ENTRATA A GAZA LA DELEGAZIONE PROMOSSA DAL CENTRO INTERNAZIONALE CROCEVIA E DALLA CAMPAGNA SPORT SOTTO L'ASSEDIO
Da venerdi' 30 gennaio la delegazione, formata da medici, psicologi dell'emergenza, giornalisti e operatori umanitari, e' entrata a Gaza attraverso il valico di Rafah.
Cio' è avvenuto con il Coordinamento, rapido, tra Crocevia, il Ministero degli Affari Esteri Italiano e l'Ambasciata d'Italia in Egitto.
Al nostro appello per gli aiuti immediati, fino ad oggi, hanno risposto economicamente, per permettere alla delegazione di partire, il Comune di Benevento, i gruppi regionali del Lazio di Rifondazione, Verdi, Sinistra Democratica ed alcuni cittadini privati. Troppo poco anche per coprire i costi della delegazione dei medici, che volontariamente stanno operando senza nulla chiedere.
Abbiamo ricevuto molti impegni verbali e dichiarazioni di intenti.
Al momento queste non bastano. Ci auspichiamo che nei prossimi giorni aumentino gli invii di aiuti, ma soprattutto aumentino le delegazioni umanitarie.
Insieme alle 12 persone componenti la delegazione sono state portati materiali di primo soccorso: 21 pacchi con garze in tnt e cotone, disinfettanti, betadine, tintura di iodio,acqua ossigenata, siringhe mascherine mono uso, amixocillina, bende e cerotti, cateteri e tubi per tracheotomia, sacche raccolta urine e deflussori, aghi epidermici.
Entrano anche giocatoli, richiesti come le medicine.
I materiali sanitari sono stati consegnati alla clinica Al Awda di Jabalia camp.
Da domenica saranno raggiunti gli altri ospedali (Shifa e Nasser Al Quds della Mezza Luna Rosa Palestinese di Gaza City).
Dai primi report giunti si rileva l'esigenza di avere medici e materiali sanitari. Le ambulanze sono state distrutte, quelle che arrivano sono rallentate per pratiche burocratiche.
Nell'ambito dell'azione di prima ricostruzione vanno previsti interventi nelle strutture socio-educative. Al momento corsi scolastici sono ripresi con doppi e tripli turni.
Mancano il gas e la corrente elettrica. Meno urgente la richiesta di cibo.
L'intervento militare israeliano ha colpito con durezza la zona centrale di Gaza, dove vive tanta gente comune, quasi sempre al di fuori dalle dispute politiche.
Riportiamo parte della testimonianza della nostra rappresentante nella
delegazione: " Abbiamo cominciato a visitare i primi luoghi gravemente colpiti e distrutti. La zona di Atatra, di Tawn vicino Beit Lahya, e' stata purtroppo colpita in pieno. Non c'e' più una casa in piedi. Bruciate dal fosforo, bombardate o profondamente scosse.
Abbiamo girato tra le macerie con la gente che, ancora molto scossa ma con grande dignita', ha gia' ripreso a rimettere in piedi ogni cosa. Hanno tanta voglia di vedere qualcuno, che umanamente si avvicina a loro. Hanno la tristezza per le perdite di ognuno, ma anche la solita voglia di parlare, quantomeno, e di dire e raccontare. Di chiedersi il perche' di tutta questa distruzione. Avrebbero tanta voglia di pace e di tranquillita'. Non c'è rabbia nei loro occhi, solo tristezza per qualcosa che anche loro non possono comprendere.
I missili lanciati, le tonnellate di bombe ed esplosivo, le armi troppo "non convenzionali" ma che difficilmente potranno essere scoperte e analizzate. I cadaveri ormai seppelliti e i feriti non piu' curabili sono le cose che rimangono li.
E' fondamentale una inchiesta su questo, anche se ormai il male e' stato fatto, ognuno deve fare la sua parte per denunciare.
Hanno paura di un altro attacco, ancora piu' forte di quello precedente, come gli promette Israele, ma vorrebbero gridare a tutti che tutto questo puo' essere fermato se si vuole. Non si chinano davanti al peggio ma invocano una giusta soluzione.
Domani saremo negli ospedali, e in alcune associazioni di giovani, che chiedono sostegno per affrontare, purtroppo, le nuove emergenze. I bambini, i ragazzi e le ragazze per strada ci invitano a parlare un pò con loro, ad aiutarli a riprendere una vita normale, di cui hanno bisogno per resistere ancora sulla loro terra.
Sarebbe bello se molti potessero arrivare fin qui. Forse anche in questo modo tanta violenza puo' essere fermata."
Il Centro internazionale Crocevia mette a disposizione un suo Conto Corrente Postale unicamente dedicato all'emergenza Palestina - Gaza e si adopererà per la riuscita della missione.
www.croceviaterra.it
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