Un’altra classica mossa ‘alla Coca-Cola’ per negare e rinviare l’assunzione di responsabilità per le violazioni di diritti umani in Colombia
Organizzazione: International Labour Rights Fund - www.laborrights.org
- fornisce assistenza legale al SINALTRAINAL nel processo di Miami
Autore: Terry Collingsworth, direttore esecutivo
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Data: 5 Marzo 2006
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Traduzione: REBOC
Coca-Cola ed il suo alleato, il Sindacato Internazionale dei lavoratori del settore alimentare (IUF), hanno annunciate di aver unitamente richiesto alla Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) di condurre un’inchiesta sulle attività della Coca-Cola in Colombia.
Per i non informati, potrebbe sembrare un passo avanti verso un’indagine indipendente sulla complicità della Coca-Cola nelle violenze contro i leader sindacali presso i suoi impianti di imbottigliamento in Colombia. Dal 1996, otto leader del SINALTRAINAL, il sindacato indipendente dei lavoratori dei settori alimentare e delle bevande in Colombia, sono stati assassinati a causa delle loro attività sindacali presso gli impianti di imbottigliamento della Coca-Cola, e altri innumerevoli sono stati minacciati di morte e altrimenti torturati.
Una recente inchiesta indipendente sulle violazioni dei diritti umani denunciate presso gli impianti di imbottigliamento della Coca-Cola in Colombia, condotta dal Consigliere di New York City Hiram
Monserrate, ha verificato 179 distinte violazioni dei diritti umani presso gli impianti di imbottigliamento della Coca-Cola in Colombia.
Questa stessa indagine ha riscontrato che c’erano credibili
denunce che i paramilitari eseguissero atti di violenza contro i sindacalisti degli impianti di imbottigliamento “con la consapevolezza e probabilmente sotto la direzione dei manager aziendali”.
SINALTRAINAL e 6 vittime individuali di questa violenza hanno intrapreso un processo contro Coca-Cola ed i suoi imbottigliatori colombiani, basata sull’Alien Tort Statute e il Torture Victims Protection Act. Il caso è pendente presso la corte federale di Miami.
La storia sull’ultima mossa di Coca-Cola per ottenere un’indagine favorevole non è complicata; ci sono dei fatti oggettivi, verificabili:
• Coca-Cola sta annaspando a causa della sua eredità di violenza in Colombia. Più di 23 università statunitensi, compresa l’Università del Michigan, la New York University e la Rutgers University hanno cancellato o sospeso i contratti di fornitura di Coca-Cola,
il che costa alla compagnia milioni di dollari in guadagni preventivamente garantiti dai contratti di fornitura esclusiva, ma anche, e più importante, innumerevoli studenti dichiarano che non berranno le bevande della Coca-Cola, interrompendo così il ciclo del consumo di questo prodotto voluttuario, che è macchiato dal sangue dei lavoratori colombiani.
• Coca-Cola, seguendo il libretto delle istruzioni delle multinazionali, all’inizio ha negato ogni responsabilità per le sue imbottigliatrici in Colombia, affermando che queste compagnie offshore sono indipendenti. Ma tale argomento non ha passato il test fondamentale con l’opinione pubblica, in quanto tutti sanno che queste compagnie esistono esclusivamente per imbottigliare e distribuire i prodotti Coca-Cola, e Coca-Cola ha il controllo totale sui suoi impianti di imbottigliamento.
• Coca-Cola quindi ha scelto e pagato per un “audit” dei suoi impianti colombiani da parte della Cal Safety, una compagnia di dubbie origini, che perfino Wal-Mart ha ammesso non fosse in grado di condurre un audit indipendente. Cal Safety ha pubblicato un rapporto che esonera Coca-Cola, ma non si è nemmeno sforzata di visitare gli impianti della Coca-Cola in Colombia dove sono i problemi più grandi, compreso l’impianto di Carepa dove Isidro Gil è stato assassinato dai paramilitari invitati all’interno dell’impianto dai manager.
• Coca-Cola, attraverso il suo appena assunto Direttore delle Relazioni Sindacali a livello globale, Ed Potter, ha poi creato una “Commissione” composta di rappresentanti delle maggiori università ed importanti organizzazioni di difesa dei diritti umani, comprese Worker Rights Consortium (WRC), il Solidarity Center, e United Students Against Sweatshops (USAS).
La Commissione è stata incaricata di sviluppare una metodologia per condurre un’indagine indipendente sulla complicità di Coca-Cola con i paramilitari che in Colombia hanno colpito con violenza i leader del SINALTRAINAL, che stavano organizzando gli impianti di imbottigliamento della Coca-Cola.
Quando la Commissione ha difeso la sua indipendenza escludendo Potter dal gruppo, così da poter essere realmente indipendente dalla compagnia, Coca-Cola si è allontanata dalla Commissione ed ha iniziato a creare motivazioni per ritardare e ostacolare il lavoro della
Commissione.
Infine, l’idea geniale di Potter fu di insistere affinché gli avvocati del SINALTRAINAL e delle vittime individuali della violenza si accordassero perché ogni risultato della Commissione, così come ogni prova scoperta dalla Commissione, non potesse essere utilizzata davanti al giudice.
Poiché questa richiesta comportava la violazione delle regole di etica professionale, cosa che Potter sapeva benissimo, gli avvocati hanno rifiutato.
• Ora, Potter ed i suoi colleghi hanno un nuovo, geniale piano – annunciano che richiederanno che sia l’ILO a svolgere l’indagine “indipendente”. Bene, dovremmo immediatamente sospettare che ci sia qualcosa sotto perché Potter non
ha chiesto agli avvocati del SINALTRAINAL di sottoscrivere un accordo in base a cui i risultati dell’ILO siano esclusi dal giudizio, quando egli insistette che Coca-Cola non poteva partecipare allo studio della Commissione a meno che i suoi risultati non fossero insabbiati.
Cosa sanno Coca-Cola ed Ed Potter che tu non sai?
- Ed Potter è stato il rappresentante dei datori di lavoro USA all’ILO per almeno 15 anni e mantiene quella posizione anche oggi. Il rappresentante USA dei datori di lavoro ha una posizione molto potente ed influente all’interno dell’ILO.
Inoltre, Coca-Cola ha recentemente assunto Stan Gacek, che lavorava per l’AFL-CIO, e per anni è stato a sua volta uno dei rappresentanti dei lavoratori USA presso l’ILO, per aiutare ad ungere gli ingranaggi con l’ILO ed i sindacati internazionali.
Il notevole compenso di Gacek da parte di Coca-Cola lo squalifica per sempre dal dichiararsi indipendente o dal parlare nell’interesse dei lavoratori.
– L’ILO ha rifiutato per anni di creare una Commissione di Inchiesta per esaminare la situazione di violenza senza precedenti contro
i leader sindacali in Colombia, generalmente a causa degli sforzi di Potter, degli altri rappresentanti dei datori di lavoro e del Governo colombiano per
bloccarla.
L’improvvisa propensione di Potter a “richiedere” all’ILO di condurre uno studio specifico su una compagnia, qualcosa che l’ILO non ha mai fatto, indica che Potter e Coca-Cola sono piuttosto fiduciosi sui risultati dello studio ancor prima che esso sia iniziato.
– In base alle informazioni avute dal SINALTRAINAL, già prima che questa indagine sia scesa
in campo, funzionari della Coca-Cola FEMSA, che è quasi interamente proprietaria di tutte le imbottigliatrici di Coca-Cola in Colombia, hanno visitato gli impianti di imbottigliamento in Colombia e detto ai lavoratori che la direzione della Coca-Cola FEMSA selezionerà gli impiegati a cui sarà consentito di rendere testimonianza in qualsiasi prossima indagine.
– Infine, lo IUF, il “sindacato” che si è unito alla Coca-Cola nel fare la “richiesta” all’ILO,
è stato beneficiato dalla violenza contro il SINALTRAINAL in Colombia, e da sempre ha difeso Coca-Cola rispetto alle denunce di violazione dei diritti umani. Quando Isidro Gil, leader del sindacato SINALTRAINAL presso l’impianto di imbottigliamento della Coca-Cola a Carepa, venne assassinato all’interno dell’impianto da parte dei paramilitari assoldati dalla dirigenza della Coca-Cola, la compagnia, con una mossa classica, fondò un “sindacato aziendale”, e riconobbe un sindacato affiliato allo IUF, SINTRAINAGRO, senza elezione da parte dei lavoratori.
Questa è stata la fine ufficiale per il SINALTRAINAL presso l’impianto, e lo IUF non ha mai alzato la sua voce per indagare sull’assassinio di Isidro Gil, che ha spianato la strada al riconoscimento da parte di Coca-Cola al sindacato affiliato allo IUF.
In breve, Coca-Cola non acconsentirà a nessun processo che essa non possa controllare.
Rispetto a quest’ultima mossa, dobbiamo dire, “tre strike e sei out”.
Coca-Cola ha comprato il rapporto della Cal Safety, ha abbandonato la Commissione quando ha dimostrato la sua intenzione di agire indipendentemente dalla compagnia, e ora ha usato il suo straordinario potere e le sue risorse per “richiedere” all’ILO di pubblicare un rapporto. E lo ha fatto senza scoprire le sue relazioni dirette con l’ILO.
Ogni cosa che succederà di qui in avanti, potete starne certi, è già stata scritta da Coca-Cola, come un jingle pubblicitario.
Noi non dobbiamo perdere di vista la vera questione. Nonostante qualsiasi risultato relativo alla attuale attività della Coca-Cola in Colombia, l’assassinio e la tortura di leader del SINALTRAINAL presso gli impianti di imbottigliamento in Colombia non è in questione.
Queste cose sono avvenute e la richiesta del sindacato, che Coca-Cola estenda la sua politica sui diritti umani agli impiegati degli impianti di imbottigliamento, deve essere accolta prima che noi possiamo iniziare a discutere un processo con cui Coca-Cola ritorni nei campus, che hanno fatto la cosa giusta dando un calcio alla Killer-Cola.
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