IL
C.S.A. IL MOLINO CHIEDE A FESTATE DI BOICOTTARE COCA-COLA
A
Chiasso si svolge ogni estate un importante festival di musica
etnica con un'attenzione alle iniziative solidali. Davvero un bel
posto, se non fosse per un piccolo particolare: tra gli sponsor c'è
Coca-Cola. E il C.S.A. Il Molino per il secondo anno chiede di
'cambiare sponsor'.
Sito
del C.S.A. Il Molino:
http://www.ecn.org/molino/sito/index.php
Sito di Festate:
http://www.festate.ch/
L'Appello
Festate e CocaCola, ne vuoi un sorso? No grazie!
Rinunciate ai soldi sporchi della Coca Cola, ce li mettiamo noi!
Anche quest'anno si ripropone il problema della
sponsorizzazione di Festate da
parte di CocaCola, riproponiamo la
lettera aperta dello scorso anno abbinata ad una raccolta di
firme (formulari in pdf allegati) che si sta svolgendo alla
bancarella a Chiasso.
Firmate e fate firmare la petizione!
> Il
formulario in pdf da stampare e far firmare
> Campagna di
boicottaggio Coca-Cola
Care Organizzatrici e Organizzatori di Festate,
da sempre riteniamo Festate un momento privilegiato, vuoi di
festa-incontro vuoi di possibilità di diffusione di informazione
alternativa. Apprezziamo i contenuti che ogni anno sapete portare,
la concomitanza con la giornata mondiale del rifugiato, la volontà
di dar spazio a culture differenti, a pensieri altri, a odori
speziati. Un intrecciarsi di umanità che illumina le prime notti di
un’estate sempre più calda e sempre troppo corta. Un posto l'abbiamo
sempre trovato: nelle giornate brasiliane, nel concerto al Molino
dei “Mundo livre”, nelle parole di lotta di Elsa donna indigena
dell’Ecuador clandestina in Svizzera e in quelle delle donne
indigene zapatiste.
Ci pare quindi importante inviarvi questa lettera aperta per
spiegarvi i motivi per cui, secondo noi, Festate sarebbe ancora più
bella se non fosse sponsorizzata da Coca Cola!
Ogni anno ci ritroviamo a Chiasso terra di confine, di confronto, di
speranze, di sogni, condividendo con tante persone questo unico
altro Festival musicale ticinese che “ ha l’indubbio pregio di
risvegliare l’orecchio mai esausto del viaggiatore, di colmare le
intermittenze del cuore, di condividere esperienze culturali” (G.
Verga, la Regione, 19.06.06).
Nelle nostre pratiche quotidiane tentiamo di dare delle risposte a
questo sistema, lavorando anche a progetti di solidarietà con
comunità che lottano con dignità e autonomia e che ci insegnano che
la lotta è anche, e forse soprattutto, “nel cuore della bestia”. E
ci sembra che qualcosa non torni…. qualcosa in forma di liquido
scuro e gassato, imbevuto da un alto concentrato di sangue e
soprusi, da tre anni uno degli sponsor della rassegna. Sangue di
sindacalisti colombiani ammazzati; di sindacalisti guatemaltechi
sequestrati, torturati e uccisi; sangue del signor Kamsan a
Gankaicondan in India, morto in circostanze perlomeno “strane"
perché si opponeva allo stabilimento che inquina l'ambiente, le
acque di falda e il terreno. Soprusi che narrano di privatizzazioni
di pozzi, espropriazioni di terre che privano dell’acqua in Chiapas;
di abusi in Pakistan, Turchia, Russia, Perù, Cile e Nicaragua.
Senza tralasciare la diffusone globale della “cultura” della bibita
zuccherata.
In Italia è nata una rete di boicottaggio (REBOC) che ha coinvolto
municipi (Roma, Empoli, ecc.), ristoranti, mense scolastiche,
università che non accettano e non propongono la coca-cola. Ma
perché, direte voi, boicottare la coca-cola e non gli altri sponsor?
Beh perché prima di tutto non vantano un curriculum così denso di
sangue e una frequenza impressionante non solo di accuse ma anche di
condanne e poi ogni gruppo si da delle priorità sulle campagne da
portare avanti. E forse una campagna sulla Rivella o sulla birra
Eichhof, pur preferendo altri sistemi di gestione, non avrebbe così
senso… Siamo quindi contenti di aver potuto discutere con
l'organizzazione di Festate di questa questione.
Quello che vi chiediamo è solo un gesto: rinunciare a Coca Cola come
sponsor. Uno dei pochi ancora a nostra disposizione in una società
dove, come scriveva Marco Galli nel giornale del CPE: “il commence à
faire très noir, c’est comme si on devenait aveugle in un mondo dove
le regole sono quelle di non avere regole se non del profitto
massimo”. Un gesto come valore aggiunto al festival, di dignità e di
rispetto per tutte le culture che vi partecipano. Un granello di
sabbia per contribuire al cambio che parte, anche, nel rapporto tra
le persone, nell’abbattere le relazioni di potere. La libertà, come
dicono gli zapatisti, non si mendica ma si conquista.
Conosciamo infine le difficoltà nell’organizzare concerti, l’esosità
di certi gruppi. Ci sembra però importante far loro capire il
pensiero che sta dietro a tutto ciò. Così da non diventare un altro
insulso festival commerciale “tutto luci senza cuore”. Non ricadete
nel triste giochetto del responsabile dell’informazione della TSI
Michele Fazioli, che in un articolo apparso sul CdT alcuni mesi fa
scriveva (…) “ c’è un qualcosa di patetico, anzi di malsano nel
boicottaggio della cocacola, di recidiva insistenza di chi continua
a menarla con l’antiamericanismo viscerale, emotivo, di pancia e mai
di testa, accecato dalle sbornie ideologiche non smaltite.”
Da parte nostra pensiamo invece siano gesti urgenti, necessari.
Piccoli atti di disobbedienza per ricominciare un viaggio,
tracciando nuovi cammini, qui e ora!
Ed è proprio per questo, per permettervi/ci di rinunciare ad uno
sponsor terribile come Coca Cola che mettiamo in atto una raccolta
di fondi. Presso la bancarella che gentilmente avete messo a
disposizione del CSOA il Molino, sarà presente un punto di raccolta
di denaro che vi verrà inviato al termine della manifestazione e che
speriamo possa permettervi di rifiutare, l'anno prossimo, scomode
alleanze.
Speriamo all’anno prossimo senza Coca Cola!
L’assemblea del C.S.().A. il Molino
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