1.
lancio del boicottaggio internazionale
2. costituzione della REBOC - rete italiana boicottaggio coca-cola
3. campagna "fuori la Coca-Cola da Enzimi 2003
4. iniziativa a piazza S. Giovanni in occasione del concerto Coca-Cola
live@MTV
Nel
luglio del 2003 il SINALTRAINAL, sindacato colombiano dei lavoratori
delle industrie del settore alimentare, che organizza anche i lavoratori
delle indistrie di imbottigliamento della Coca-Cola, lancia un appello
pubblico al boicottaggio internazionale, a partire dal 22
luglio 2003 e per un anno, per ottenere dalla Coca-Cola:
- la fine della persecuzione dei sindacalisti e dei lavoratori
iscritti al sindacato che ha portato in dieci anni all'assassinio
di 8 lavoratori, all'esilio di 2, alla fuga forzata (desplazamiento)
di 48, a minacce di morte contro 67, all'incarceramento per false
accuse contro più di 15 operai;
- il risarcimento integrale delle famiglie delle vittime;
- il rispetto e implementazione del codice di condotta Coca-Cola
esistente (Ginevra, 1977) in modo che garantisca le libertà sindacali
e condizioni di lavoro dignitose.
L'appello viene immediatamente raccolto in Italia da diverse organizzazioni,
che danno vita alla REBOC - Rete Italiana Boicottaggio Coca-Cola.
Qui sotto la lettera di Ottobre con cui la REBOC dichiara alla Coca-Cola
l'apertura della campagna anche in Italia, rivendicando le prime
iniziative [22 luglio 2003 a Roma, Piazza Barberini; campagna "fuori
la coca-cola da enzimi"; 10 settembre 2003 a Roma, Piazza S.
Giovanni].
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Noi associazioni sottoscritte, venute a conoscenza:
·
delle denunce depositate presso la Corte del Dis. SUD - Florida
E.U., relativa ai crimini di Lesa Umanità nei confronti dei lavoratori
appartenenti alla Organizzazione Sindacale Colombiana SINALTRAINAL
(Sindacato Nazionale Lavoratori Industrie Alimentari), considerata
la decisione del Giudice della Corte Federale di Atlanta, Josè E. Martinez, di mandare avanti il procedimento
penale per violazione dei diritti umani - commessi da Forze paramilitari
per conto delle Imprese Imbottigliatrici della Coca Cola Colombiana,
Panamerican Beverages Inc,
·
della campagna
di boicottaggio internazionale contro la Coca Cola lanciata
dal suindicato SINALTRAINAL,
·
vista la persistente
politica intimidatoria adottata dalle Vostre imprese e dai Vostri
Dirigenti e funzionari nei confronti dei lavoratori sindacalizzati,
in violazione anche delle Direttive della O.I.T.
Vi comunichiamo che:
·
abbiamo aderito alla suddetta campagna di boicottaggio internazionale,
costituendo in data 22 Luglio 2003 la Rete
Italiana Boicottaggio della Coca Cola;
·
sempre in data 22
Luglio 2003 abbiamo proclamato l’inizio della campagna di boicottaggio
anche in Italia, con un presidio che si è tenuto a Piazza Barberini
a Roma, nel corso del quale sono stati esposti striscioni di protesta
e distribuito materiale informativo in tre lingue;
·
in data 30
Agosto abbiamo inviato una lettera di protesta al Sindaco di
Roma Walter Veltroni, chiedendogli di eliminare il concerto Coca
Cola live@MTV del 10 Settembre dal cartellone della rassegna musicale
Enzimi 2003 [campagna
"fuori la Coca-Cola da Enzimi 2003], di cui doveva
essere l’evento di apertura, nonché di non vendere prodotti Coca
Cola durante la stessa rassegna musicale;
·
in data 3 Settembre
il Comune di Roma, attraverso un comunicato stampa di Zone Attive,
ha comunicato l’estraneità del concerto Coca Cola live@MTV del 10
Settembre dalla rassegna musicale Enzimi, in cui non vengono venduti
prodotti Coca Cola;
·
in data 10
Settembre, nel corso del concerto di cui sopra, che si è svolto
con tutte le insegne riportanti il marchio Coca Cola già oscurate,
sono state effettuate azioni di boicottaggio consistenti in:
o
presidio con striscioni e migliaia di volantini distribuiti
in Piazza S. Croce in Gerusalemme;
o
performance musicale nel pre-concerto in mezzo al pubblico
di Piazza S. Giovanni con volantinaggio ed esposizione delle sagome
dei sindacalisti assassinati in Colombia
o
dall’inizio del concerto (ore 21) esposizione a circa 5 metri
di altezza di n. 5 striscioni lunghi 2 metri sollevati da palloni
ad elio di metri 1,5 di diametro, con scritte che comunicavano l’esistenza
e i motivi del boicottaggio della Coca Cola.
Tutti gli striscioni, visibili da ogni punto della piazza ed anche
nel corso della diretta televisiva su MTV, sono rimasti esposti
per circa 45 minuti, durante la performance dei Marlene Kuntz. Uno
di essi è rimasto esposto fino alle ore 23 e 30
o
nel corso dell’intera iniziativa si è evidenziato l’interesse
del pubblico rispetto alla nostra comunicazione, con diverse persone
che hanno preferito tornare a casa
Vi
rendiamo inoltre noto che,
finché
non finirà la campagna repressiva nei confronti dei lavoratori e
sindacalisti della Coca Cola in Colombia, proseguiremo la campagna
di boicottaggio in corso con forza e convinzione sempre maggiore,
tramite:
·
la creazione di reti locali di boicottaggio della Coca Cola
in tutta Italia
·
la comunicazione dell’esistenza e dei motivi del boicottaggio
con ogni mezzo di diffusione a nostra disposizione
·
l’attuazione di iniziative volte a trasformare ogni vostra
operazione pubblicitaria e di immagine in occasione di diffusione
del boicottaggio
Vi
chiediamo pertanto di:
·
utilizzare ogni mezzo a vostra disposizione per far cessare
la campagna di repressione in corso in Colombia che ha già portato
all’assassinio di otto sindacalisti e, in particolare dopo la presentazione
della denuncia alla Corte della Florida di cui sopra, l’intensificarsi
delle pressioni e delle minacce, con un tentato omicidio avvenuto
in data 21 Agosto 2003 a danno di Juan Carlos Galvis, lavoratore
della Coca Cola di Barrancabermeja e tra i primi firmatari della
denuncia presentata alla Corte della Florida, nonché in data 10
Settembre 2003 con il sequestro del figlio quindicenne di Limberto
Carranza, lavoratore della Coca Cola della città di Barranquilla
e dirigente nazionale del SINALTRAINAL.
·
fornire la disponibilità di un vostro qualificato rappresentante
in Italia ad incontrare gli esponenti del SINALTRAINAL nel corso
di un incontro pubblico.
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