Campagna di boicottaggio Coca-Cola

Da LIBERAZIONE


COCA-COLA VIOLA L'ACCORDO, LA RETE DI BOICOTTAGGIO RILANCIA LA MOBILITAZIONE
Reboc: «Pronti ad estendere il boicottaggio dei prodotti della multinazionale che aveva promesso l’inchiesta sugli abusi antisindacali»

Testata: LIBERAZIONE
Data: 10 Marzo 2006
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Articoli e materiali correlati: http://www.tmcrew.org/killamulti/cocacola/news/2006_03_07_liberazione.html
Il testo dell'accordo del 7 Novembre: http://www.tmcrew.org/killamulti/cocacola/comunicati/veltroni_cocacola071105.htm 

La rete di boicottaggio della Cocacola rilancia la mobilitazione. 

«In una intervista rilasciata al quotidiano “Liberazione” e pubblicata lo scorso 7 marzo 2006, la The Coca-Cola Company, per voce del suo direttore generale in Italia Nicola Raffa, profila l’integrale violazione dell’accordo firmato in Campidoglio il 7 novembre 2005 con il sindaco Veltroni - si legge nel comunicato di Reboc -. 

Cocacola afferma infatti che non ci sarà nessuna commissione d’inchiesta in Colombia, ma solo una visita delle istituzioni, che tra l’altro non avverrà a marzo, ma nelle modalità da concordare nelle prossime settimane con il sindaco di Roma Veltroni, escludendo di fatto gli altri firmatari dell’accordo». 

L’accordo - come precisa Reboc - firmato il 7 novembre in Campidoglio non nasce dalla volontà della Cocacola né da quella di Veltroni, ma dalla campagna di boicottaggio che in Italia, anche con la partecipazione di alcuni rappresentanti istituzionali, ha denunciato i gravi crimini di cui la multinazionale si è resa responsabile in Colombia. 

«Questa campagna, anche con la presa di posizione dei Municipi X e XI, ha costretto la Coca-Cola ad accettare la Commissione d’inchiesta a marzo con la partecipazione dei soggetti che l’hanno criticata in Italia: istituzioni, sindacati e società civile, come recita l’accordo. 

Da parte nostra confermiamo la disponibilità a partecipare alla Commissione, solo ove questa sia realmente in grado di rispondere alle domande di verità e giustizia dei lavoratori e sindacalisti colombiani». 

La rete “nococacola” avverte: «Qualora entro il 15 marzo non giungano garanzie relative al rispetto dell’accordo, annunciamo che metteremo in campo nuove iniziative di boicottaggio a livello locale e nazionale, di livello progressivamente più alto. Siamo inoltre pronti ad estendere il boicottaggio dei prodotti Cocacola ai marchi di acqua in bottiglia provenienti dalla Fonte del Vulture, rispetto ai quali la multinazionale ha siglato un preliminare di vendita per 35 milioni di euro» (www.nococacola.info). 

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