2° report Carovana "Sport sotto l'assedio"
Gaza Palestina 18, 19, 20, 21 Aprile 2006
Il
Programma e' stato fittissimo di appuntamenti, tra incontri e manifestazioni
di solidarieta' con le associazioni coinvolte.
Incontri per capire, per avere un quadro importante e chiaro della situazione
che sta attraversando la Palestina oggi ma in particolare Gaza, che
continua a vivere una situazione cosi anomala e pesante. Una delegazione
questa attraverso lo sport, che vuole sfidare la paura e l'indifferenza,
di chi ha lasciato, ancora una volta solo questo popolo.
Quasi nessun internazionale e' presente a Gaza in questo periodo, e
il nostro passsaggio non e' inosservato, desta interesse e sorpresa
tra la gente, che vede sfilarsi davanti cosi tanti stranieri, che anche
se, sotto stretta sicurezza palestinese hanno ancora il coraggio di
arrivare in questa zona cosi dimenticata e messa sotto attacco e punizione
collettiva per le scelte e la resistenza che continua a dimostrare.
Sotto
i soliti e inopportuni bombardamenti, la delegazione si e' mossa attraverso
tutta la Striscia: sono stati incontrati Comitato Olimpico, Governatorato
di Jabalia, Televisione, Universita' e associazioni islamiche, societa'
civile. Si va dal Nord al Sud, si scende verso Khan Younis, dove si
visita e si incontrano gli studenti e il rettore della nuova parte dell'
Universita' di Al Aqsa, realizzata nella zona liberata dalle colonie
israeliane, a Newe Dakalim; e ancora si visita il territorio circostante,
il 40% della striscia che prima era occupata da queste colonie.......
e' tutto verde in questo periodo...pare rinato ...ai miei occhi, da
quando ho lasciato la zona a novembre a oggi, devo dire che l'aspetto
e' totalmente cambiato....molti sono i lavori che l'Autorita' e' riuscita
a realizzare, incredibile come, la voglia di ricostruire un territorio,
a lungo rimasto sotto il controllo e l'uso illegale dei coloni, abbia
assunto un aspetto cosi' diverso in cosi poco tempo.
Si visita
Mawasi, "la famigerata Gaza dentro Gaza", rimasta anche questa
per lunghissimo tempo sigillata e inaccessibile al resto del mondo.
Oggi in via di sviluppo, ma per il momento ferma anche questa per le
chiusure. Si pranza nel campoprofughi di Khan Younis, poi ci si dirige
ancora verso la zona del passaggio di Karni, zona anche questa chiusa
ormai da febbraio, con l'impossibilita' per i palestinesi di ricevere
e di esportare le proprie merci, cosi necessarie per la loro debole
economia, ormai praticamente sotto totale embargo da parte di Unione
Europea e America.
Si torna
a Jabalia, dove si incontrano le associazioni giovanili di Al Assarya,
Centro Culturale, ricco di attivita' (riabilitazione e intervento psicologico
per i giovani del campo profughi di Jabalia) attivita' di teatro, danza,
musica, media...ecc....
Si incontrano rappresentanti della societa' civile, e del Palestinian
Legislative Council. Siamo invitati a partecipare alla seduta del Parlamento
Palestinese, dove, in videoconferenza con Ramallah, per l'impossibilita'
dei rappresentanti di Gaza di raggiungerla, ci viene data la parola
per uno scambio di saluti.
E' durante
l'ultima giornata di permanenza nella Striscia, che si disputa la partita
nella Municipalita' di Abassan, Governatorato di Khan Younis, anche
qui accolti ufficialmente e salutati con tutti gli onori e scambi di
oggetti di rappresentanza....a noi vengono date le Kufie e noi mettiamo
al collo del Governatore la sciarpa data in regalo dai danesi, impossibilitati
a venire per le ultime e sgradevoli diatribe intercorse tra rapprsentanze
religiose e il governo danese sulla questione di offesa verso il profeta
Mohammad.
Ed e' attraverso queste piccole azioni che capiamo quanto diverse e
significative siano le parole della gente in grado di rispettare il
prossimo....basta veramente poco.....
Ad Abassan,
la Societa' sportiva El Karama, anche questa coinvolta ornmai da due
anni nel progetto di "sport sotto l'assedio", ci accoglie
e ci porta, a bordo di calessi trainati da cavalli, ad incontrare associazioni
e rappresentanze della comunita' locale, fino al confine con le zone
israeliane, da dove, piu' in la' di cosi non si puo' andare.
Si mangia...tanto....e
poi si gioca....perdiamo ancora..... ma e' nel secondo match che riusciamo,
come unica rappresentanza tra le squadre italiane, a portare a casa
una piccola vittoria...si vince la partita che loro chiamano per gli
ospiti...!! :-))
Si chiude
con i festeggiamenti, dabka tradizionale ballata da un gruppo di anziani
palestinesi, presenti alla partita e con la voglia di salutare come
secondo la tradizione gli ospiti....la danza e i canti coinvolgono tutti...fino
a quando sfiniti per la lunga giornata si torna verso l'ostello che
ci ha accolto in questi giorni, per passare l'ultima notte.
La tristezza
e' un po' negli sguardi tutti/e...quando, la mattina, accompagnati alla
frontiera di Erez, la delegazione dello "sport sotto l'assedio",
sparisce nel tunnel senza poterli accompagnare dall'altra parte, verso
Gerusalemme.
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