NUMEROSI
CASI DI PRODOTTI COCA-COLA ADULTERATI
Fonte: Times of India
Autore: Dinesh Narayanan
Data: 2 Maggio 2006
Versione originale in inglese: http://timesofindia.indiatimes.com/articleshow/1511756.cms
Traduzione in italiano: REBOC
MUMBAI: Secondo quanto rivelano documenti del settore marketing della compagnia, la Coca-Cola,
multinazionale produttrice di bevande, paga regolarmente i suoi rivenditori perché tengano segreti i casi in cui sostanze come tabacco, sporcizia e funghi vengono trovati nelle sue bevande.
Una memoria confidenziale e corrispondenze tra i dirigenti della Hindustan Coca-Cola Marketing Company in possesso del
Times of India fanno capire che sostanze come queste vengono trovate di frequente nei suoi prodotti e che la pratica di fornire ai rivenditori prodotti sostitutivi è una routine.
La memoria del Dicembre 2005 elenca 17 negozi e ristoranti nella città che hanno restituito bevande come Coca-Cola, Limca, Thums Up e Maaza, perché contenevano sostanze come sporcizia,
tabacco, funghi e, in un caso recente, una lametta. La compagnia li ha ricompensati con diverse cassette di prodotti del valore di migliaia di rupie.
Ad esempio: un ristoratore di Mazgaon ha restituito una bottiglia di Fanta con dentro
del tabacco e due bottiglie di Maaza con della sporcizia.
In cambio la compagnia lo ha ammansito con 40 cassette di bevande per un valore di 6.000 rupie. Un altro ristorante a Matunga ha ottenuto 10 casse di bevande del valore di 2.000 rupie per una bottiglia di Thums Up con
del tabacco dentro. Una cassetta del prezzo di 216 rupie contiene 24 bottiglie di bevanda.
Un ristoratore di Andheri nelle periferie occidentali, che ha dovuto fronteggiare consumatori inferociti per
quattro volte lo scorso anno a causa di bottiglie contaminate, ha affermato che
i rappresentanti della Coca-Cola si sono dimostrati completamente insensibili alla questione.
“Io non voglio compensazioni dalla compagnia. Se non sono in grado di prevenirlo, dovrebbero almeno dire alla gente di non bere direttamente dalla bottiglia. Invece le loro campagne promozionali mostrano modelli che trangugiano Coca-Cola direttamente dalla bottiglia”.
Aggiunge inoltre che le e-mail inviate ai dirigenti aziendali sono rimaste senza risposta e che i rappresentanti incolpano trasportatori e sofisticatori.
Coca-Cola, il cui impianto di imbottigliamento presso il villaggio di Plachimada nel Kerala sta fronteggiando accuse di inquinamento delle falde idriche locali, ammette alcuni casi in cui hanno dovuto sostituire prodotti contaminati. Comunque, non c’è disponibilità ad ammettere l’errore.
“Nell’analisi di molti casi, i prodotti sono stati trovati adulterati. In alcuni, si è scoperto che le bottiglie erano state
manomesse”, ha scritto al Times of India un portavoce della Hindustan Coca-Cola Beverages.
Rimpiazzare una singola bottiglia difettosa è un conto, ma consegnare normalmente varie casse di prodotti gratis è un’altra.
Infatti, il richiamo dei prodotti gratis potrebbe incoraggiare gli adulteratori. “Se un commerciante al dettaglio è intimo del distributore e del manager locale, può avere dozzine di bottiglie di prodotti sostitutivi”, ha affermato un negoziante.
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