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Al-Awda: "nessun ritorno, nessuna giustizia, nessuna pace"

Washington, Dc 4 gennaio 2001 - La coalizione per il diritto di ritorno dei palestinesi (PRRC) sostiene l'inalienabile diritto del ritorno alle loro case per i rifugiati politici come una componente integrale per una pace fattibile. Nessun accordo, negoziati o partiti che si propongono di negoziare senza tener presente il diritto al ritorno o di qualsiasi altro inalienabile diritto, puo' avere una base legale e non puo' costringere il popolo Palestinese ad accettarlo.

Il PRRC condanna fortemente la dichiarazione di "Peace Now" pubblicata nel quotidiano israeliano Ha'aretz del 2 gennaio 2001 e altri proclami dei "campi di pace" israeliani che chiamano i palestinesi ad abbandonare il loro alienabile diritto al ritorno. La richiesta fatta dai cosiddetti movimenti di "pace" israeliani per l'abrogazione del diritto dei rifugiati palestinesi al ritorno alle loro case, e' una chiara manifestazione di razzismo e la esclusiva formulazione e' infatti una parte integrante della maggior parte delle organizzazioni israeliane che sostengono il sionismo.

Questo gruppo sionista ammette che Israele e' il fomentatore dell'espulsione e dell'esproprio del popolo palestinese, ma la loro proposta di soluzione e' trasferire i rifugiati palestinesi in qualsiasi terra dell'amministrazione israeliana, impartita come stato palestinese.

Nel nome del Sionismo definito "pace", questi gruppi sostengono il razzismo e l'oppressione israeliana coprendo il potere di negare ai palestinesi il loro legittimo diritto di ritornare sulle loro terre dalle quali sono stati espulsi. Questa "pace" sostiene solo una "conclusione positiva" che mantiene la formula di uno Stato ebraico esclusivo e razzista.

La dichiarazione fatta dai cosiddetti "movimenti della pace" espongono una posizione razzista e rappresentano uno squilibrio di potere che gli permette di monopolizzare il termine "pace" e definirlo dentro un progetto razzista e oppressivo.

Il diritto al ritorno e' una essenziale e inseparabile parte della realizzazione dei palestinesi al loro diritto di autodeterminazione, ed e' una condizione essenziale per una effettiva garanzia e rispetto dei diritti umani collettivi ed individuali. L'esistenza eterna dei rifugiati palestinesi, nonostante il numero, impedisce l'esercizio del diritto del popolo palestinese all'auto-determinazione e questo diritto terminerebbe per sempre se alla maggioranza del popolo in questione fosse negato il ritorno alle loro case da dove furono espulsi con la forza.


I diritti umani sono universali e indivisibili. Il diritto umano dei palestinesi a vivere liberamente e' strettamente dipendente al diritto al ritorno.

Per ulteriori informazioni interviste e contatti:


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Elias A. Rashmawi Arjan El Fassed
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Amira Solh
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E-mail: prrc@mail.com
WWW: http://al-awda.org