COMUNICATO STAMPA


DEPORTATI PALESTINESI DELLA CHIESA DELLA NATIVITA'
Gaza 7 maggio 2003

esiliati palestinesiIl nostro viaggio di sofferenza inizio' lo stesso giorno che le forze di occupazione israeliana invasero la citta' di Betlemme il 1 Aprile del 2002, iniziando un intenso bombardamento delle case palestinesi e delle istituzioni nella citta' di Gesu' Cristo. Nello stesso tempo la leadership palestinese fu messa sotto assedio e molte altre citta', villaggi e campi profughi furono attaccati. Questa aggressione non ostacolo' i nostri sforzi e la determinazione a difendere la nostra citta'.
In seguito a questo sanguinoso attentato, ci rifugiammo nella Chiesa della Nativita', nella quale le truppe israeliane imposero un duro assedio, negandoci acqua, soccorso e cibo, costringendoci a mangiare l'erba.

dentro la chiesa10 ostaggi furono ammazzati, inclusi due monaci, uno di loro era il campanaro, e altri 27 furono feriti. Alcune delle vittime morirono dissanguate a causa del blocco israeliano che negava l'accesso per il soccorso alle ambulanze e ai medici.

Durante questa crudele sofferenza nessun aiuto venne dato da parte di alcun partito e cominciammo a domandarci che ruolo avesse la comunita' internazionale; diritti umani, e disinteresse verso i luoghi santi specialmente la Chiesa della Nativita'.

esiliati palestinesiBasati sulla nostra forte credenza e fede, il nostro diritto a liberare la nostra terra e a difendere i nostri posti sacri, ci siamo sentiti determinati a non soccombere all'occupazione israeliana e per questo, fronteggiammo l'assedio israeliano della chiesa per 40 giorni con l'esperienza della morte dei nostri fratelli che sanguinavano sotto ai nostri occhi. Il governo di Sharon presso' la leadership palestinese la quale si sottomise alla richiesta israeliana di espellere 13 ostaggi nei paesi europei e altri 26 nella Striscia di Gaza.

Noi, i deportati palestinesi della Chiesa della Nativita' chiediamo:

deportati chiesa della nativita'1. Alla Comunita' internazionale di prendersi le proprie responsabilita' per mettere fine alla nostra sofferenza assicurandoci un ritorno nella nostra citta' natale di Betlemme.

2. Alla nuova nomina del Governo Palestinese e del Consiglio Legislativo di discutere la politica di deportazione, cosi come il problema dei prigionieri e trovare una soluzione a questi seri problemi.

3. Alla Croce Rossa internazionale di aiutare a risolvere il nostro problema e riportare tutti i deportati nelle loro case.

4. La partecipazione di tutte le forze religiose e nazionali e radunarsi in un sit-in che si terra' ill 10 maggio 2003 all'Ufficio della Croce Rossa a Gaza per protestare sulla politica di deportazione di Israele.

5. di partecipare al "Return rally" che avra' inizio domenica 11 Maggio 2003 alle ore 10.00. La marcia partira' da Hamouda gas station, Salaha Eldin road, fino al check point di Beit Hanoun