NESTLE'
IN COLOMBIA: SI AGGRAVA IL CONFLITTO SUL LAVORO
Autore: Sinaltrainal
Data: 30 maggio 2006
Traduzione: RIBN - IBFAN Italia
Il prossimo 6 di giugno si concluderà la fase di negoziazione relativa al pacchetto di richieste avanzate dal SINALTRAINAL (sindacato degli alimentaristi colombiani,
ndr) alla multinazionale Nestlé, in Colombia.
La posizione dell'impresa è stata fino ad oggi di assoluta chiusura di fronte alle richieste di migliori condizioni salariali e sicurezza sul lavoro per i nuovi assunti. L'azienda ha già manifestato la volontà di cancellare i diritti acquisiti dai lavoratori, primo fra tutti quello alla salute.
A tutt'oggi non sussiste accordo su nessuno degli articoli contenuti nel pacchetto di richieste avanzato dal
Sinaltrainal.
La Nestlè, al contrario, mantiene una posizione ancora più rigida, rifiutandosi di:
- concedere i permessi contrattuali con i quali il sindacato può rappresentare i lavoratori;
- riconoscere all'organizzazione sindacale il diritto all'ingresso nelle fabbriche per informare i lavoratori sull'andamento delle trattative in corso e, dunque, a svolgere il proprio inalienabile diritto sindacale;
- manifestare una qualsiasi disponibilità e rispetto per la vita e la dignità dei lavoratori, minacciando possibili trasferimenti delle fabbriche qualora dovessero rinnovarsi richieste di rispetto dei diritti sindacali. Come già avvenuto in Corea del Sud dove le richieste dei lavoratori per migliori condizioni di vita e lavoro hanno ottenuto come risposta il seguente comunicato della multinazionale: "La Nestlè ha intenzione di restare in Colombia ed in questa regione creando in questo modo opportunità per la comunità ed i consumatori. Qualsiasi attacco all'impresa significherà problemi per i lavoratori e per i benefici che derivano dalla presenza dell'impresa sul territorio";
Nei giorni scorsi il SINALTRAINAL è riuscito a far rientrare nel sindacato alcuni lavoratori dello stabilimento di Valledupar (ex Nestlè ed oggi in joint venture con la
Fonterra, con il nome di DPA) e a presentare un pacchetto purtroppo minimo a loro sostegno. La risposta della multinazionale ha portato al licenziamento della maggior parte dei lavoratori ed al ricorso ad altro sindacato
(SINALTRAINBEC, affiliato alla Unión Internacional de Trabajadores de la Industria de Alimentos y similares UITA - IUF - Unione Internazionale dei Lavoratori dell'Industria Alimentare), allo scopo di corrodere l'unità dei lavoratori ed evitare che questi possano godere di migliori condizioni di vita ed usufruire dell'inalienabile diritto ad una libera organizzazione.
Ricordiamo che in quello stesso stabilimento (CICOLAC), fino al 2004, il SINALTRAINAL rappresentava i lavoratori; fino a quando la Nestlé, grazie all'aiuto del governo centrale e di gruppi paramilitari sparsi nella regione, riuscì praticamente a spazzarlo via per mezzo di indebite pressioni e minacce di morte, che costrinsero il 99% dei lavoratori a rinunciare ai propri contratti di lavoro.
E' dunque una situazione che va facendosi di giorno in giorno più grave.
Secondo quanto stabilito dalla stessa legge colombiana, i lavoratori dovranno decidere entro la prossima settimana se preferiscono entrare in sciopero o rivolgersi al tribunale per l'arbitrato. Ricordiamo come questa seconda opzione risultò purtroppo fatale per i lavoratori Nestlé di
Valledupar, che persero più della metà dei diritti già conquistati, si videro praticamente cancellati i propri contratti di lavoro e neutralizzata la presenza del
SINANTRAINAL.
Questa nuova ondata repressiva da parte della Nestlé non fa che rafforzare le accuse già mosse dal TRIBUNALE PERMANENTE DEI POPOLI (Berna, 1-2 aprile 2006), ribadendo che l'impresa vìola gravemente i diritti dei lavoratori - soprattutto quelli relativi alla libertà sindacale, disprezza la dignità e la vita dei lavoratori e delle loro comunità e si rende protagonista di politiche economiche che contribuiscono ad un drammatico deterioramento delle condizioni di vita e di salute di una sempre più crescente parte della popolazione colombiana. Inoltre, il Tribunale accusa la Nestlé di "frode a danno dei propri consumatori quando afferma di essere un'impresa attiva nel campo della responsabilità sociale d'impresa, responsabilità del tutto assente in Colombia".
Così stando le cose ai lavoratori non resta che cercare un modo il più intelligente possibile per confrontarsi con l'arroganza di Nestlé e conquistare più adeguate condizioni di vita e di lavoro.
Chiediamo alla Nestlé una risposta inequivocabile e positiva alle richieste dei lavoratori e delle loro organizzazioni sindacali; di mettere fine alla propria condotta violenta nei confronti delle nostre comunità e di rispettare i lavoratori dello stabilimento di Valledupar che desiderano affiliarsi al
SINALTRAINAL.
Chiediamo alla comunità internazionale ed al movimento di resistenza alla globalizzazione un appoggio incondizionato alle lotte dei lavoratori Nestlé della Colombia.
A tutte le organizzazioni aderenti alle diverse campagne contro la multinazionale Nestlé, che prendano atto di questa lunga lista di violazioni commesse dall'impresa e proseguano nel loro fondamentale lavoro di pressione sulla Nestlé, in difesa della vita e della sovranità alimentare di tutti i popoli.
Invitiamo tutti ad inviate lettere di protesta a Nestlè e di appoggio e solidarietà al sindacato, indirizzando a:
NESTLE INC.
Avenue Nestlé Case Postale 353 CH- 1800 Vevey Suiza.
412 19211885 - 1720
Presidente PETER BRABECK-Letmathe
Chief Executive Officer
Fax. 021 921 18 85 Vevey Suiza
F.X. Perroud (Vicepresidente)
Nestlè S.A.
Fax. 41 21 922 63 34 Vevey Suiza
NESTLE DE COLOMBIA S.A.
Transversal 18 No 96-41 Bogotá
Teléfono: 5219001 Fax. 00571 2190790 Bogota - Colombia
Presidente Región Bolivariana
JUAN CARLOS MARROQUIN
Juancarlos.marroquin@co.nestle.com
Ana.arboleda@co.nestle.com
MIGUEL ANGEL FIGUEROA
Gerente fábrica Bugalagrande
Fax. 092 2 236508
SINALTRAINAL – Colombia
areainternacional@sinaltrainal.org
Colombia, mayo 30 de 2006
Edgar Páez M.
Dirección Nacional
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