IL MOVIMENTO DEI MOVIMENTI APPOGGIA
COMPATTO LA CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO DELLA COCA-COLA IN COLOMBIA E
IN INDIA
Porto
Alegre, 4
Febbraio 2005
APPELLO
DEI MOVIMENTI SOCIALI ALLA MOBILITAZIONE CONTRO LA GUERRA, IL
NEOLIBERISMO, LO SFRUTTAMENTO E LA ESCLUSIONE PER
UN ALTRO MONDO POSSIBILE
Siamo
movimenti sociali riuniti nel quadro del V° Forum Sociale Mondiale
(FSM). Il grande successo di partecipazione, plurale e massiva, al
FSM ci da la possibilità e la responsabilità di rendere sempre più
forti ed incisive le nostre campagne e mobilitazioni, per estendere
e rafforzare le nostre lotte.
Sono passati 4 anni da che il grido collettivo “un altro mondo è
possibile”, ruppe la menzogna che sosteneva il dominio neoliberale
come inevitabile, così come la “normalità” della guerra, della
disuguaglianza sociale, del razzismo, delle caste, del patriarcato,
dell’imperialismo e della distruzione dell’ambiente. Nella
misura in cui i popoli si appropriano di questa verità, la loro
forza diviene incontenibile e si materializza in fatti concreti di
resistenze, di rivendicazione e proposta.
Per questo la novità dei nostri tempi è l’esplosione e la
generalizzazione dei movimenti sociali in tutti i continenti e la
loro capacità di costruire nella diversità nuove convergenze e
azioni comuni a livello globale.
In questo scenario, decine di milioni di uomini e donne si
mobilitano in ogni angolo del mondo per la pace, contro la guerra e
la invasione capeggiata da Bush ai danni dell’Iraq. I vertici come
il G8 e la OMC (WTO), l’FMI e la Banca Mondiale, dove pochi
vogliono decidere per tutti e tutte, furono contestati e
delegittimati dalle azioni dei movimenti sociali. Le lotte popolari
in difesa dell’ambiente, dei diritti dei popoli e dei beni comuni,
contro le privatizzazioni (come quelle della Bolivia, dell’Uruguay
ed altre) dimostrano la possibilità di mettere in crisi la
dominazione neoliberista. Si aprono per noi nuovi spazi di lotta
politica e sociale.
Il neoliberismo è incapace di offrire un futuro dignitoso e
democratico all’umanità. Ciò nonostante oggi riprende
l’iniziativa rispondendo alla sua crisi di legittimità con la
forza, la militarizzazione, la repressione, la criminalizzazione
delle lotte sociali, l’autoritarismo politico e l’ideologia
reazionaria. Milioni di uomini e donne stanno ogni giorno soffrendo.
Qui vogliamo ricordare la guerra nel Congo che ha già causato 4
milioni di vittime. Per tutto questo, un altro mondo non solo è
possibile, ma è necessario ed urgente.
Coscienti che il nostro cammino è ancora lungo, chiamiamo tutti i
movimenti del mondo a lottare per la pace, i diritti umani, sociali
e democratici, il diritto dei popoli a decidere del proprio destino
e la cancellazione immediata del debito estero dei paesi del Sud; a
cominciare dall’AGENDA che abbiamo condiviso nel quadro generale
del V° Forum Sociale Mondiale.
Agenda
di lotta
- Facciamo appello a tutte le organizzazioni e movimenti sociali
partecipanti al FSM ed a quelle che non hanno potuto essere presenti
a Porto Alegre, per portare avanti insieme una campagna per la
IMMEDIATA ed INCONDIZIONATA CANCELLAZIONE DEL DEBITO ESTERO, debito
illegittimo dei paesi del Sud, iniziando dai paesi vittime dello
tsunami e da altri che hanno sofferto terribili disastri e crisi
negli ultimi mesi.
Appoggiamo i Movimenti Sociali del Sud che si dichiarano CREDITORI
di debiti storici, sociali ed ecologici. Esigiamo il riconoscimento
internazionale di questi debiti per evitarne l’incremento, per la
restaurazione degli ecosistemi ed i risarcimenti alle popolazioni.
Esigiamo bloccare l’esecuzione di “progetti ed accordi di
integrazione”, che facilitano il saccheggio delle risorse naturali
nei paesi del Sud. Appoggiamo le richieste dei movimenti sociali di
contadini e pescatori delle aree colpite dallo tsunami, affinché le
risorse per l’emergenza ed il rilancio siano amministrate
direttamente dalle comunità locali, evitando nuovo indebitamento,
colonizzazioni e militarizzazioni.
- A due anni dall’invasione dell’Iraq l’opposizione globale
alla guerra è più grande che mai. Per il movimento contro la
guerra è tempo di aumentare le azioni e di non fare passi indietro.
Esigiamo la fine dell’occupazione dell’Iraq. Esigiamo che gli
USA cessino di minacciare l’Iran, il Venezuela ed altri paesi. Ci
impegnamo a stabilire maggiori contatti con le forze
anti-occupazione in Iraq e MedioOriente. Rafforzeremo le nostre
campagne contro le multinazionali coinvolte nell’occupazione,
appoggeremo i militari che rifiutano la guerra.
Facciamo appello ai movimenti perché si mobilitino il 19 di marzo
in un grande giorno di azione globale per esigere il ritiro delle
truppe d’occupazione dall’Iraq. Basta Guerre!
Appoggiamo tutte le campagne per il disarmo e la smilitarizzazione,
inclusa la campagna contro le basi USA nel mondo, le campagne per il
disarmo nucleare, per il controllo del commercio delle armi e per il
taglio delle spese militari.
- Con il pretesto del “libero commercio” il capitalismo
neoliberale continua nel debilitamento degli Stati, nella
destabilizzazione delle economie e nella “legalizzazione” di
privilegi a favore delle corporazioni multinazionali attraverso i
Trattati di Libero Commercio (TLC). Fallita l’ALCA (Area di Libero
Commercio delle Americhe) a causa della pressione popolare, adesso
si obbliga CentroAmerica ed altri paesi a sottoscrivere TLC
bilaterali che i popoli rifiutano. In Europa la direttiva Bolkestein
pretende imporre la privatizzazione completa dei servizi pubblici.
In questa cornice di riferimento chiamiamo tutti e tutte a
mobilitarci durante le giornate di azione globali dal 10 al 17 di
aprile, nel vertice dei popoli delle Americhe a Mar del Plata
(Argentina), a novembre 2005 nonchè a fronte della VI riunione
ministeriale della OMC di Hong Kong nel dicembre 2005.
- Appoggiamo la Marcia Mondiale delle Donne che realizzerà una
nuova campagna di azioni femministe globali, percorrendo il mondo
partendo da San Paolo l’8 di marzo e concludendosi il 17 ottobre
in Burkina Faso; per riaffermare l’impegno nella lotta contro il
neoliberalismo, il patriarcato, la esclusione e la dominazione.
Convochiamo tutti i movimenti a costruire in questo periodo azioni
femministe contro il libero commercio, il traffico sessuale, la
militarizzazione e la sovranità alimentare.
- Appoggiamo gli sforzi di movimenti sociali ed organizzazioni che
promuovono la lotta per la dignità, la giustizia, l’ugualianza ed
i diritti umani; in modo particolare quelli degli Afro-discendenti,
dei popoli indigeni, rom, burakumins, dalits e dei settori più
oppressi e repressi della società.
- Chiamiamo alla mobilitazione di massa contro il vertice G8 che si
terrà dal 2 all’8 luglio in Scozia. Saremo nelle strade e
parteciperemo al contro-vertice di Edimburgo.
Esigiamo che: la povertà passi alla storia, fermino le guerre,
cancellino il debito ed impongano imposte globali sulle transazioni
finanziarie per finanziare lo sviluppo.
- Lottiamo per il diritto universale ad un’alimentazione sana e
sufficiente. Lottiamo per il diritto dei popoli, delle nazioni e dei
contadini a produrre i propri alimenti. Manifestiamo contro i
sussidi alle esportazioni che strangolano le economie delle comunità
rurali. Evitiamo il dumping alimentare!
Rigettiamo gli alimenti transgenici perché, oltre a mettere a
rischio la nostra salute ed il nostro ambiente, sono lo strumento di
controllo del mercato da parte di 5 imprese multinazionali.
Rifiutamo i brevetti su qualsiasi forma di vita ed in modo
particolare sulle sementi, in questo modo si pretende appropriarsi
delle nostre risorse e delle conoscenze ad esse associate.
Esigiamo le Riforma Agraria come una strategia che permetta di
garantire l’accesso dei contadini alla terra e sia garanzia di una
alimentazione sana e sufficiente, che impedisca la concentrazione
della terra in mano dei latifondisti e delle multinazionali.
Esigiamo che si annullino tutte le azioni contro i contadini in
qualunque parte del mondo, la liberazione immediata dei contadini e
dei prigionieri politici che esistono nel mondo, la sospensione
della militarizzazione delle zone rurali.
Appoggiamo la produzione sostenibile basata sulla conservazione
delle risorse naturali: suolo, acqua, boschi, aria, biodiversità,
risorse acquatiche ecc… Appoggiamo il sostegno alla produzione
organica e biologica.
Chiamiamo alla mobilitazione nel giorno 17 di aprile e nel giorno 10
settembre, anniversario della morte di Lee (il coreano morto a
Cancun), contro l’OMC.
- Appoggiamo le campagne e le lotte in difesa dell’acqua come bene
comune pubblico, contro la sua privatizzazione e per il
riconoscimento dell’accesso all’acqua come diritto umano; come
la campagna “No al Suez in America Latina”.
Invitiamo a partecipare al forum internazionale del 18-20 marzo a
Ginevra.
- Condividiamo l’esigenza di costruire un’alleanza tra movimenti
sociali e reti per un “ contratto mondiale per il clima: un mondo
solare è possibile”. L’energia è diritto alla vita e bene
comune. La lotta contro la povertà ed i cambiamenti climatici,
esigono che l’energia sostenibile sia presente tra le
priorità delle iniziative e campagne del movimento sociale.
Appoggiamo la marcia internazionale sul clima in novembre.
- La “Responsabilità Sociale delle Multinazionali” non è
riuscita ad eliminare abusi e crimini delle multinazionali, questo
elemento deve essere seriamente affrontato. I movimento lavorano
insieme per togliere potere alle multinazionali, fermare i loro
abusi e crimini. Le comunità devono avere la libertà per
proteggere sè stesse, l’ambiente e la società dal dominio delle
multinazionali.
Appoggiamo le campagne contro le multinazionali che violano i
diritti umani, sociali e sindacali, come quelle contro Nestlè e
Coca-Cola in Colombia; Pepsi e Coca-Cola in India.
- Appoggiamo la lotta del popolo Palestinese per i suoi diritti
fondamentali e nazionali, compreso il diritto al ritorno, basato nel
diritto internazionale e le risoluzioni dell’ONU.
Chiediamo alla comunità internazionale ed ai governi di imporre
sanzioni politiche ed economiche ad Israele, incluso l’embargo
sulle armi. Chiamiamo i movimenti sociali a mobilitarsi anche per
boicottaggi e disinvestimenti. Questi sforzi hanno l’obiettivo di
spingere Israele a dar seguito alle risoluzioni internazionali e
rispettare il parere della Corte di Giustizia Internazionale di
fermare la costruzione e distruggere l’illegale muro dell’hapartheid
e terminare l’occupazione dei territori.
Appoggiamo gli attivisti israeliani per la pace e i refusnik in
lotta contro l’occupazione.
- Condanniamo l’ingiusto blocco attuato contro Cuba e chiediamo un
giudizio equo per i cinque cubani prigionieri negli USA. Esigiamo la
ritirata immediata delle truppe militari straniere in Haiti.
- Riconosciamo la diversità delle opzioni sessuali come espressione
di un mondo alternativo e condanniamo la sua mercificazione. I
movimenti si impegnano a condividere la lotta contro le esclusioni
per identità, genere ed omofobia. Uniremo le nostre voci contro
tutte le forme di mercificazione del corpo, della donna e delle
persone GLBT.
- Appoggiamo il processo di costruzione di una rete globale dei
movimenti sociali impegnati nella difesa dei migranti, rifugiati e
profughi. Il neoliberismo e le politiche di “guerre contro il
terrore” hanno prodotto l’aumento della criminalizzazione dei
migranti, della militarizzazione delle frontiere, del fenomeno dei
“clandestini” e della disponibilità di forza lavoro a basso
costo.
Appoggiamo la campagna per la ratifica della Convenzione ONU dei
diritti dei migranti, che nessun governo del Nord vuole accettare.
Appoggiamo la campagna per istituire un organismo indipendente che
sanzioni i governi che non rispettano la convenzione di Ginevra sui
rifugiati ed i diritti dei migranti.
- Appoggiamo le campagne e lotte per i diritti dell’infanzia,
contro lo sfruttamento sessuale e lavorativo, contro il traffico dei
minori ed il “turismo sessuale”.
- Appoggiamo l’appello degli esclusi, dei senza-voce, per
sviluppare una campagna di solidarietà attiva e promuovere una
marcia mondiale, nella quale gli/le oppressi/e ed esclusi/e del
pianeta possano levare la propria voce per conquistare il diritto ad
una vita dignitosa.
- Dal giorno 14 al 16 di settembre, nell’assemblea generale
dell’ONU, i capi di governo di tutto il mondo prenderanno
decisioni sulla riforma delle Nazioni Unite e verificheranno i
propri impegni per lo sradicamento della povertà. Sono loro i
principali responsabili dell’attuale critica situazione
dell’umanità. Appoggiamo l’appello delle reti internazionali
che invitano a mobilitarsi globalmente il 10 settembre per un nuovo
ordine mondiale democratico e contro la povertà e la guerra.
- Appoggiamo l’appello per una mobilitazione il 17 di novembre,
giorno internazionale degli studenti, in difesa dell’educazione
pubblica, contro la privatizzazione e la transnazionalizzazione
dell’educazione (e dell’istruzione pubblica).
- Come forma di solidarietà con il Venezuela, la gioventù del
mondo è chiamata a partecipare al 14° festival mondiale della
gioventù e degli studenti in Venezuela tra il 7 ed il 15 di agosto.
- La comunicazione è un diritto fondamentale. Appoggiamo
l’appello per le mobilitazioni nel quadro del vertice mondiale
della Società della Comunicazione, a Tunisi il 16-18 novembre.
Appoggiamo l’appello per una forte convenzione internazionale
sulla Diversità Culturale e ci opponiamo alla mercificazione
dell’informazione e della comunicazione da parte dell’OMC.
- Appoggiamo l’economia sociale come espressione concreta di
un’alternativa di sviluppo giusto, solidario, democratico ed equo.
- In difesa della salute pubblica e contro la sua privatizzazione,
facciamo appello a tutti i popoli del mondo ad una lotta permanente.
Chiamiamo alla mobilitazione nel quadro generale dell’Assemblea
Generale in Difesa della Salute dei Popoli a Cueca (Perù) nel 2005
e del Forum Mondiale della Salute in Africa del 2007.
Questo è un piccolo esempio dei movimenti sociali in lotta.
GLOBALIZZIAMO
LA LOTTA, GLOBALIZZIAMO LA SPERANZA !!!
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