COMUNICATO STAMPA DELLA REBOC – RETE BOICOTTAGGIO COCA-COLA
TORINO 2006, REBOC:
PROTESTE CONTRO SPONSOR COCA-COLA IN CORSO IN TUTTA ITALIA
A Genova spenta la fiaccola, come Coca-Cola spegne la vita
dei sindacalisti in Colombia
ROMA, 19 DIC 05 –
La Rete boicottaggio Coca-Cola (Reboc) ha indetto dall’8
Dicembre al 10 febbraio una mobilitazione nazionale contro Coca-Cola, sponsor
della fiaccola olimpica e accusata allo stesso tempo di gravi violazioni dei
diritti umani e sindacali in Colombia.Dopo lo sgombero da parte della Polizia
del presidio di protesta avvenuto il giorno della partenza della fiaccola a
Roma, la Reboc si è riorganizzata con forme sempre pacifiche ma meno
convenzionali di manifestazione, riuscendo a portare il boicottaggio in tutta
Italia e unendo spesso le forze con le mobilitazioni contro la TAV in Val di
Susa.
“Sono già dieci le tappe della torcia olimpica – dichiara un rappresentante
della Reboc – in cui siamo riusciti a portare le ragioni del boicottaggio
della Coca-Cola, nonostante il divieto assoluto della piazza e la completa
blindatura del viaggio della fiaccola da parte delle forze dell’ordine. Roma,
Ciampino, Cecina, Siena, Empoli, Firenze, S. Giuliano Terme, Livorno, Pisa, e da
ultimo Genova, si sono mobilitate per ricordare la stridente contraddizione tra
la fiaccola, simbolo di pace e fratellanza, ed il suo sponsor Coca-Cola, sotto
boicottaggio per la repressione del sindacato SINALTRAINAL in Colombia e
l’assassinio di 8 leader sindacali”.
Dopo la contestazione massiccia in Toscana che ha coinvolto ben 7 tappe del
viaggio della fiaccola, ieri la protesta è approdata a Genova. In via XX
Settembre, strada principale di Genova, almeno 150 persone sono riuscite a
bloccare la carovana olimpica. All’arrivo della fiaccola i manifestanti hanno
esposto le bandiere della pace, una grossa sagoma di cartone in ricordo degli
otto sindacalisti assassinati, diversi striscioni inneggianti al boicottaggio
della Coca-Cola e contro la TAV e hanno effettuato un massiccio volantinaggio di
informazione che ha coinvolto i genovesi, in strada più per lo shopping
natalizio che per lo spettacolo olimpico. A questo punto la fiaccola è stata
spenta, la fiamma trasferita dentro l’urna e trasportata da un’auto della
carovana, il tedoforo è stato imbarcato su un bus navetta, presto tappezzato
con i manifesti raffiguranti un teschio con due torce olimpiche al posto delle
tibie e la scritta “boicotta Coca-Cola sponsor della torcia olimpica e degli
squadroni della morte colombiani”.
Le stesse scene si sono verificate nelle altre tappe, con i manifestanti che
più volte sono riusciti a ritardare il percorso della fiaccola e ad esporre
striscioni di protesta sui palchi ufficiali della cerimonia. A Pisa uno degli
attivisti è stato ricoverato in ospedale dopo essere stato colpito al basso
ventre da un poliziotto.
“Nonostante le proteste siano una costante in questi giorni – prosegue il
rappresentante della Reboc - esse continuano ad essere quasi ignorate dai media
ufficiali, che, nei rari casi in cui ne parlano, tendono a ridimensionare la
contestazione – come a Genova dove i 150 manifestanti sono diventati 10
secondo La Repubblica - o a travisare il messaggio – come a Firenze dove lo
striscione “Boicotta Coca-Cola” è diventato “Boicotta i Giochi” grazie
all’agenzia stampa ANSA. La diffusione delle proteste è tuttavia la conferma
che il messaggio sta passando ugualmente tra la gente con il passaparola e la
comunicazione dal basso”.
“Sono quasi 19.000 – conclude la Reboc - le persone che si stanno impegnando
attivamente nel boicottaggio e le proteste contro Coca-Cola sponsor della
fiaccola continueranno anche nelle prossime tappe, a meno che il Comitato
Olimpico non cancelli Coca-Cola dagli sponsor o Coca-Cola non faccia passi
concreti per diventare degna di rappresentare i valori che la fiaccola vorrebbe
proporre”.
Per info:
SITO WEB www.nococacola.info
E-MAIL no_cocacola_it@yahoo.it – stampa_reboc@yahoo.it