Palestina - Gaza - 2006
"La Spada di Galid" Gaza 06.07.06 La situazione sta peggiorando di ora in ora. Da questa mattina l'esercito israeliano e' entrato nel villaggio di Beit Lahya, occupando stabili palestinesi e piazzando i propri cecchini e carri armati ovunque. Da subito la risposta della popolazione e' stata di cercare di bloccare l'avanzata israeliana ma la superiorita' di forze militari israeliana, non hanno tardato a dimostrarsi. Attacchi dal cielo con elicotteri e cannoneggiamenti su tutta la popolazione in modo continuato da ormai 24 ore, hanno portato al risultato ormai noto di 30 morti tra la popolazione palestinese e 1 soldato israeliano. Intanto il ministro degli interni palestinese, Said Siam, secondo i corrispondenti internazionali avrebbe invitato la sicurezza palestinese a combattere contro gli israeliani. Questa dichiarazone, strumentalizzata chiaramente da tutti e' stata smentita poi da Abu Mazen e dalla forza stessa di fatah, che ha dichiarato non aver ricevuto nessun appello in merito. E quello che si temeva potessse diventare una carneficna, si sta consumando sotto gli occhi di tutti. Israele e Comunita' internazionale compresa, sapevano bene che una invasione avrebbe comportato comunque una reazione, come e' logico in situazioni del genere e nonostante gli appelli per evitarla, la necessita' militare di invadere e di riprendersi una bella fetta di controllo dell'area da parte militare israeliana, ha purtroppo prevalso. Ora nessuno sa come e quando questo potra' essere fermato e anche se israele dichiara di essere disposto a creare uno stato palestinese, il gioco sporco per far cadere Hamas a tutti i costi e' iniziato. Chi paghera' ancora una volta e' la popolazione, che da molti giorni e' stretta dall'assedio e dalla grave crisi umanitaria, inevitabile, che si e' creata con le chiusure e i bombardamenti. Assurda e' diventanta anche la trattativa per la liberazione dell'ostaggio, che non vuole essere risolta con lo scambio dei prigionieri cosi come era stato chiesto da piu' parti. Ora Gaza e' sotto continuo bombardamento e pare non fermarsi affatto di fronte a niente e cosi l'operazione "spada di galid" (nome dato a questa invasione) colpira' in profondita'. Gli ospedali stanno ricevendo, cosi come si aspettavano nei giorni scorsi, civili, morti e feriti, che hanno avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento dell'attacco. Nonostante le difficolta' logistiche (mancanza di elettricita' e di materiali sanitari) gli ospedali sono nella massima allerta per ospitare e curare immediatamente la popolazione colpita. Quanto durera' questo inferno non e' possibile per il momento saperlo ma tutti sono sicuri che nessuno si preoccupera' mai abbastanza per le sorti di questo popolo e il loro sacrificio, cosi come e' scritto nella storia, sara' come al solito piu' grande di loro. Aspetteremo ancora un altro giorno, impassibili, di fronte a questo sproporzionato attacco militare, fin quando Israele e chi per lui avra' terminato la punizione collettiva contro tanto terrorismo". |