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Corrispondenza dai Territori Occupati - Palestina - 6 gennaio 2001

Attualmente la situazione riguardo ad un eventuale accordo per la risoluzione del conflitto palestinese e' in continuo mutamento. Da qui e' difficile immaginare una soluzione a breve. Pare che Arafat stia prendendo tempo, forse per trattare con Bush… come se cambiasse qualcosa.

Nel frattempo anche nella giornata di ieri gli Israeliani hanno ucciso quattro Palestinesi. Gli scontri si sono svolti in quasi tutte le citta' dei territori occupati. Ci sono state vere e proprie manifestazioni di protesta a Ramallah, Gaza e Nablus dove e' stata uccisa anche una giovane ragazza.
Le manifestazioni sono prevalentemente organizzate da PFLP (Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina) DFLP (Fronte Democratico) e Hamas, che non sono d'accordo con nessun negoziato.
Anche a Beit Jala, e a Dheishe (Betlemme) ieri hanno sparato abbastanza frequentemente.

Tra la popolazione palestinese sta ottenendo sempre piu' importanza e forza la rivendicazione del diritto di ritorno per i profughi (i palestinesi cacciati dalle guerre e dal terrorismo di Israele che ora vivono nei campi profughi, spesso in condizioni sub umane, per lo piu' in Libano, Siria, Giordania e poi in tutto il mondo).

Le zone dove il conflitto e' piu' evidente rimangono quelle dove c'e' la vicinanza dei coloni. Tutti i giorni bloccano le strade principali, quelle che sono di collegamento anche per i palestinesi, e non fanno passare nessuno, chiaramente questo comporta un blocco totale.
I lavoratori come si sa sono costretti a tornare indietro, alle loro case, trascorrendo cosi' altre giornate che non servono che ad accumulare odio nei confronti degli ebrei.

Da questo punto di vista la situazione sta peraltro diventando pericolosa, ormai non si parla piu' di esercito israeliano, ma di ebrei, indirizzando la rabbia verso la razza piuttosto che verso una politica di occupazione.
Questo e' chiaro a che cosa porta.... razzismo inevitabile.

Per domani e' prevista una grossa manifestazione dei coloni contro gli accordi di Barak, nonostante le cifre esaltanti che appaiono, pare che comunque a manifestare davanti agli organi governativi israeliani, siano in poche decine.
Comunque staremo a vedere.