Sono
passati otto giorni dall'inizio del glorioso sciopero della fame
dei
lavoratori della Coca Cola in Colombia e la lotta continua senza
che ne
l'impresa ne il governo nazionale si preoccupino per la grave situazione
di salute in cui si trovano i partecipanti a quest'importante giornata
della
vita e per la dignità.
Riportiamo
con grande preoccupazione:
1.
Vari dei compagni che stanno facendo lo sciopero della fame, si
trovano
in condizioni critiche di salute; presentano deterioramento progressivo
grave, perdita accelerata di peso e disidratazione profonda. È
molto delicata
la condizione di salute del nostro presidente LUIS JAVIER CORREA
SUAREZ.
2.
Alcuni di loro presentano una tolleranza ogni giorno minore alla
perdita
di liquidi nonostante il mantenimento di un'idratazione periodica.
3.
I segni di depressione sono comuni tra i partecipanti.
4.
Sintomi come nausea, mal di testa, palpitazioni, dolori di petto,
insonnia,
sono una costante trai partecipanti. Tutti loro, sono costantemente
monitorati
da medici e infermieri.
5.
È molto delicato lo stato del compagno MARC TULIO REY, che
ha sofferto
di un preinfarto lo scorso 19 di marzo.
6.
La cosa più grave di tutte è, però, che la
Coca Cola ha visitato i centri
di attenzione del Seguro Social (che presta i servizi di salute
) per esigere
che non si presti attenzione medica ai lavoratori delle imbottigliatrici
fino a quando questi si trovino in sciopero della fame. Questo è
un crimine
in più che la multinazionale sta commettendo.
Coca
Cola ha sospeso dai propri posti di lavoro sei compagni dello stabilimento
di Bucaramanga per tre giorni ciascuno per aver partecipato alle
attività
che stiamo realizzando.Questa allo stesso modo è un'azione
repressiva dell'impresa
che non fa altro che sommare più problemi al conflitto. Coca
cola è felice
di gettare benzina sul fuoco.
Per
tutto questo riteniamo responsabile la Coca Cola per la salute e
la
vita dei compagni e facciamo un appello urgente ai direttori della
multinazionale
ad Atlanta e in Messico perché fermino quest'azione violenta
contro i propri
lavoratori, perché se la situazione dovesse continuare in
questo modo si
potrebbero produrre fatti gravi.
Allo
stesso modo riteniamo responsabile lo Stato colombiano per essere
sordo
di fronte al clamore dei lavoratori, che in più occasioni
hanno chiesto
che si facciano rispettare i diritti dei lavoratori e la stabilità
dei compagni.
Gli
intenti della Polizia Nazionale per sgomberare gli scioperanti dai
loro
posti di lotta continua ad essere all'ordine del giorno. Situazioni
come
quelle che si sono presentate a Bogotà ed a Barranquilla
specialmente, sono
una prova molto chiara dell'appoggio che riceve la multinazionale
dalla
forza pubblica con il proposito di interrompere la protesta dei
lavoratori.
La
preoccupazione per le minacce dei paramilitari contro il Sinaltrainal
continua ad essere presente in tutto il paese. Se il terrore causato
dalle
pressioni paramilitari otterrà di debilitare la giornata,
l'unica beneficiaria
sarà la multinazionale Coca Cola.
Facciamo
appello tutte le organizzazioni sociali, difensori dei diritti
umani, politici, religiosi, a solidarizzare con i lavoratori della
Coca
Cola e ad esigere dall'impresa un pronto accordo che eviti altre
perdite
di vite e la distruzione dell'organizzazione sindacale.
All'organizzazione
mondiale della salute, organizzazione internazionale
del lavoro, organizzazione delle Nazioni Unite, organizzazione mondiale
contro la tortura e alla defensoria del Pueblo in Colombia, chiediamo
che
esortino tanto la coca cola come il governo colombiano perché
in maniera
immediata intervengano per risolvere il conflitto e non continuino
attentando
contro la salute della vita dei compagni.
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