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GUERRA DEL «KIPPUR», GUERRA DEL LIBANO
La «guerra del Kippur», o «del Ramadan» (cosiddetta per la
coincidenza temporale con le festività ebraica e musulmana di
questo nome) si svolse tra il 6 e il 25 ottobre 1973 e rappresentò, da parte dell'Egitto e della Siria, che ne presero l'iniziativa,
un tentativo di modificare il rapporto di forza politico-militare e psicologico sancito dalla guerra del giugno 1967, come
premessa per una soluzione negoziata. Forti dell'effetto sorpresa, gli egiziani e i siriani penetrarono dapprima profondamente nelle linee israeliane sul Canale di Suez e sul Golan, ma
furono successivamente costretti a ripiegare da contrattacchi
avversari. La cessazione del fuoco, ordinata dal Consiglio di
sicurezza dell’ Onu dopo consultazioni sovietico-americane,
trovò gli egiziani sulla riva Est del Canale ma gli israeliani padroni di un area assai più vasta nella riva occidentale. Se dal
punto di vista psicologico, pose fine al mito dell’ invincibilità
israeliana, la guerra non modificò dunque sostanzialmente il
precedente stato di cose. L'Onu fallì nel tentativo di organizzare la pace. Gli sforzi unilateralmente avviati dagli Stati Uni
ti avrebbero portato nel 1978 l'Egitto alla pace separata di
Camp David.
La «guerra del Libano», lanciata da Israele il 6 giugno 1982, e
il solo conflitto medio-orientale che abbia visto Israele di
fronte ai combattenti palestinesi, anzichè agli eserciti degli
Stati arabi. Concepita da parte israeliana per distruggere la
forza militare organizzata e, con essa, l'autonomia dell'Olp, si
concluse, dopo un'impari lotta e dopo che Beirut era stata
messa a ferro e a fuoco, con la partenza di Arafat e dei suoi uomini, il 30 agosto. L’ occupazioine, macchiata da crimini atroci come le stragi nei campi profughi di Sabra e Chatila (16-17
settembre), si rivelò in seguito insostenibile a causa del diffondersi della lotta armata, in particolare sciita, che impose costi
altissimi in termini di vite umane e di risorse. Nel giugno
1985 il corpo di invasione israeliano fu costretto a ritirarsi
avendo conseguito solo in minima parte i suoi obiettivi.
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