Uno
stato indiano trascina la Coca-Cola in tribunale - Le vendite calano
del 14%
Autore: India Resource Center
Data: 22 Luglio 2005
Versione originale in inglese
Traduzione: REBOC
New Delhi: Il governo dello Stato del Kerala, nell'India
meridionale, sta per portare la Coca-Cola Company in giudizio a
causa del suo sovrasfruttamento delle falde acquifere.
Il governo dello Stato ha deciso di adire la Corte Suprema Indiana,
per far escludere il diritto della Coca-Cola di estrarre acqua di
falda.
L'annuncio, fatto ieri dal Ministro dell'Autogoverno locale Ahmed
Kutty, sfida in modo specifico una sentenza del 7 Aprile emessa
dall'Alta Corte del Kerala, che consentiva alla compagnia di
estrarre fino a mezzo milione di litri d'acqua al giorno per il suo
impianto di imbottigliamento di Plachimada. Ora l'Alta Corte ha
anche intimato al consiglio del villaggio locale (panchayat) di
rinnovare la licenza alla Coca-Cola.
Come elemento di successo per la 'campagna per rendere la Coca-Cola
Company responsabile' lo Stato ha anche annunciato che emetterà una
serie di direttive volte a frenare lo sfruttamento dell'acqua di
falda e l'inquinamento da parte della Coca-Cola Company. Nella sua
dichiarazione, il ministro ha chiarito che la compagnia non ha
applicato le direttive statali che le imponevano di controllare i
livelli di cadmio presenti nei suoi scarichi e di prendere
provvedimenti per monitorare l'inquinamento idrico nella zona.
La Coca-Cola Company è allo sbando in India, con molte comunità
che la considerano direttamente responsabile per la crisi idrica e
per l'inquinamento delle acque e del terreno intorno ai suoi
impianti di imbottigliamento. L'impianto di imbottigliamento di
Plachimada è rimasto chiuso per più di sedici mesi, proprio
perché il consiglio del villaggio locale ha rifiutato di rinnovare
alla Coca-Cola la licenza.
"Diamo il benvenuto all'iniziativa dello Stato per
salvaguardare gli interessi dei cittadini", ha affermato A.
Krishnan, presidente del Consiglio del villaggio di Perumatty, che a
sua volta ha proposto appello alla Corte Suprema Indiana contro la
decisione dell'Alta Corte del 7 Aprile.
L'annuncio dello Stato è un grande passo indietro per la Coca-Cola
Company, perché il governo statale finalmente ha ascoltato le
richieste del consiglio del villaggio e il movimento di massa
anti-Coca-Cola, ovvero che sia un dovere dello Stato proteggere le
risorse naturali, anche intraprendendo una sfinda legale contro le
pratiche aziendali delle multinazionali.
La ' campagna per rendere Coca-Cola responsabile' per i suoi abusi
in India sta facendo pagare un dazio notevole alla compagnia,
inclusi i suoi profitti.
Giovedì la compagnia ha riportato che le sue vendite in India sono
calate del 14% nel trimestre Aprile-Giugno, tradizionalmente il
miglior periodo di vendita a causa dell'estate. Il rovescio di
fortuna arriva solo tre anni dopo che la Coca-Cola fu votata la
compagnia con la migliore performance globale nel 2002.
"Salutiamo con favore il significativo calo delle vendite di
Coca-Cola in India e la compagnia è avvisata che le vendite
continueranno a scendere fino a quando non darà risposte reali alle
domande fatte dalle comunità danneggiate dalle sue operazioni in
India", ha affermato Amit Sirvastava dell'India Resource
Center, organizzazione che segue campagne internazionali.
L'azienda ha riportato anche un sonoro fiasco nelle pubbliche
relazioni internazionali, quando è stato minacciato uno dei più
importanti fotografi indiani con una denuncia legale, che gli
intimava di rimuovere immediatamente una mostra esposta a Chennai
che richiamava l'attenzione sulla scarsità idrica. Coca-Cola ha
tentato di ostacolare la libertà di espressione di una grande
sommossa internazionale, e il fotografo ha rifiutato di rimuovere la
mostra, che è ancora esposta in una delle aree più affollate di
una delle maggiori città indiane.
Non riuscendo a contrastare la crescente opposizione alle sue
operazioni in India, l'azienda con base ad Atlanta sta
ristrutturando il suo managemente in nIndia in maniera
significativa. UN americano, John Ustas, è stato inviato per
sovrintendere alle operazioni di imbottigliamento. Rimane da
chiarire il destino di Sanjeev Gupta, un indiano che dirigeva sia le
operazioni di imbottigliamento che quelle commerciali. E' assente
per 'ragioni di salute' ormai da quasi un mese. Sui media sono
apparse indiscrezioni secondo cui sarebbe stato retrocesso.
La comunità che conduce la campagna in India contro Coca-Cola si
rallegra anche per il larghissimo supporto internazionale. Studenti
di College e Università, in particolare negli Stati Uniti e nel
Regno Unito, stanno portando avanti una campagna per rescindere i
contratti con Coca-Cola nei campus. La Rutgers University negli
Stati Uniti ha recentemente eliminato Coca-Cola dai suoi locali, e
la prestigiosa Università del Michigan ha messo in prova la
Coca-Cola per un anno, affinché ripulisca la sua attività in
India.
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