Autore:
El Espectador
Data: 19 Ottobre 2005
Versione originale in spagnolo
Traduzione in italiano: REBOC
PIU'
DI 100 SINDACALISTI SONO STATI ASSASSINATI IN AMERICA NEL 2004, DI
CUI 99 IN COLOMBIA
Secondo
la relazione annuale della Confederazione Internazionale delle
Organizzazioni Sindacali Libere (CIOSL), 114 sono stati assassinati
rispetto ai 94 dell’anno prima.
Oltre ai sindacalisti assassinati, 456 hanno ricevuto minacce di
morte, 120 sono stati vittime di torture e percosse o hanno subito
diverse lesioni o ferite per aggressioni.
Nel corso dell’anno passato più di 200 sono stati incarcerati e
circa un migliaio sono stati licenziati arbitrariamente, la gran
maggioranza nel corso di azioni sindacali legittime.
In Colombia, 445 attivisti sindacali hanno ricevuto minacce di morte
e 99 sono stati assassinati, “nove di più del 2003”, e solo
nella Giornata della Festa del Lavoro, il primo Maggio, dodici
persone sono risultate “gravemente ferite” lo scorso anno,
secondo quanto riporta la relazione della CIOSL, confederazione con
sede in Belgio.
Inoltre, il 2004 è stato caratterizzato in Colombia dai “continui
e goni volta più vigneti attacchi del Governo, degli imprenditori e
dei tribunali” contro la contrattazione collettiva, il diritto di
sciopero e il dialogo sociale.
La relazione sottolinea che gli abusi contro i diritti sindacali
sono stati “estremi” nelle imprese situate nelle zone franche
per l’esportazione dell’America Centrale e del Messico (maquilas),
e in particolar modo in quelle che esportano verso gli Stati Uniti.
In una maquila in Nicaragua, per esempio, “ad una lavoratrice è
stato negato il permesso per andare al bagno e a causa delle
pressioni a cui si è trovata sottoposta ha avuto un aborto in
fabbrica”.
Secondo il rapporto, le donne costituiscono l’80% della manodopera
nelle maquilas e “sono continuamente vittima di discriminazione,
ampliamento della giornata lavorativa, assenza di benefici e
persecuzione sessuale”.
“La violenza in stile colombiano” si è generalizzata in altri
paesi latinoamericani, come in Guatemala, dove due sindacalisti sono
stati assassinati nel 2004, aggiunge il rapporto, in cui si cita
anche l’assassinio in Paraguay di due contadini sindacalizzati,
vittime di una sparatoria da parte della polizia nel corso di una
iniziativa di protesta.
Nella Repubblica Dominicana uno sciopero generale è terminato con
otto persone morte e altrettante ferite negli scontri con la
polizia.
Il rapporto dà risalto anche all’assassinio in Brasile e in El
Salvador di due leader sindacali distaccati, così come a commenti
del tipo di quello fatto dal Presidente del Venezuela, Hugo Chàvez,
che “ha augurato pubblicamente che la Centrale Sindacale Nazionale
CTV ‘si avvii a diventare polvere cosmica’”.
Tra gli altri incidenti riportati nel documento della CIOSL, viene
indicato il tentato assassinio di un dirigente sindacale in Perù e
del sequestro di cui è stata fatta oggetto la figlia di un
lavoratore del settore edile.
Il rapporto inoltre mette in risalto che gli imprenditori degli
Stati Uniti “ricorrono a tattiche” che la legge contro le
organizzazioni sindacali permette, come “obbligare i lavoratori ad
assistere a riunioni contro i sindacati” o “minacciare gli
impiegati di trasferire gli impianti” di produzione.
La CIOSL è una confederazione che rappresenta 145 milioni di
lavoratori appartenenti a 234 organizzazioni affiliate di 154 paesi.
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