cola
respinse un accordo, esaurendosi così il tentativo di conciliazione
extragiudiziale sollecitato dal consumatore del prodotto della Coca
Cola. La Coca Cola viola il diritto dei consumatori.
21. Morto un lavoratore nelle installazioni della Coca Cola. Il 22
Julio 2007, ha perso la vita il lavoratore EDILBERTO SALDAÑA
all’interno l'imbottigliatrice della Coca Cola di Bogotà,
apparentemente è morto per essere stato colpito da una macchina
mentre lavorava.
Il SINALTRAINAL è ha richiesto alla Coca Cola un programma
preventivo per la protezione della vita e della salute dei
lavoratori, ma i fatti continuano a dimostrare che l'impresa non
adotta una politica responsabile.
Già sono vari i lavoratori morti in Colombia dentro e fuori delle
imbottigliatrici della Coca Cola, per la mancanza di un effettivo
programma di salute sul lavoro che prevenga non solo la perdita di
vite e gli incidenti, ma la stessa salute dei lavoratori.
Esigiamo che la Coca Cola chiarisca la morte del lavoratore
EDILBERTO SALDAÑA, risponda per la perdita di questa vita umana,
adotti una seria politica di salute sul lavoro, risolva
immediatamente i reclami che da molti anni sta facendo il
SINALTRAINAL.
22. I paramilitari delle Aquile Nere minacciano gli affiliati del
Sinaltrainal. Il 26 Luglio 2007 di pomeriggio, nell'ufficio del
SINALTRAINAL di Bucaramanga, che è situato nella Calle 42-14-09,
secondo piano, fu ritrovata una busta che al suo interno conteneva
un testo, con il quale si minacciavano i compagni Javier Correa,
Nelson Pérez, Domingo Flores e Luís García, dirigenti del
SINALTRAINAL ed i lavoratori dell'imbottigliatrice della Coca Cola
di Bucaramanga ed i loro parenti. La lettera di minacce era firmata
dal Fronte Aquile Nere delle A.U.C, Aquile Nere.
http://www.sinaltrainal.org/index.php?option=com_content&task=view&id=65&Itemid=34
Queste minacce contro il presidente nazionale e sezionale del
SINALTRAINAL di Bucaramanga ed i membri della Giunta Direttiva
Sezionale, si sono prodotte dopo che era stata realizzata, la
giornata PER LA VITA, IL DRECHO AL LAVORO E LA LIBERTÀ SINDACALE tra
il 16 ed il 23 luglio del corrente anno e che finirono con la
protesta nelle installazioni della Coca Cola in tutta la Colombia,
per esigere il rispetto dei diritti dei lavoratori, la verità, la
giustizia e la riparazione per li vittime.
23. Il 9 Agosto 2007, a casa del dirigente del SINALTRAINAL di
Bucaramanga, attraverso una chiamata telefonica fu proferita una
minaccia di morte contro la famiglia di Domingo Flores, lavoratore
della Coca Cola. Ricordarono che il libello lasciato nella sede del
SINALTRAINAL il 26 luglio 2007, era reale e che avrebbero mantenuta
la promessa di uccidere i dirigenti del sindacato ed i lavoratori
della Coca Cola.
24. Le imbottigliatrici della Coca Cola in Colombia sfruttano i
bambini. La multinazionale Coca Cola, nel suo inumano obiettivo di
creare più ricchezza per gli azionisti, non solo precarizza e
sottomette i lavoratori ad una inumana politica di subappalto, per
negare, in questo modo, all'immensa maggioranza dei lavoratori i
diritti ed alcune minime garanzie che permettano loro di vivere
degnamente, ma utilizza i bambini nella distribuzione dei suoi
prodotti. Questo lavoro infantile non è remunerato, viola i diritti
dal bambino e non rispetta gli accordi dell'Organizzazione
Internazionale del Lavoro, la Carta Universale dei Diritti Umani, il
Patto Mondiale delle Nazioni Unite e le leggi della Colombia.
25. Il giorno 6 dicembre 2007, verso le 7:30 P.M., presso la casa
ubicata nel quartiere Los Andes de Floridablanca, Cra 38ª-204-102,
nella quale abita José Domingo FLORES, membro della commissione per
i reclami del SINALTRAINAL e lavoratore della Coca Cola di
Bucaramanga, fu lasciata una busta dove minacciavano di morte a José
Domingo Flores e la sua famiglia.
http://www.sinaltrainal.org/index.php?option=com_content&task=view&id=65&Itemid=34
Quel giorno José Domingo Flores e Luis Eduardo GARCIA, nelle ore
della mattina avevano distribuito un comunicato ai lavoratori
nell'Imbottigliatrice della Coca Cola, alludendo alla memoria del
compagno Isidro Segundo GIL che era stato assassinato il 5 Dicembre
2006, all’interno degli impianti dell'imbottigliatrice della Coca
Cola di Carepa (Antioquia). Successivamente aveva partecipato ad un
atto in memoria storica dei lavoratori assassinati durante lo
sciopero dell'impresa United Fruit Company, oggi Chiquita Brands, il
6 dicembre 1928. Erano state esposte le immagini dei lavoratori
assassinati delle imprese Coca Cola e Nestlé.
Questa è una serie continua di minacce che hanno ricevuto vari
lavoratori della Coca Cola affiliati al SINALTRAINAL, con le quali
ci avvertono che saremo uccisi e sepolti in una fossa comune a
Dicembre. Questo è avvenuto pochi giorni dopo che era stato
assassinato José di Jesús Marín Vargas, lavoratore della Nestlé in
Comestibles la Rosa S.A., affiliato al SINALTRIANAL. Ci stavamo
realizzando l'Assemblea Generale Nazionale del sindacato.
26. Un'altra minaccia contro i dirigenti del Sinaltrainal. Il 7
dicembre 2007, verso le 9:45 a.m., fu ritrovato nell'ufficio del
SINALTRAINAL di Bucaramanga, una busta di carta, che conteneva
minacce di morte contro Javier Correa e Luís García.
http://www.sinaltrainal.org/index.php?option=com_content&task=view&id=66&Itemid=34
Questa è parte di una serie di minacce di morte contro Luis Eduardo
GARCIA e Javier Correa, dirigenti del SINALTRAINAL e lavoratori
della Coca Cola. In quella, avvertono che a dicembre saranno
assassinati e ciò avveniva nel momento in cui stavamo realizzando
l'Assemblea Nazionale del SINALTRAINAL e pochi giorni dopo che era
stato assassinato l’affiliato del SINALTRAINAL José di Jesùs Marín
Vargas, lavoratore della Nestlé in Comestibles la Rosa S.A..
27. Il giorno 10 dicembre 2007, circa alle 11:00, nel secondo piano
della casa di José Domingo FLOREZ, integrante della commissione
interna del SINALTRAINAL e lavoratore della Coca Cola nella città di
Bucaramanga, è stato lasciato un volantino con una minaccia di morte
contro Luís García, Javier Correa, Domingo Florez ed i loro parenti.
http://www.sinaltrainal.org/index.php?option=com_content&task=view&id=67&Itemid=34
Il 6 e 7 Dicembre 2007 sono state trovate nuove minacce di morte
contro Luis Eduardo GARCIA, DOMIGO FLOREZ e Javier Correa, dirigenti
del SINALTRAINAL e lavoratori della Coca Cola. Questa ennesima
minaccia si produce proprio quando si stava concludendo l'Assemblea
Nazionale del SINALTRAINAL e alcuni giorni dopo l’assassinio
dell’iscritto al SINALTRAINAL, José di Jesùs Marín Vargas,
lavoratore della Nestlé nella Comestibles la Rosa S.A. Le minacce
inoltre, coincidono con le giornate dedicate ai Diritti umani.
Sentenze contro la Coca Cola
Queste sono alcune decisioni delle autorità colombiane in relazione
con le violazioni che Coca Cola commette contro i diritti
fondamentali dei suoi lavoratori.
1. Il giudice Luis Javier Avila Caballero della Procura Civile della
città di Bucaramanga, in data 6 Giugno 2007, ha condannato l'impresa
imbottigliatrice della Coca Cola a pagare i salari ai dipendenti per
avere sospeso in forma illegale il contratto di lavoro del dirigente
del SINALTRAINAL Efraín Guerrero Beltrán, dichiarando nulla
l'interruzione del contratto di lavoro che unilateralmente l'impresa
aveva stabilito, violando il procedimento contenuto nell'accordo
collettivo firmato con il SINALTRAINAL.
La sospensione al contratto di lavoro del dirigente del SINALTRAINAL
è stata decisa dall’impresa imbottigliatrice della Coca Cola poiché
il giorno 11 febbraio 2003, questa stessa aveva ordinato di fermare
illegalmente la produzione per giustificare una sospensione di
attività e procedere ad eseguire massicciamente licenziamenti dei
lavoratori del SINALTRAINAL, per il solo fatto che Efraín Guerrero
aveva attaccato un cartoncino sul veicolo elevatore di carico, con
un scritto che diceva "esigiamo la soluzione alle richieste
presentate: 280 giorni senza aumento di salario". Rendendosi conto
di questa tentata farsa che la Coca Cola pretendeva realizzare,
l’organizzazione sindacale ha richiesto la presenza del Ministero
del Lavoro per constatare quello che stava accadendo e, con la
presenza del SINALTRAINAL, si è potuto verificare che i lavoratori
si trovavano nei posti di lavoro, che la produzione era stata
bloccata per ordine dell'impresa e che l'amministrazione
dell'impresa imbottigliatrice aveva alterato alcuni registri per
giustificare lo provocazione.
L’impresa imbottigliatrice della Coca Cola, non essendo riuscita nel
suo infame tentativo di giustificare la provocazione, ha citato il
dirigente del SINALTRAINAL e, come è consuetudine,violando tutti i
procedimenti sottoscritti nell'accordo collettivo, senza la presenza
del lavoratore e del SINALTRAINAL, grazie a false testimonianze, gli
ha sospeso il contratto di lavoro e il salario.
2. Con la Risoluzione n°000629 del 17 Aprile 2006, il Ministero
della Protezione Sociale, decise di iscrivere la Giunta Direttiva
del SINALTRAINAL -Sezione Cali-. Il 9 Maggio 2006, “Panamco Colombia
S. A.” e/o “Coca Cola FEMSA” si opposero alla decisione; ma
nuovamente il 30 maggio 2006 il Ministero conferma l'iscrizione e la
ratifica il 28 Settembre 2006, mediante risoluzione n° 001692
confermando l’iscrizione della Giunta Direttiva del SINALTRAINAL
Sezione Cali.
3. Il 20 Febbraio 2006, la Corte Suprema di Giustizia della Colombia
ha condannato l'impresa imbottigliatrice della Coca Cola “Panamco
Colombia S.A. A.” a riconoscere il contratto di lavoro di Luis Ángel
VELASQUEZ, dal 1 Gennaio 1974 al 29 Giugno 2001, data in cui fu
licenziato dall'impresa con il pretesto che non era un lavoratore
diretto bensì subappaltato.
La Corte ha obbligato l'impresa imbottigliatrice della Coca Cola a
pagare i salari pregressi, le prestazioni sociali, gli interessi di
disoccupazione, le ferie, gli interessi sui servizi e il pagamento
della pensione, nonché le mensilità arretrate.
Nelle stesse condizioni sono sottomessi la maggioranza dei
lavoratori sub-appaltati dalle imbottigliatrici della Coca Cola in
Colombia; gli stessi che, dopo molti anni di sfruttamento vengono
gettati per la strada senza riconoscergli i minimi diritti di legge,
l'accordo collettivo di lavoro, né gli accordi dell'Organizzazione
Internazionale del Lavoro "OIL."
4. La Direzione della Sezione della Procura di Bogotà n° 55, in data
20 Febbraio 2006, con il processo n° 675549 ha stabilito una
risoluzione inibitoria a beneficio dei dirigenti del SINALTRAINAL,
Luís Javier Correa Suárez, Luís Eduardo García, Efraín Guerriero e
William Mendoza, che furono accusati dalla Coca Cola dei delitti di
ingiuria e calunnia, per aver realizzato un meeting il giorno 5
Dicembre 2002 nella città di Bogotà, con cui si notificava alla Coca
Cola la realizzazione “dell'Udienza Pubblica Popolare Héctor Daniel
Useche Berón” - Contro l'Impunità SINALTRAINAL Chiede Giustizia-. Il
pubblico ministero ordina, una volta eseguita la decisione, che la
sentenza venga archiviata, concedendo le risorse ordinarie. Ma la
Coca Cola insiste nuovamente e riapre il processo.
5. La Corte Suprema di Giustizia della Colombia, ha condannato la
“Coca Cola FEMSA Colombia S.A. A.”, a pagare i diritti lavorativi a
Luis Ángel VELASQUEZ, licenziato ingiustamente e illegalmente il 29
Giugno 2001.
Luis Ángel VELASQUEZ, aveva lavorato nell'impresa imbottigliatrice
di Medellin nelle attività di carico e scarico dei materiali come
contenitori, zucchero, tappi, presumibilmente in condizione di
subappalto, ma sotto gli ordini dell'amministrazione della
transnazionale.
Il lavoratore fu licenziato senza che l'impresa ne riconoscesse i
diritti lavorativi, argomentando che non era lavoratore diretto;
situazione questa che vive la maggioranza dei lavoratori in Colombia
e per i quali la Coca Cola rifiuta qualsiasi negoziato che
SINALTRAINAL gli sottopone, come quello presentato il 4 Settembre
2006.
6. Ad aprile 2007, il Giudice Primo Specializzato di Bucaramanga ha
condannato a 40 anni di prigione Saúl Rincon Camelo, alias 'Coca
Cola' ed altri, riconoscendoli colpevoli del delitto di omicidio
aggravato per l'assassinio di Rafael Jaimes Torra, tesoriere
dell'Unione Sindacale Operaia – Uso –, associazione a delinquere e
fabbricazione, traffico e trasporto di armi e munizioni. Questo
paramilitare fu denunciato da Juan Carlos Galvis in Agosto del 2002,
mentre venne scoperto riunito con due funzionari della Coca Cola
nella città di Barrancabermeja; sentendosi scoperto cominciò a
minacciare il dirigente del SINALTRAINAL e ancora dalla prigione
continua a minacciare vari membri del SINALTRAINAL, tra essi Javier
Correa, Edgar Páez, William Mendoza e Juan Carlos Galvis.
7. La Coca Cola licenzia ingiustamente ed occulta i contratti di
lavoro. Il 22 Giugno 2007, Maria Consuelo Canchon Avellaneda,
Giudice Primo per il Lavoro di Villavicencio in Colombia ha
condannato l'impresa imbottigliatrice della “Coca Cola Panamco
Colombia”, a riconoscere il contratto di lavoro a tempo indefinito a
José Antonio Gutierrez; la sentenza ha definito che è esistito un
contratto di lavoro dal 1 Ottobre 2004 al 15 Febbraio 2006 e ha
ordinato che l'impresa imbottigliatrice della Coca Cola deve
pagargli le ferie, la disoccupazione, gli interessi di
disoccupazione, i versamenti all'Istituto di previdenza sociale.
José Antonio Gutierrez ha lavorato come concessionario dal 1°
ottobre 2004 ed il 15 febbraio di 2007 nella città di Villavicencio;
vendeva e distribuiva i prodotti della Coca Cola. Le imprese
imbottigliatrici della Coca Cola utilizzano questa forma di
sub-appalto per occultare il contratto di lavoro, simulando un
contratto civile o commerciale, non riconoscendo così i diritti
legali di dotazione, giornata massima di lavoro, prestazioni
sociali, previdenza sociale, straordinari, ecc...
8. Un altro caso di licenziamento ingiusto ed occultamento di
contratto di lavoro. Il 22 Giugno 2007, Carlos Alberto Corredor
Ponguta, Giudice Secondo del lavoro di Villavicencio ha condannato
l'impresa imbottigliatrice della “Coca Cola Panamco Colombia” a
riconoscere il contratto di lavoro a termine indefinito a YAIR GOMEZ
RODIRGUEZ, stabilendo che il contratto fu recisso senza giusta causa
e imponendo all'impresa imbottigliatrice il pagamento delle Ferie,
la Disoccupazione, gli interessi di disoccupazioni e l’indennità per
termine ingiustificato del contratto di lavoro.
YAIR GOMEZ RODIRGUEZ, come la maggioranza di coloro che lavorano
nelle imbottigliatrici della Coca Cola in Colombia, è stato
subappaltato come concessionario tra il 17 Settembre 2004 e il 7
Settembre 2005 nella città di Villavicencio, per vendere e
distribuire prodotti Coca Cola. Le imbottigliatrici della Coca Cola
utilizzano questa forma di sub-appalto per occultare il contratto di
lavoro, simulando un contratto civile o commerciale e negare così i
diritti legali di dotazione, giornata massima di lavoro, prestazioni
sociali, previdenza sociale, straordinari ecc…
9. Il 29 Giugno 2007, lo stesso Giudice Secondo del Lavoro di
Villavicencio in Colombia ha condannato l'impresa imbottigliatrice
della “Coca Cola Panamco Colombia” a riconoscere il contratto di
lavoro a termine indefinito a Luis Fernando Prieto Santiago, e
stabilisce che il suo contratto fu recisso senza giusta causa,
imponendo il pagamento delle Ferie, la Disoccupazioni, gli interessi
di disoccupazioni, e l’indennità per termine ingiustificato del
contratto di lavoro.
Il lavoratore Luis Fernando Prieto Santiago, come l'immensa
maggioranza dei lavoratori che lavorano nelle imbottigliatrici della
Coca Cola, è stato subappaltato come concessionario tra il 15
Settembre 2002 e 23 Dicembre 2003 nella città di Villavicencio,
vendendo e distribuendo i prodotti Coca Cola. Le imbottigliatrici
della Coca Cola utilizzano questa forma di sub-appalto per occultare
il contratto di lavoro, simulando un contratto civile o commerciale
e così negare i diritti di legali dovuti, la giornata massima di
lavoro, le prestazioni sociali, le previdenza sociale, gli
straordinari ecc…
10. Condannata la Coca Cola per la sospensione ingiusta del
contratto di lavoro. Il giudice Luis Javier Avila Caballero della
Procura Civile della città di Bucaramanga, in data 6 Giugno 2007, ha
condannato l'impresa imbottigliatrice della Coca Cola a pagare i
salari ai dipendenti per avere sospeso in forma illegale il
contratto di lavoro del dirigente del SINALTRAINAL Efraín Guerriero
Beltrán, dichiarando nullo l'interruzione del contratto di lavoro
che unilateralmente l'impresa aveva stabilito, violando il
procedimento contenuto nell'accordo collettivo firmato con il
SINALTRAINAL.
La sospensione al contratto di lavoro del dirigente del SINALTRAINAL
è stata decisa dall’impresa imbottigliatrice della Coca Cola poiché
il giorno 11 febbraio 2003, questa stessa aveva ordinato di fermare
illegalmente la produzione per giustificare una sospensione di
attività e procedere ad eseguire massicciamente licenziamenti dei
lavoratori del SINALTRAINAL, per il solo fatto che Efraín Guerrero
aveva attaccato un cartoncino sul veicolo elevatore di carico, con
un scritto che diceva "esigiamo la soluzione alle richieste
presentate: 280 giorni senza aumento di salario". Rendendosi conto
di questa tentata farsa che la Coca Cola pretendeva realizzare,
l’organizzazione sindacale ha richiesto la presenza del Ministero
del Lavoro per constatare quello che stava accadendo e, con la
presenza del SINALTRAINAL, si è potuto verificare che i lavoratori
si trovavano nei posti di lavoro, che la produzione era stata
bloccata per ordine dell'impresa e che l'amministrazione
dell'impresa imbottigliatrice aveva alterato alcuni registri per
giustificare lo provocazione.
L’impresa imbottigliatrice della Coca Cola, non essendo riuscita nel
suo infame tentativo di giustificare la provocazione, ha citato il
dirigente del SINALTRAINAL e, come è consuetudine,violando tutti i
procedimenti sottoscritti nell'accordo collettivo, senza la presenza
del lavoratore e del SINALTRAINAL, grazie a false testimonianze, gli
ha sospeso il contratto di lavoro e il salario.
Sinaltrainal - Colombia
Bogotà, 12 Gennaio 2008
|