Comunicato
dell' India Resource Center dell'08.06.2004
Versione originale su http://www.indiaresource.org/campaigns/coke/2004/letter2umassjune804.html
Campagna per dichiarare la
Coca-Cola responsabile
La
campagna per dichiarare la Coca-Cola responsabile per i suoi crimini
in India e Colombia si scalda! Qui sotto una lettera inviata
all’Università del Massachusetts ad Amherst dall’India Resource
Center riguardo al “contratto esclusivo di sponsorizzazione” tra
Coca-Cola e UMass Amherst. Stiamo lavorando con molti altri campus e
comunità negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Leggi il Foglio
Informativo su Coca-Cola e clicca contact us per sostenere questa
lotta chiave per i diritti umani e sindacali e per la giustizia
ambientale.
8
Giugno 2004
Cari
membri della comunità dell’Università del Massachussets di
Amherst:
vi scriviamo per conto delle comunità indiane riguardo al
“contratto esclusivo di sponsorizzazioni del UMass Amherst con
Coca-Cola Company in scadenza alla fine di Agosto 2004.
Vi scriviamo per incoraggiarvi a NON rinnovare il contratto con
Coca-Cola. La nostra obiezione deriva da numerosi abusi su diritti
umani e ambientali compiuti dalla Coca-Cola Company e dalla sua
sussidiaria in India, l’Hindustan Coca-Cola Beverages Ltd (HBCL).
Vorremmo portare la vostra attenzione sul campionario di abuso,
disprezzo e doppi standard che sono emersi dalle operazioni di
imbottigliamento della Coca-Cola in tutta l’India. Le nostre
preoccupazioni su Coca-Cola derivano non da un unico impianto di
imbottigliamento, ma piuttosto da vari impianti diffusi per
l’India.
Le pratiche della Coca-Cola hanno cagionato gravi privazioni per le
comunità che vivono intorno ai suoi impianti. Queste privazioni
comprendono una grave crisi idrica, inquinamento dell’acqua e
della soia, perdita di mezzi di sussistenza e di reddito, e problemi
di salute pubblica le cui conseguenze a lungo termine sono ancora
sconosciute. Uno sproporzionato numero di membri delle comunità che
sono state influenzate negativamente dalle operazioni della
Coca-Cola sono tra le più ai margini dell’India, a basso reddito,
popolazioni indigene, Dalits (già intoccabili), contadini e donne.
Più nello specifico, le operazioni della Coca-Cola hanno portato i
seguenti problemi:
1. Crisi
idriche: l’estrazione dalle falde acquifere da parte della
Coca-Cola sta crando una grave penuria d’acqua per almeno quattro
comunità in India – negli stati del Kerala, dell’Uttar Pradesh,
del Maharashtra e del Rajasthan. L’estrazione indiscriminata di
grandi quantità di acqua dalle sorgenti di acqua pubbliche ha
portato ad un calo significativo dell’acqua potabile, e molti
pozzi nell’area si sono seccati. Ora le comunità devono fare
ricorso ad altre sorgenti di acqua, spesso dovendo camminare molto
più a lungo per raccogliere acqua per bisogni essenziali, come bere
e lavarsi.
Coca-Cola continua a sostenere che le sue operazioni hanno un peso
insignificante nel provocare condizioni di siccità nell’area.
Ciononostante , l’Alta Corte del Kerala, in una pronuncia del 16
Dicembre del 2003, ha dichiarato che l’estrazione della Coca-Cola
dalle sorgenti d’acqua pubbliche è illegale, ordinando di cercare
sorgenti alternative di acqua per l’utilizzo nei suoi impianti.
Coca-Cola, come suo solito, ha impugnato questa decisione. Comunque
la pronuncia della Corte è ancora in vigore, e conferma la
preoccupazione della comunità.
Il Governo dello Stato del Kerala ha ordinato la chiusura temporanea
dell’impianto Coca-Cola nel Kerala dal 15 Giugno 2004, per
attenuare le condizioni di siccità nell’area.
2. Inquinamento di acqua e soia: Coca-Cola ha inquinato la
poca acqua e la soia intorno agli impianti di imbottigliamento.
Coca-Cola ha scaricato nel terreno la sua acqua di scarto. Test del
Central Pollution Control Board, un’agenzia del governo indiano,
indicano che i fanghi derivanti dalle lavorazioni degli impianti
sono pericolosi e contengono metalli pesanti, incluso il cadmio. In
quanto tale, Coca-COla aveva l’obbligo di scaricare i suoi rifiuti
in base alle leggi e ai regolamenti che disciplinano lo smaltimento
di rifiuti tossici.
Coca-Cola rifiuta di permettere monitoraggi indipendenti per
verificare come essa abbia modificato le sue pratiche riguardo allo
smaltimento di rifiuti pericolosi. Senza alcun riguardo, Coca-Cola
ha scaricato fanghi di lavorazione senza rispettare le precauzioni
necessarie per poteggere la salute pubblica e l’ambiente. Lo Stato
del Kerala ha dichiarato l’acqua intorno all’impianto nel Kerala
“inadatta al cosumo”.
3. Rifiuti tossici come fertilizzanti: Coca-Cola è anche
impegnata in pratiche immorali di distribuzione di fango solido
proveniente dai suoi impianti ai contadini della zona – come
fertilizzante! Test condotti da una equipe del British Broadcasting
Corporation (BBC) su campioni delle scorie solide hanno confermato
la presenza di noti cancerogeni, come il cadmio, o il piombo, che
effetivamente le renderebbe tossiche. Coca-Cola ha interrotto questa
pratica di distribuire rifiuti tossici ai contadini del Kerala solo
dopo l’ordine del Governo dello Stato. Anche i residenti nell’Uttar
Pradesh hanno dichiarato che Coca-Cola portava avanti pratiche del
genere. Le implicazioni di lungo periodo dell’esposizione alle
scorie tossiche rimangono da chiarire.
Coca-Cola sostiene che il cadmio e il piombo sono del tutto innocui.
4. Bevande contaminate: un’associazione ambientalista molto
ben considerata in India, il Centro per la Scienza e l’Ambiente,
ha condotto test su campioni di prodotti Coca-Cola presenti sul
mercato indiano nel Settembre del 2003. IN alcuni campioni sono
state rinvenute tracce di pesticidi trenta volte più alte di quelle
consentite dagli standard dell’Unione Europea. Test condotti nello
stesso periodo su prodotti venduti sui mercati statunitense ed
europeo hanno dato invece esito negativo.
Il Governo indiano ha promosso un’inchiesta su questi risultati, e
una Commissione Parlamentare Congiunta, una delle strutture più
autorevoli che è possibile istituire in India, ha confermato le
prime risultanze – cioé che i prodotti Coca-Cola sul mercato
indiano contengono alti livelli di pesticidi http://parliamentofindia.nic.in/ls/jpc/jpc-prsfb.htm.
Il rapporto della Commissione Parlamentare Congiunta ha ravvisato la
colpevolezza della Coca-Cola anche nel confondere il pubblico
diffondendo false informazioni sulla salubrità dei propri prodotti.
Il rapporto addebita all’azienda anche il non aver fatto
abbastanza per salvaguardare le falde acquifere.
Coca-Cola continua a vendere i suoi prodotti in India ed anzi
introduce nuovi prodotti. Tutto ciò avviene più o meno nello
stesso periodo in cui si rileva che la sua acqua imbottigliata nel
Regno Unito, la Dasani, contiene alti livelli di bromo e l’intera
produzione viene ritirata dal commercio, e il lancio della Dasani
nel resto d’Europa viene rimandato a data da destinarsi.
Non c’è bisogno di dire che riteniamo le pratiche della Coca-Cola
in India estremamente gravi, e emblematiche del doppio standard che
essa adotta nelle attività nei paesi in via di sviluppo come
l’India (...). Coca-Cola chiaramente dà più valore alla vita
nelle nazioni industrializzate che in quelle in via di sviluppo come
l’India. I nostri ripetuti sforzi per interrogare Coca-Cola sul
perché pensi che l’indiano medio possa assorbire veleni trenta
volte di più rispetto all’uomo medio nell’Unione Europea sono
rimasti senza esito.
Coca-Cola continua a trattare questi problemi seri in India come un
problema di pubbliche relazioni. Nessun tipo di aggiramento può
rimuovere il problema. Letteralmente decine di migliaia di persone
in India, in particolare persone delle comunità danneggiate da
Coca-Cola, hanno deciso di dichiarare Coca-Cola responsabile per i
suoi abusi. Ora essi si sono riuniti alle istituzioni legali e
governative indiane, che stanno confermando le preoccupazioni delle
comunità. La questione non avrà fine finché non ci saranno sforzi
genuini da parte di Coca-Cola per dare una risposta ai problemi.
Coca-Cola deve anche ripulirsi dalla miriade di denunce nei
confronti delle sue operazioni in paesi come Colombia, Ghana,
Messico e altri. Gruppi in India considerano in rapporto
sull’inchiesta in Colombia di Hiram Monserrate, membro del
Consiglio Comunale di New York, uno schiacciante atto d’accusa
rispetto alla complicità di Coca-Cola in abusi sui diritti umani,
incluso l’omicidio, in Colombia.
Come istituzione di alta istruzione, una delle più prestigiose,
l’Università del Massachussets continua a giocare un ruolo chiave
nel promuovere una società globale basata sui principi di lealtà,
giustizia e uguaglianza. Crediamo che il rinnovo del contratto con
Coca-Cola andrebbe contro questi principi, e invitiamo la comunità
dell’Università del Massachussets di Amherst a lavorare con noi
per divenire parte della soluzione chiedendo il rispetto minimo per
le comunità in India. Non rinnovare il contratto con Coca-Cola
sarebbe un primo passo molto positivo.
Per maggiori informazioni, per favore visitate www.IndiaResource.org
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