COMUNICATO
STAMPA DELLA FIM-CISL
LA COCA-COLA FA MARCIA INDIETRO, IL BOICOTTAGGIO VA AVANTI
TERRA FUTURA, FIRENZE, 31 MAR 06 - Dal 7 novembre 2005, quando è stato raggiunto un accordo in cui la Coca Cola accettava un’inchiesta indipendente da realizzarsi entro marzo 2006 nei suoi stabilimenti in Colombia, è in corso una discussione che coinvolge i firmatari di quell’accordo, l’assessore al Bilancio della Regione Lazio Luigi Nieri, i presidenti del X e XI municipio, Medici e Smeriglio, naturalmente la Coca Cola, parte in causa, e il sindaco di Roma Veltroni, in veste di garante.
A distanza di 5 mesi, nessun passo in avanti è stato fatto perché si creassero le condizioni atte a consentire lo svolgimento dell’inchiesta, nonostante le ripetute esortazioni da parte della REBOC, la Rete italiana di Boicottaggio della Coca Cola, affinché gli impegni presi fossero onorati. Abbiamo assistito invece alla marcia indietro della Coca Cola che ha ritrattato le proprie dichiarazioni, fatte, possiamo dire a posteriori, unicamente nel tentativo di “salvare il tedoforo” , e al basso profilo, per non chiamarla assenza, di chi si era reso garante e sottoscrittore dell’accordo.
La FIM CISL ha aderito nel 2003 al boicottaggio, lanciato nel medesimo anno dal sindacato colombiano dell’industria agroalimentare SINALTRAINAL, e si era resa disponibile a partecipare con un suo rappresentante alla commissione indipendente che nel mese passato avrebbe dovuto visitare gli impianti di imbottigliamento della Coca Cola in Colombia.
Pensiamo sia importante sostenere i nostri colleghi, soprattutto dove, come in Colombia, i diritti sindacali e, cosa ancora più grave, i diritti umani fondamentali di lavoratori e cittadini vengono invariabilmente violati. Crediamo nei valori della solidarietà internazionale e in quelli di un sindacato globale, al passo coi tempi, che non può restare chiuso nei propri confini territoriali, inerte di fronte alle ingiustizie che si compiono nel sud e nell’est del mondo, poiché esse ricadono sulle nostre spalle e sulle nostre coscienze, senza possibilità di buoniste autoindulgenze.
Durante questi mesi di attesa e lavoro per la partecipazione alla commissione di inchiesta, la situazione in Colombia non è certo migliorata come dimostrano alcuni indicatori generali e particolari: le elezioni legislative tenutesi il 12 marzo in Colombia hanno registrato una vittoria schiacciante della destra del Presidente Uribe, contemporaneamente ad un assenteismo alle urne del 60%; forse invece di pensare ad esportare la democrazia (la Colombia è l’unico paese del Sud America ad aver appoggiato l’intervento USA in Iraq), il Presidente Uribe avrebbe dovuto preoccuparsi di realizzare quella democrazia che invece lascia solo sulla carta (costituzionale) a casa propria. Intanto il 28 febbraio a Barrancabermeja , il governo ha licenziato le guardie del corpo di William Mendoza, vicepresidente della sezione locale del SINALTRAINAL, mettendo così in pericolo la sua vita, minacciata più volte dai paramilitari, e compromettendo la possibilità di portare avanti la sua opera di difensore dei diritti sindacali e umani. Solo grazie alla pressione internazionale, il 23 marzo la situazione si è in parte tranquillizzata con la riassunzione di una delle due guardia del corpo licenziate. E dobbiamo tornare indietro di pochi mesi, purtroppo solo al 10 settembre 2005, per trovare l’ultimo sindacalista del SINALTRAINAL ucciso: LUCIANO ENRIQUE ROMERO MOLINA dirigente del SINALTRANAL di Valledupar, dipartimento del Cesar. Come si vede, purtroppo in Colombia la minacce non vengono fatte a vuoto…
Ma, seppur di altro tipo, anche in Italia siamo abituati a mantenere le promesse. E perciò poiché ad oggi non sono stati rispettati gli impegni presi il 7 novembre 2005 , dalla Coca Cola come parte in causa, dalle amministrazione locali del Comune di Roma e della Regione Lazio, in qualità di garanti, siamo pronti ad intensificare la campagna di boicottaggio nei luoghi di lavoro.
Ribadiamo la nostra adesione alla campagna, la nostra volontà di portare avanti iniziative a favore della stessa, la nostra solidarietà con i colleghi del SINALTRAINAL e la condivisione degli obiettivi che si sono posti, primi fra tutti il rispetto dell’inviolabilità della vita umana e dei diritti umani, economici e sociali.
La nostra presenza a Terra Futura, convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità, in corso alla Fortezza da Basso di Firenze dal 31 marzo al 2 aprile, sarà la testimonianza del nostro impegno. Come negli anni passati, nel nostro stand sarà possibile trovare i materiali del boicottaggio, i documenti per informarsi, i moduli di raccolta firme per aderire e le magliette per ‘mettersi addosso’ un chiaro messaggio per la Coca-Cola e sostenere economicamente la campagna.
Vi aspettiamo! A Firenze per Terra Futura e con la REBOC per il boicottaggio.
Alla Coca Cola:
Con forza aggiungiamo la nostra voce, a quelle che già si sono levate, chiedendo alla Coca Cola di rispettare gli impegni presi il 7 novembre e di consentire un‘inchiesta indipendente sui fatti avvenuti in Colombia e denunciati dal sindacato colombiano SINALTRAINAL, a riprova della sua buona fede e del fatto che, come più volte dichiarato in occasioni pubbliche dal suo rappresentante in Italia, Nicola Raffa, la Coca Cola non ha nulla da nascondere sulla propria attività in Colombia.
L’adesione della Coca Cola al Global Compact , fa ben sperare che la company adegui i suoi standard in materia di diritti umani, sindacali, ambientali, nel rispetto dei principi del Global Compact, visto che in questo momento è carente su tutti i punti del “trattato”.
Al sindaco di Roma, Walter Veltroni:
Facendo i nostri migliori auguri per la campagna elettorale in corso, auspichiamo che fra i primi punti da sciogliere, nella possibilità di una sua rielezione, ci sia quello di far rispettare gli impegni presi dalla multinazionale di Atlanta, mantenendo il ruolo di garante e mediatore fra sostenitori del boicottaggio e Coca Cola, svolto brillantemente in occasione del passaggio della torcia olimpica a Roma, confermando così la serietà politica che lo ha sempre contraddistinto.
All’assessore al Bilancio della Regione Lazio, Luigi Nieri:
Chiediamo all’assessore uno sforzo concreto, affinché non permetta che gli impegni presi dalla Coca Cola, e da lui stesso controfirmati, possano essere ritrattati con leggerezza. I lavoratori della Colombia, e al loro fianco quelli italiani, chiedono verità, giustizia e riparazione per gli 8 sindacalisti del SINALTRAINAL uccisi e per le loro famiglie: la commissione di inchiesta può essere un altro passo verso questi obiettivi, non lo dimentichi.
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