COMUNICATO STAMPA DELLA REBOC – RETE BOICOTTAGGIO COCA-COLA
INCHIESTA SU COCA-COLA IN COLOMBIA, PARLAMENTARI, SINDACALISTI E LEADER DELLA SOCIETA’ CIVILE SCRIVONO A VELTRONI: L’IMPEGNO VA RISPETTATO
ROMA, 30 GIU 06 -
Centinaia le e-mail di protesta inviate dai cittadini a Veltroni. Decine le adesioni di parlamentari, esponenti degli enti locali, dei sindacati e della società civile alla petizione promossa dalla Rete Boicottaggio Coca-Cola REBOC all’indirizzo del Sindaco di Roma, per chiedere che la multinazionale rispetti l’impegno assunto lo scorso 7 novembre 2005 in Campidoglio.
In quella sede la Coca-Cola Company si impegnò a consentire entro Marzo 2006 che una commissione indipendente visitasse gli impianti in Colombia, per verificare le accuse di violazione dei diritti umani e sindacali da parte della multinazionale a danno del sindacato colombiano più rappresentativo nei suoi impianti, il Sinaltrainal: 179 gravi violazioni dei diritti umani, 8 leader sindacali assassinati, 48 sindacalisti costretti a fuggire dai loro luoghi d’origine, 69 minacciati di morte, 3 incarcerati per sei mesi per le accuse, rivelatesi poi false, dei dirigenti aziendali.
“Sono passati più di 7 mesi dalla data della conferenza stampa al Campidoglio in cui la Coca-Cola e Veltroni assunsero l’impegno, 3 mesi dalla data limite prevista per la partenza della Commissione e 2 mesi e mezzo dalla data di rinvio chiesta da Coca-Cola Italia per le concomitanti elezioni in Colombia – dichiara un rappresentante della REBOC – ed il Sindaco ha finora mantenuto un silenzio imbarazzante. Per questo nel mese di Giugno abbiamo lanciato la petizione ‘Inchiesta su Coca-Cola in Colombia subito: Sinaltrainal esige giustizia’. Oggi stesso abbiamo inviato al Sindaco le adesioni raccolte in questo mese e una lettera con cui gli chiediamo per l’ultima volta di rispettare e far rispettare l’impegno assunto’”.
Tra i firmatari si leggono nomi di primo piano della società civile, da Alex Zanotelli, missionario comboniano, a Francesco Gesualdi, allievo prediletto di Don Milani e padre del consumo critico in Italia, da Don Tonio Dall’Olio, responsabile internazionale dell’Associazione Libera fondata da Don Ciotti, a Carlo Testini, della presidenza nazionale dell’ARCI, fino a Giuseppe Bruno, responsabile internazionale dell’Associazione Italiana Giuristi Democratici.
Diversi i nomi di dirigenti sindacali, tra cui spiccano Gianni Alioti, responsabile del settore internazionale della Fim-Cisl, Alessandra Mecozzi, sua omologa della Fiom-Cgil, e Piero Bernocchi, coordinatore nazionale dei COBAS.
Tanti anche gli esponenti del PRC che hanno scritto al Sindaco: dall’europarlamentare Vittorio Agnoletto al capogruppo al Senato Giovanni Russo Spena, dai senatori Francesco Martone, Rina Gagliardi, Gigi Malabarba, ai deputati Pietro Folena, Ramon Mantovani, Alberto Burgio, fino al presidente del Gruppo PRC al Consiglio regionale del Lazio Ivano Peduzzi e al neodeputato Massimiliano Smeriglio, appena eletto segretario della Federazione Romana e impegnato nella campagna di boicottaggio da quando era presidente del Municipio Roma XI.
“Ci auguriamo – prosegue il rappresentante della REBOC – che Veltroni voglia ascoltare l’appello dei suoi cittadini e di tanti autorevoli personaggi. Il 7 Luglio saranno passati 8 mesi da quando la Coca-Cola assunse l’impegno. Se entro quella data non avremo notizie dal Sindaco, non ci resterà che considerare concluso quel percorso e definitivamente non adempiuto l’impegno, con l’ulteriore conferma che la Coca-Cola ha molto da nascondere sul suo operato in Colombia”.
Anche nel caso che la petizione non sortisca l’effetto auspicato, la REBOC non ha intenzione di darsi per vinta.
“Anche senza l’avallo della Coca-Cola, organizzeremo comunque un’inchiesta indipendente in Colombia – conclude il rappresentante della REBOC - per portare la nostra solidarietà ai sindacalisti e ai lavoratori, per raccogliere ulteriori prove delle accuse e diffonderle ulteriormente in Italia. Lo faremo costruendo una larga coalizione di forze politiche, sindacati e realtà della società civile, a partire da tutti quelli che hanno sostenuto questo appello”.
Per
info:
SITO WEB www.nococacola.info
E-MAIL no_cocacola_it@yahoo.it – stampa_reboc@yahoo.it