COCA-COLA
INDAGATA IN INDIA PER LA MORTE SOSPETTA DI UN LEADER LOCALE
La
Corte ordina un’inchiesta sulla morte di un leader locale che si
era opposto alla Coca-Cola
Autore:
India Resourch Center
Data: 1 febbraio 2006
Versione originale in inglese: http://www.indiaresource.org/news/2006/1012.html
Traduzione in italiano: REBOC
Contatti:
T.
Fatimson, Campaign For Right to Livelihood and Food Security +91 452
2525462, +91 98421 65146 (India)
Amit Srivastava, India Resource Center + 1 415 336 7584 (US)
San Francisco (1 Febbraio 2006) - L’ India Resource Center
esprime la sua profonda preoccupazione nell’apprendere che la
Coca-Cola Company in India è ora sottoposta ad una indagine di
polizia sulla sospetta morte del leader locale, Mr. V. Kamsan, che
si era pubblicamente opposto alle manovre della Coca-Cola.
Il 30 Gennaio 2006, il giudice P. Murugesan della Sezione di Madurai
dell’Alta Corte del Madras ha ordinato al Sovrintendente di
Polizia di registrare un caso di morte sospetta relativo al Signor
Kamsan e ha ordinato alla Sezione Dipartimentale Anti-Crimine di
condurre un’indagine.
La decisione della Corte deriva da una denuncia presentata dalla
moglie del Signor Kamsan, la Signora Santhanamary.
Il Signor V. Kamsan era il presidente del panchayat di Gangaikondan
(consiglio del villaggio) ed è morto in circostanze sospette il 30
Agosto 2005.
Il Signor V. Kamsan si era opposto ai propositi dell’impianto di
imbottigliamento della Coca-Cola di proprietà della South India
Bottling Company Private Limited – un franchising Coca-Cola –
che stava progettando una unità produttiva di soft-drink nel
villaggio di Gangaikondan nel Tamil Nadu meridionale.
Il 23 Agosto 2005, il Mr. Kamsan aveva partecipato ad una seduta del
Consiglio del Villaggio di Gangaikondan, che aveva votato una
risoluzione contro la proposta dell’impianto Coca-Cola,
deliberando, "poiché l’unità produttiva provocherà danni
ambientali e sanitari oltre ad una acuta scarsità di acqua
potabile, il Governo dovrebbe immediatamente cancellare il permesso
concesso alla compagnia, che sta pianificando di installare qui una
produzione di soft drink."
Nelle dodici ore successive, il Signor Kamsan aveva sottoposto una
dichiarazione scritta al quotidiano Hindu, uno dei principali
quotidiani indiani, in assoluta contraddizione con la risoluzione
votata poco prima, nella stessa giornata. Su domanda dell’ Hindu
relativa alla contraddittorietà della dichiarazione, Mr. Kamsan
affermò: "Mi trovo sottoposto ad una immensa pressione da
parte dello Stato, della polizia e di altri soggetti. Così ho
preparato questa dichiarazione."
La stessa sera, secondo la denuncia della Signora Santhanamary,
funzionari della Coca-Cola company avevano “obbligato” suo
marito a seguirli, lo avevano sequestrato e costretto ad assumere
alcool, sebbene Mr. Kamsan soffrisse di itterizia. Mr. Kamsan fu
riportato a casa dai funzionari della Coca-Cola il 28 Agosto in
condizioni molto gravi, e, secondo la denuncia, affermò che la
dirigenza della Coca-Cola Company lo aveva costretto a bere liquore
e a cassare la risoluzione del consiglio del villaggio. Il 30 Agosto
2005 Mr. Kamsan è morto di itterizia.
C’è una dura opposizione della comunità locale alla proposta di
Coca-Cola di installare un impianto a Gangaikondan, e molti membri
delle comunità hanno sospettato che ci sia stato un gioco sporco
nell’improvvisa scomparsa e nella morte di Mr. Kamsan, nel periodo
tra la sua pubblica opposizione all’impianto ed il decesso.
La scorsa settimana, il 27 gennaio 2006, il Consiglio del Villaggio
di Gangaikondan ha votato ancora una volta una risoluzione che
chiede al Governo statale di cancellare la licenza per l’impianto
“poiché i liquidi scaricati dall’impianto inquineranno
l’ambiente, l’acqua di falda ed il terreno”.
La Coca-Cola Company in India parla molto di come ha stabilito buone
relazioni con le comunità, di come raccoglie le acque piovane,
della trasparenza e della responsabilità, ma la cruda realtà è
che la compagnia è coinvolta in ogni genere di dubbie attività nel
tentativo di intimorire le comunità locali, in particolare laddove
c’è una significativa opposizione alle sue attività”, ha detto
T. Fatimson della Campaign for Right to Livelihood and Food Security,
uno dei gruppi attivi a Gangaikondan nell’opposizione
all’impianto di imbottigliamento.
“Nessuna compagnia, per quanto sia grande, è al di sopra della
legge, e noi attendiamo i risultati dell’indagine della Polizia
sulle circostanze sospette in cui si è verificata la morte di Mr.
Kamsa”, ha affermato Amit Srivastava dell’ India Resource
Center, organizzazione internazionale attiva in diverse campagne.
"L’indagine dovrà assicurare che non c’è alcuna
interferenza da parte dei dirigenti della Coca-Cola Company”.
Per maggiori informazioni, visita http://www.IndiaResource.org
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