"Da Deheisha a Durban "



Durban, Sud Africa - 31 Agosto 2001
Cari amici, oggi è nato un nuovo movimento. Abbiamo preso parte alle prime mosse ufficiali del Movimento Internazionale Anti-apartheid contro Israele, lanciato dai sudafricani che hanno vinto la lotta contro l’apartheid nel loro paese.
Ciò è avvenuto durante l’assemblea seguita ad una manifestazione di massa che ha visto decine di migliaia di persone nelle strade di Durban.
Organizzata da SANGOCO (coordinamento delle ONG sudafricane), dal PSC (Comitato di solidarietà per la Palestina), dal Durban Social Forum e altri gruppi di base, la manifestazione non ha coinvolto solo i delegati alla Conferenza ma anche migliaia di sudafricani –attivisti, sindacalisti, studenti- che sono arrivati con pulmann e treni da tutto il paese.
Chi arrivava da lontane provincie erano principalmente senzaterra che, come i palestinesi, erano stati cacciati con la forza dalle loro terre e condannati alla povertà. Il popolo del movimento senzaterra è venuto a rivendicare i propri diritti alla terra e a protestare contro la globalizzazione e le privatizzazioni, le cause principali del nuovo apartheid economico nel Sudafrica del dopo 1994.
Con il loro arrivo si è svolta l’Assemblea Internazionale dei Senzaterra e la loro lotta è sostenuta dai messaggi di solidarietà di popoli che vivono le medesime condizioni, come i Dalit (i cosiddetti Intoccabili nel sistema delle caste indiano), Rigoberta Menchù dal Guatemala e dai palestinesi: Ziad Abbas, codirettore del Centro Ibda’a e Manar Faraj, un’ attivista quindicenne dal campo profughi di Deheisha. Nei due giorni che hanno portato alla manifestazione i sostenitori della causa palestinese e i gruppi sionisti hanno avuto scontri verbali quotidiani alla sede della Conferenza.
Un piccolo gruppo di sionisti ha messo su un banchetto (senza permesso, rompendo i regolamenti della Conferenza) e ha distribuito volantini con scritto "gli arabi hanno preso in ostaggio la Conferenza", "Questa non è una Conferenza contro il razzismo ma è una Conferenza razzista" ecc…
Una dimostrazione spontanea da parte dei sostenitori dei palestinesi condotti dai sudafricani e a cui si sono uniti decine di arabi, birmani, dalit, giapponesi, indiani, americani, europei, senegalesi e molti altri in kefiah, con manifesti e bandiere palestinesi, ha poi avuto luogo di fronte a questo banchetto. La manifestazione di oggi, con la partecipazione di 30000-50000 persone, la più grande in Sudafrica dal 1994, è stata sentita e musicale con tanti striscioni con questi contenuti: "Israele Stato di apartheid", "Sionismo è razzismo", "Terra ai senzaterra", "Sharon criminale di guerra" ecc…
Per i sudafricani il paragone tra loro e i palestinesi non ha bisogno di molte spiegazioni. Al comizio finale molti sono stati gli interventi; avendo sconfitto il loro stato di apartheid con l’aiuto della comunità internazionale, è ora dovere dei sudafricani unirsi ai palestinesi per lottare contro l’apartheid israeliano. Dopo un commovente e bell’intervento di Manar, una ragazza di Deheisha, .sulla sua determinazione a continuare la lotta, Naeem Jeenah, del Comitato di Solidarietà con la Palestina, ha letto la seguente dichiarazione, che, tra gli applausi, annunciava l’inizio ufficiale del movimento.



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