BASTA CON GLI AIUTI MILITARI ALLA COLOMBIA
Autore: Peacereporter
Data: 26 Settembre 2007
Quattro decenni di guerriglia. Migliaia di morti fra i combattenti e
la popolazione civile. Scandali e collusioni dei politici con i
gruppi paramilitari completano lo scenario della guerriglia
colombiana. Come se non bastasse il clima sociale interno assume
ogni giorno che passa connotati di tensione e pericolosità.
I fatti. Anche al di qua dell'oceano se ne sono accorti da molto
tempo e stanno cercando di porre rimedio in qualche modo. Stando
alle notizie che giungono da Londra, infatti, pare che
l'organizzazione non governativa “Justicia para Colombia” abbia
lanciato una proposta: sospendere ogni tipo di aiuto militare
britannico al Paese sudamericano.
A firmare la petizione, giunta direttamente sul tavolo del premier
Gordon Brown, almeno 150 persone, quasi tutte appartenenti al
partito laburista. Fra loro Ken Livingstone, conosciuto come “Ken il
Rosso”, sindaco di Londra e molti sindacalisti legati ai laburisti.
“La Colombia è detentrice di uno dei peggiori record in materia di
diritti umani nel mondo” si legge nella lettera inviata a Brown che
pone l'accento sulla morte nel Paese di oltre 4 mila sindacalisti.
Immediata la risposta dell'ambasciatore colombiano a Londra, Carlos
Medellin che non ha potuto far altro che smorzare i toni della
polemica. “Nessuno nega che esistano queste situazioni delittuose -
ha detto il diplomatico – un'altra cosa, però, è attribuirle
direttamente ai governi”. Ma nel documento le accuse sono ben
evidenti. “La maggior parte degli omicidi dei sindacalisti sono
attribuibili alle Farc (le forze armate rivoluzionarie della
Colombia, gruppo guerrigliero di stampo marxista) e ai gruppi
paramilitari che hanno (o hanno avuto) l'appoggio dello Stato”.
I contenuti. La petizione fatta giungere a Gordon Brown non lascia
spazio a “altre” interpretazioni. La richiesta dei firmatari è una
sola: sospendere gli aiuti alla Colombia fino a quando lo stato non
applicherà le raccomandazioni dell'Alto Commissariato delle Nazioni
Unite per i diritti umani.
La vera novità, però, sta nel fatto che la responsabile del
documento, Mariella Kohn (che è anche membro dell'Ong Justicia para
Colombia) sostiene che i firmatari credono fermamente in una
negoziazione politica per la soluzione della crisi colombiana.
Inoltre, la Kohn apre un nuovo tema di discussione, sottolineando
che l'Ong di cui fa parte non è in grado di quantificare gli aiuti
militari britannici alla Colombia, e si auspica che il premier
britannico possa ricevere a breve una delegazione che discuta
dettagliatamente dei temi proposti dalla petizione. Ci ha pensato
l'ambasciatore colombiano a specificare alcuni dettagli degli aiuti
di Londra a Bogotà. Innanzitutto gli aiuti militari non sono in
denaro, e per quanto riguarda il resto, l'aiuto economico è di poco
inferiore al milione di dollari Usa. E alla fine non è mancata
nemmeno una vena polemica da parte dell'ambasciatore Medellin: “Sono
anni che questa Ong insiste su questo tema e negli ultimi mesi ha
intensificato la sua campagna approfittando del congresso dei
laburisti”.
Alessandro Grandi
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