Palestina - Gaza - 2006
Gaza 11 luglio 2006 L'esercito contina ad essere posizionato a nord di Gaza City rimanendo dietro il fortino costruito all'uscita di Karni. Da questo punto sferra atttacchi, sia via terra che via cielo sull'area di Shajaya e Zeitun. In questi
due giorni il bollettino di guerra delle vittime continua a salire senza
sosta. Da ieri
inoltre l'esercito si e' inoltrato ancora una volta nell'area di Beit
Hanoun, a nord della striscia. Ieri mattina, una motovedetta israeliana, che ormai staziona e pattuglia sulle acque destinate alla pesca di Gaza, le sole 3 miglia concesse, ha ripetutamente sparato sul porto, perche' avvistate due barchette a remi che si sono spinte a 3 metri dopo gli scogli. Da settimane infatti i pescatori sono obbligati a rimanere nella vasca del porto senza avere la possibilita' di pescare. Sparati missili a caso anche sui bus. Praticamente tutti i movimenti "sospetti" vengono colpiti... della serie se ti muovi ti sparo... Continuano ad essere chiuse tutte le frontiere, compresa Rafah, nella quale sono in attesa da 2 settimane, centinaia di persone che dovrebbero rientrare nelle loro case...a Gaza. Dopo le varie visite a Beit Lahya, dove la distruzione ha raggiunto l'inverosimile, mi pare evidente che l'attacco sia stato sferrato per pura punizione collettiva e soprattutto per far provare anche a chi non lo aveva ancora vissuto prima, cosa significa occupazione. La maggior parte delle famiglie che ho visitato, nonostante vivessero a Gaza da molto tempo, non avevano mai visto i carri armati nel proprio giardino. Non avevano mai visto nemmeno i soldati che gli entravano nelle case e soprattutto non si aspettavano un attacco cosi feroce considerando che quella non era nemmeno un'area di combattimenti. La maggior parte di loro aveva visto l'occupazione solo dalla televisione, e la scelta di andare via dalla citta, e spostarsi a pochi chilometri da Gaza City per la campagna pensavano potesse essere una scelta decente. Si erano avvicinati quindi nelle aree a Ovest di Beit Lahya, dove prima, durante l'epoca dei coloni, non ci si poteva nemmeno avvicinare. Ora molti di loro si ritrovano con la casa, finita di costruire da pochi mesi, praticamente distrutta. Un sogno di vivibilita' durato veramente poco, un segnale ambiguo, quello di Israele che pare voler dire "....non vi aspettate di vivere in pace sulle terre che abbiamo lasciato..." Intanto l'esercito ha informato che continueranno le operazioni militari e cercheranno di entrare ancora piu' profondamente. Ieri parlavano della possibilita' di rientrare a Netzarin (la ex colonia del centro della Striscia di Gaza). Hanno ripreso alcune esplosioni al nord e hanno buttato giu' un altro ponte nell'area di Beit Hanoun. Le voci che girano fanno temere un nuovo attacco molto pesante che potrebbe consumarsi in queste ultime ore.
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