IL RIGETTO DEL CASO COCA-COLA
PROVOCATO DA UNA VISIONE LIMITATA DEL DIRITTO
Data: 10 ottobre 2006
Versione originale in inglese: http://www.ilrf.org/press/Coke/casedismissal_ilrf_101006.htm
Il 29 Settembre 2006 il giudice Martinez ha rigettato la denuncia del Sinaltrainal contro la Coca-Cola e le sue imbottigliatrici colombiane.
Anche se Coca-Cola ha utilizzato la decisione della corte come base per dichiarare di ritenere che le accuse riportate dai querelanti nelle denunce “siano inesatte e basate su versioni distorte degli eventi,” la decisione del giudice non fornisce assolutamente alcun fondamento per una tale affermazione.
Il giudice ha deciso, noi crediamo sbagliando, di rigettare le denunce contro la Coca-Cola e le sue imbottigliatrici prima di ogni esame dei fatti che stanno alla base delle denunce e prima che le parti potessero presentare la loro versione dei fatti. E il giudice ha fatto ciò, noi crediamo, in base ad una errata ed eccessivamente ristretta visione del diritto.
Inoltre, alla fine della sentenza, il giudice ha ammesso che è la corte d’appello, più di lui, adatta a chiarire la norma su cui lui ha basato il suo rigetto delle istanze.
Non potremmo essere più d’accordo, e siamo convinti che vinceremo il secondo grado di fronte alla Corte d’Appello degli Stati Uniti.
Ancora, nel 2003, quando la Corte aveva escluso in primo luogo Coca-Cola, ma consentito che il processo andasse avanti contro gli imbottigliatori colombiani, i querelanti chiesero di poter proporre appello immediatamente contro quella decisione, ma la Corte rifiutò. E’ davvero disdicevole per tutti i soggetti coinvolti che la Corte abbia poi aspettato tre anni per permetterci di proporre appello e di correggere gli errori legali chiaramente commessi nelle decisioni prese fino ad oggi.
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