Campagna di boicottaggio Coca-Cola

Da IL MANIFESTO


Acqua

SHOPPING COKE IN LUCANIA

Testata: IL MANIFESTO
Data: 1 Aprile 2006
Versione originale: http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/01-Aprile-2006/art35.html 

35 milioni di euro è la cifra sborsata dalla Coca Cola company per acquisire il controllo sulle sorgenti d'acqua del gruppo Traficante di Rionero in Vulture (in provincia di Potenza). Nel febbraio scorso Coca Cola Hellenic Bottling, con sede ad Atene, intermediaria dell'operazione, ha ufficializzato la transazione; entreranno così nell'orbita della multinazionale gli stabilimenti di Rionero e Monticchio, più sette diversi marchi di acque minerali. D'altronde, con un consumo medio annuo procapite di 180 litri di acqua minerale - il più alto in Europa e nel mondo - quello italiano è un mercato molto interessante per chi opera nel settore delle bevande. In barba alla difesa delle risorse naturali, grazie alla legge regionale 43/96, Coca Cola ha potuto formalizzare l'acquisto anche senza l'assenso della regione Basilicata. Non che prima le fonti del Vulture fossero pubbliche, ma quanto meno esisteva la garanzia per l'ente regionale di poter partecipare a eventuali contrattazioni e bilanciare la ripartizione di una risorsa così importante come l'acqua. Per molti lucani, il passaggio del controllo delle fonti alla company americana rappresenta un serio impoverimento in un settore che la Basilicata, unendo le forze disponibili, avrebbe potuto gestire meglio. Ma secondo il gruppo Traficante, non è detto che avrebbero potuto reggere l'urto di un mercato sempre più appetibile per i colossi industriali. E si fanno largo timori di futuri assorbimenti di altre aziende del Vulture come Cutolo, Gaudianello o Fonte Itala, sulle quali sembra abbia messo gli occhi la Nestlé.
 

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