COCA-COLA
VIOLA I DIRITTI UMANI E SINDACALI ANCHE IN TURCHIA
Autore: REBOC
Data: 29 Luglio 2005
La lettera di United Students Against Sweatshop alla Coca-Cola: http://www.killercoke.org/usaspotter.htm
Con
una lettera del 28 Luglio 2005, l’organizzazione studentesca
statunitense United Students Against Sweatshop ha denunciato
dettagliatamente diversi casi di violazioni di diritti umani e di
comportamento anti-sindacale della Coca-Cola in Turchia e in
Indonesia, chiedendo al Responsabile delle Risorse Umane della
Company di dimostrare l’impegno dell’azienda con provvedimenti
urgenti.
In Turchia, all’inizio del 2005, l’azienda distributrice della
Coca-Cola Trakya Nakliyat ve Ticaret Ltd. Sti. ha licenziato 5
lavoratori impiegati presso l’impianto di Dudullu, che stavano
portando avanti una campagna di sindacalizzazione. Il 19 Maggio
2005, nel corso di un incontro con i lavoratori che protestavano per
i licenziamenti anti-sindacali, il management della Coca-Cola ha
affermato che “la Coca-Cola Company non permetterà che membri del
sindacato lavorino con noi”. Il giorno successivo, i manager
dell’impianto hanno annunciato il licenziamento di altri 50
lavoratori iscritti al sindacato.
Il 20 Maggio, dopo un incontro tra il presidente della federazione
sindacale DISK e il capo della Anadolu Industri Holding A.S.,
partner della Coca-Cola Turchia, la stessa Trakya Nakliyat ha
annunciato il licenziamento di altri 50 lavoratori dell’impianto
di distribuzione di Yenidosna, tutti iscritti al Sindacato DISK, a
causa della cancellazione delle commesse da parte della Coca-Cola
Turchia. Nei giorni precedenti gli impiegati dell’impianto di
Yenibosna erano stati sottoposti a pressioni affinché rassegnassero
le dimissioni dal Sindacato, sia da parte dei dirigenti della
Coca-Cola, Oguz Aldemir e Sinan Oktay, sia da parte del manager
della Trakya Nakliyat, Yasar Erdogan.
Le commesse con gli altri impianti della Trakya Nakliyat (Cerkezkoy-Corlu
e Bursa), dove non è presente il Sindacato, sono ancora in piedi.
Il
20 Luglio, nell’ambito di manifestazioni di protesta per i fatti
suddetti, i lavoratori e i loro familiari sono stati oggetto di atti
di brutale violenza da parte della Polizia, che ha anche arrestato
92 persone, inclusi il presidente e un membro del direttivo del
sindacato DISK e un avvocato, che sono tra le sette persone ancora
in carcere.
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