L'International
Labor Rights Fund ed il sindacato United Steelworkers of America presentano una nuova denuncia contro Coca-Cola, accusandola di complicità con il Dipartimento colombiano per la Sicurezza e con
i paramilitary delle AUC nell’assassinio di un leader sindacale
Autore: International Labor Rights Fund, United Steelworkers of
America
Contatti: Terry Collingsworth (202) 347-4100, Ext. 104; Daniel Kovalik (412) 562-2518
Data: 5 Giugno 2006
Traduzione: REBOC
Materiali collegati: la
denuncia presentata in versione integrale [PDF]
Venerdì 2 Giugno 2006 l’International Labor Rights Fund e il
United SteelWorkers hanno presentato un nuovo caso contro la Coca-Cola Company ed il suo imbottigliatore latinoamericano, Coca-Cola FEMSA, basato sull’Alien Tort Claims Act.
Questa nuova denuncia sostiene che i dirigenti dell’impianto di imbottigliamento di Barranquilla, in Colombia, abbiano cospirato sia con il Dipartimento Amministrativo Colombiano della Sicurezza (“DAS”) che con i paramilitari delle AUC per intimorire, minacciare ed infine uccidere il leader del sindacato SINALTRAINAL Adolfo de Jesus Munera il 31 Agosto 2002. La denuncia sostiene inoltre che, nonostante un gran numero di avvertimenti alla dirigenza della Coca-Cola ad Atlanta relativi al fatto che la dirigenza dell’imbottigliatore di Barranquilla continuasse ad incontrarsi con i paramilitari e a permetterne l’accesso agli impianti, l’infiltrazione paramilitare di questo impianto di imbottigliamento continua incontrastata fino ad oggi. Nel frattempo questi stessi paramilitari hanno continuato a minacciare di morte i membri e i leader del SINALTRAINAL ed hanno inoltre rapito il figlio di uno dei dirigenti del SINALTRAINAL per convincerlo ad abbandonare la sua attività sindacale.
Queste denunce arrivano nel momento in cui il DAS in Colombia è sotto accusa per la sua collaborazione con le forze paramilitari. In particolare, accuse degne di credito hanno fatto emergere nelle ultime settimane che il DAS, che ha la responsabilità di proteggere i sindacalisti sotto minaccia, avrebbe creato e mantenuto fino ad oggi liste nere di sindacalisti e le abbia fornite ai paramilitari perché si muovessero in base ad esse. Queste accuse arrivano anche nel momento in cui la Coca-Cola Company è stata bandita da numerosi campus in tutti gli Stati Uniti proprio per l’accusa di non essere riuscita a dare risposte adeguate alle violazioni dei diritti sindacali ed umani in Colombia.
Secondo il Direttore Esecutivo dell’ILRF Terry Collingsworth, “questa nuova querela sottolinea la necessità per la Coca-Cola Company di indirizzare i suoi sforzi e le sue risorse più per proteggere le vite ed il benessere dei suoi lavoratori in Colombia invece di concentrarsi sulla sua campagna di pubbliche relazioni per sviare le accuse di violazioni indirizzate contro di lei.” Non c’è dubbio, comunque, che sia la Coca-Cola Company il principale imputato in questa causa perché ha il controllo totale del suo impero e perché i dirigenti Coca-Cola stanno attraversando gli Stati Uniti annunciando che la Coca-Cola Company sta facendo tutti i passi
possibili per risolvere le violazioni dei diritti nei suoi impianti di imbottigliamento in Colombia.
Il Consigliere Generale Associato dell’USW Daniel Kovalik ritiene che “il continuo assassinio di sindacalisti in Colombia con la complicità del DAS colombiano e dell’esercito, in base agli interessi delle multinazionali, chiama gravemente in causa l’opportunità del continuo impegno statunitense per supportare le forze militari colombiane.”
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