Palestina - Gaza - 2006



Gaza: il massacro sulla spiaggia

10.06.06

La notte passata l'esercito ha terminato l'operazione su Gaza, continuando
a sorvolare con gli F16 e ha ripreso il lancio delle sound bombs.

Dopo le scuse per il massacro, la punizione e' diventata collettiva e cosi
anche questa notte Gaza non ha dormito...questa mattina la solita calma
surreale; sono stati indetti tre giorni di lutto; oggi scade l'ultimatum
per il referendum; ..e Hamas ha rotto la tregua con Israele che durava da
oltre un anno.
Cosa succedera' ora, si puo' anche immaginare, verranno lanciati missili
in israele, ci saranno attentati e se la gente fino a ieri era d'accordo
con il referendum per il riconoscimento di Israele da parte del
governo, tornera' indietro, cambiera' idea ancora una volta..., Ma non
solo, purtroppo dicendo no al referendum si inasprira' ulteriormente lo
scontro interno, e ancora una volta si rompera' la fragile speranza di
cambiamento che pervade ogni giorno questa regione.

Non sara' facile riprendere contatti e trattative, non sara' facile rompere
l'embargo che ormai sta portando i palestinesi alla fame e alla
rovina....chi puo' decidere per questo futuro cosi' disastrato?

Parlando con un po di gente questa mattina, il morale e' veramente basso,
e' difficile ogni giorno ricominciare da capo, senza avere prospettive e
sicurezze da parte di nessuno.

La strage sul mare e' incredibile, una famiglia intera e' stata sterminata,
bambini compresi.....se fosse capitata ad altri ci sarebbe stata una
condanna unanime...in questo caso invece solo una scusa per
l'incidente....tanto si sa, l'unico diritto dei palestinesi e' morire.

La famiglia Ghalia

Sono andata ai funerali della famiglia Ghalia, li conoscevo, ne conosco
molti di loro. Qualcuno di loro lavora con noi nel progetto di gestione e
riciclo dei rifiuti. Una famiglia di Beit Lahya che lavora
nell'agricoltura, una delle tante famiglie che in questi anni, hanno
purtroppo subito attacchi continui nella zona nord di Beit Lahya, una delle
zone piu' colpite da israele. Hanno pagato con la vita, dei propri cari per
aver deciso di rimanere a vivere in quel posto.

Tutta la famiglia era seduta sulla spiaggia, in circolo, si erano

portati il cibo per passare una intera giornata al mare, con i bambini.

E' arrivata la prima bomba sonora, poi la seconda....stavano decidendo di
andarsene, avevano paura, ma in quel momento dal mare e' arrivata una bomba
vera, ha centrato il cerchio, ha preso in pieno il padre, la madre con il
piccolo in braccio che stava allattando...pezzi di loro sono volati
ovunque, gli altri sono stati colpiti dalle schegge.

Altri tre della stessa famiglia sono morti, molti di loro tra cui altri
bambini sono in ospedale, chi ha perso una gamba, chi un braccio.......

Uno dei fratelli rimasti in vita, insieme alla piccola che le TV hanno
mostrato disperata in cerca del padre, persa sulla spiaggia, e' sconvolto,
ha 20 anni, vive in una casa, ora rimasta vuota, povera gente.

Una delle sorelle della madre ha perso lo scorso anno 4 figli, nello stesso
modo, colpiti mentre ignari giocavano dietro casa.

"Questo e' quello che ci tocca a noi " - dice - "noi saremo sempre le
vittime di chi sta seduto su una poltrona e decide a che gioco giocare. Noi
lo sappiamo che pagheremo sempre per tutti...ma da qui non ce ne andiamo".

I parenti, gli amici e la gente di Al Manshia e' tutta li oggi, al funerale
di questo ennesimo strazio, a piangere e a contare le vittime, che
continuano ad aumentare di ora in ora.

Mi dispiace tanto per loro...ma le scuse non bastano.