1.
11.02.2004: il presidente colombiano Uribe a Roma, la REBOC protesta
in piazza
2. 12.02.2004: REBOC consegna 5.000 firme di adesione al
boicottaggio alla Coca-Cola Italia
3. 26.02.2004: scoppia nella CGIL la polemica tra favorevoli e
contrari al boicottaggio
4. 09.03.2004: adbusting Coca-Cola a Roma
5. 16-27.03.2004: sciopero della fame del SINALTRAINAL in Colombia,
solidarietà e massima attenzione in Italia
1. 11.02.2004: il presidente colombiano Uribe a Roma, la REBOC protesta in
piazza
L'Unione
Europea e le massime autorità italiane incontrano il presidente
colombiano Uribe, massimo responsabile della permanente violazione
di diritti umani in Colombia.
Non mancano le polemiche. La REBOC costruisce una mobilitazione a
Roma insieme a decine di altre associazioni e partiti.
[comunicato]
2. 12.02.2004: REBOC consegna 5.000 firme di adesione al
boicottaggio alla Coca-Cola Italia
A Milano la REBOC consegna alla Coca-Cola Italia le prime 5.000
firme di adesione al boicottaggio. La Coca-Cola continua a fare
orecchie da mercante. Si apre la seconda fase del boicottaggio.
[report]
3. 26.02.2004: scoppia nella CGIL la polemica tra favorevoli e
contrari al boicottaggio
Il settimanale della CGIL "Rassegna Sindacale" fa
pubblicità gratuita alla Coca-Cola sulle proprie pagine, benché la
multinazionale sia accusata in tutto il mondo di gravissimi
comportamenti antisindacali e larga parte della stessa CGIL stia
appoggiando il boicottaggio dall'esterno.
Scoppia la polemica interna, il quotidiano berlusconiano Libero
sfrutta l'occasione, la REBOC dice la sua.
[comunicato]
[l'articolo
di Libero]
4. 09.03.2004: adbusting Coca-Cola a Roma
Azione anonima di adbusting (comunicazione anti-pubblicitaria)
contro la Coca-Cola a Roma Nord. Diversi cartelloni pubblicitari
modificati con slogan anti Coca-Cola.
[foto]
5. 16-27.03.2004: sciopero della fame del SINALTRAINAL in
Colombia, solidarietà e massima attenzione in Italia
Dopo la chiusura di numerosi impianti della Coca-Cola ed il
licenziamento di centinaia di lavoratori in violazione degli accordi
contrattuali, il SINALTRAINAL intraprende un drammatico sciopero
della fame, che durerà 12 giorni. La REBOC tiene l'Italia
costantemente aggiornata sulla situazione in Colombia, con la
traduzione in tempo reale dei comunicati emessi.
La solidarietà internazionale, giunta con forza anche dall'Italia,
dà ai lavoratori la forza per andare avanti e obbliga la
multinazionale ad aprire le orecchie.
Dello sciopero si parla anche sui media italiani.
[l'articolo
di Carta]
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